Epilogo

17 2 0
                                    

Il re venne liberato dalle stesse guardie che lo avevano tenuto imprigionato fino a quel momento. Malyen avrebbe voluto arrabbiarsi per quel cambio improvviso, ma non se la sentì di biasimarli: i poteri di Aleksander erano stati spaventosi da vedere e subire.

Alina corse da suo padre e lo abbracciò con gioia. Malyen invece raccolse la lampada dorata, ignorando quella nera, e sorrise a Nikolai. Quest'ultimo ricambiò, poi tirò su la lampada nera e disse: «Credo sia meglio spedirlo un po' nella Caverna delle Meraviglie, che dici? Così sarà un problema di qualcun altro.»

Mise la lampada sul palmo a studiarla, poi la prese con l'altra e la lanciò, facendola andare a chilometri di distanza, verso le montagne più alte, dove nessuno sarebbe andato a cercarla.

Si girò verso Malyen e disse con un sorriso: «Grazie di avergli dato quei pugni, comunque. È stato liberatorio da vedere.»

«Tu invece devi scusarmi, con quel terzo desiderio lui avrebbe potuto liberarti e allora sarebbe stato tutto inutile.»

«Per me sarebbe stata un’ottima vittoria.» rise Nikolai volando accanto a lui e mettendogli un braccio sulle spalle. Guardarono insieme la principessa Alina e suo padre, poi Nikolai disse: «Avanti, Mal, dì le parole magiche. Sarai di nuovo principe in un batter d’occhio.»

«Cosa?»

«Hai ancora un desiderio, ricordi? Ti posso rendere un principe con niente.»

«Avevo promesso di liberarti.»

Alina e suo padre li stavano guardando, parlottando tra loro.

«Sì, ma sei affiatato con la principessa. Amici o innamorati, che importa? La complicità è la chiave, e voi lo siete. Se l’ostacolo al lieto fine è uno status sociale, si rimedia con niente, basta che dici le parole magiche.»

Malyen fissò la lampada e guardò Alina, poi il genio.

«E va bene.» disse fronteggiando il genio.

«Sono prontissimo! Ti farò stupendo!» esclamò Nikolai.

«Nikolai, io desidero che tu sia libero.»

«Cosa?»

Dalla lampada uscì un fumo blu. Avvolse il genio come un bruco nel bozzolo, poi si udirono due rumori metallici. Quando il fumo si dissipò, Malyen sentì che la lampada tra le sue mani era diventata molto più leggera.

Alzò lo sguardo e Nikolai lo ricambiò. Era identico a come lo aveva visto nella sua stanza quando si era fatto passare per suo servo, tranne per una fondamentale differenza: i suoi polsi erano liberi. Niente più bracciali d’oro.

Nikolai si accarezzò i polsi e guardò Malyen. «Sono… sono libero.»

Lo prese per le spalle. «Chiedimi di fare qualcosa.»

«Uh, portami del cibo?» chiese Malyen.

«Vai a prendertelo.» rispose Nikolai. Sorrise meravigliato, poi lo strinse a sé e Malyen poté giurare di averlo sentito tirare su il naso; ricambiò l’abbraccio.

Qualcosa volò accanto a loro. Era il tappeto magico, ora di nuovo integro, che li avvolse entrambi in un abbraccio. Quando si separarono, Malyen andò da Vasilka e la prese tra le mani. La fenice pigolò piano.

«Sono felice che neanche la magia può ucciderti davvero.» mormorò.

«Quindi è fatta così una fenice bambina?» chiese una voce.

Il re e Alina si erano avvicinati a lui. Il primo osservò Malyen e disse: «Grazie di ciò che hai fatto per noi, Malyen. E ti devo le mie scuse per essere stato un sovrano assente. Io…»

Guardò sua figlia e disse: «Io credo che mia figlia farà un lavoro molto migliore del mio. E saremmo entrambi molto contenti se tu potessi essere al suo fianco.»

Malyen rimase a bocca aperta mentre Nikolai faceva un piccolo “Ooooh” alle sue spalle. «Ma… io non sono un principe.»

«Caro principe Alì, anzi, caro Malyen, mia figlia diventerà regina, e in quanto tale può modificare la legge. Lei vuole te, che sei un brav'uomo decisamente valoroso, e io non ho intenzione di negarglielo.»

Malyen guardò Alina, che sorrise.

Nikolai arrivò al suo fianco per togliergli Vasilka di mano. Appena libero, Alina lo abbracciò stretto.

Malyen la ricambiò e sorrise a sua volta.

Sarebbe diventato re, ma stavolta non sentì l’ansia di poche ore prima. Ora sapevano chi era, sapevano che era successo, e forse al fianco di Alina avrebbe potuto aiutare le persone più di prima. Forse anche Nikolai li avrebbe aiutati, se avesse deciso di rimanere.

Così forse avrebbero potuto risolvere i problemi del regno, o almeno provarci. Potevano fare ciò che aveva fatto anche Aleksander.

Sorrise contro il vestito nero di Alina.

Da quel momento tutto sarebbe cambiato.

***

E così anche questa storia ha fine!
Ci ho pensato ripetutamente se fare o no un altro capitolo come epilogo, ma neanche nei film viene detto granché più di questo, quindi ho deciso che andava bene così.
Spero che questa storia vi sia piaciuta! Non credo sia perfetta, ma l'ho scritta in un periodo meh e tutto considerato non è poi così male.
Bene, grazie di nuovo e buona continuazione!
No mourners.
- Aly

Malyen e la Lampada Magica || Shadow and BoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora