Capitolo 15

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Percorsero correndo tutti i corridoi. Le guardie osservarono stupiti la principessa correre mano nella mano con Malyen e un tappeto volante alle calcagna, ma non li fermarono.

Dovettero raggiungere il lato opposto del castello per arrivare alla torre più alta. La principessa imboccò immediatamente le scale che li avrebbero fatti salire e gli fece cenno di fare silenzio.

C’era una porta anche lì, e quando ebbero girato la circonferenza della torre almeno due volte la principessa spiegò: «Il consigliere del re è un gran cafone ed è maledettamente antipatico, meglio non svegliarlo.»

«Allora non è solo con me che sembra un po’... acido.»

«Credo che odi sia me che mio padre. Quando diventerò regina spero di potermi liberare di lui. Non che non sia competente, però…»

Tacque un momento, poi concluse: «Non mi fido di lui, anche se lavora per noi da prima che io nascessi.»

Malyen annuì, seguendola gradino dopo gradino. La torre era davvero alta, tanto che quando finalmente arrivarono in cima il giovane aveva il fiatone.

«La credevo un tipo atletico, principe.» disse lei divertita.

«Mi sa che viaggio un po’ troppo con il tappeto.» s’inventò lui sul momento. Già prima del casino nella grotta delle meraviglie non era mai stato particolarmente resistente, solo quanto bastava a non farsi catturare. Non si era ancora abituato a quei nuovi ritmi

Si guardò intorno. Erano davvero in alto, tanto che poteva vedere l’intera città senza fatica, sebbene da lontano. La notte era uno spettacolo.

Il tappeto gli volò davanti agli occhi. Malyen sorrise e salì sul parapetto, così da salirgli sopra. Per un momento si sentì sprofondare, ma durò appena un secondo; si girò e tese una mano alla principessa, che la prese e salì con lui.

«Vi consiglio di sedervi e di reggervi al tappeto. Ci penserà il mantello a tenervi caldo.» disse Malyen cercando di sembrare convincente mentre le avvolgeva le spalle con il mantello fornito dal genio. Dubitava che un mantello potesse tenere loro caldo con le rigide temperature notturne, ma meglio che non averlo.

Si sedette alle sue spalle e si coprì a sua volta, scoprendo con piacere che quel mantello teneva la stessa temperatura della sua camera. Non avrebbero avuto freddo.

Afferrò il tappeto e chiese: «Pronta, principessa?»

«Pronta!»

«Allora andiamo.»

Il tappeto partì come un fulmine, tanto che Malyen sarebbe potuto cader giù se non si fosse tenuto bene. La principessa cadde addosso a lui, ma si riprese immediatamente, troppo impegnata e guardarsi intorno.

Sorvolarono la città in pochi secondi, poi volarono verso sud. Videro i regni vicini, le navi, le feste cittadine tra mille fuochi, sentirono la musica. Anche Malyen non poté che restarne affascinato.

Poi il tappeto virò verso l’alto facendo una larga curva, finché non furono tra le nuvole, e poi su, oltre quel mare morbido, a vedere la luna e migliaia di stelle.

La principessa alzò un braccio. Malyen la osservò e vide che sorrideva, un sorriso luminoso quanto la luna. «Le posso toccare, Alì! Mi sembra di poter toccare le stelle!»

«Tappeto, portaci a vedere le luci del nord! Se siamo fortunati riusciremo a vederle!» esclamò Malyen, lasciandosi contagiare dal suo entusiasmo.

Il tappeto schizzò in avanti, scendendo sotto le poche nuvole per sorvolare montagni, fiumi, laghi, alberi, branchi di cervi e pochi cacciatori. Avrebbero potuto volare con gli uccelli se fosse stato giorno.

Malyen e la Lampada Magica || Shadow and BoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora