Prologo

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Era notte. La luna brillava in cielo insieme a migliaia di stelle, illuminando una figura nera in piedi sulla neve.

Era in piedi ben dritta, un bastone nella sua mano, e stava attendendo.

Finalmente apparve l'uomo che stava cercando, un uomo dall'aria losca e anche un po' viscida che si avvicinò a lui e si fermò a distanza di bastone. Era avvolto in un pesante mantello che lo nascondeva completamente tranne che per la testa.

«Bene, finalmente sei qui. Dunque, hai ciò che ti ho chiesto?» chiese l'uomo dal bastone con voce bassa.

«Ho dovuto tagliare qualche gola per ottenerlo, ma eccolo qua.» rispose con tono soddisfatto l'uomo davanti a lui, mostrando qualcosa in una mano. Era la metà di uno scarabeo di metallo, che brillava alla luce delle stelle.

Chiuse in fretta la mano, appena l'uomo dal bastone accennò ad allungare la propria. «Prima il tesoro.»

«Come abbiamo concordato, la ricompensa è al termine della consegna.» rispose impassibile l'uomo allungando la mano.

L'uomo esitò, poi allungò la propria mano, tenendo la metà dello scarabeo tra due dita. Esitò di nuovo a pochi centimetri dalla sua mano.

Un sibilo sostituì il silenzio. Qualcosa si mosse sul braccio dell'uomo col bastone e una zampa coperta d'artigli afferrò la metà dello scarabeo, strappandogliela di mano. La testa della creatura, che pareva quella di una lucertola ma circondata da un'aureola di spuntoni, si vide per un istante soltanto.

«Ma che-»

«Bene.» disse l'uomo dal bastone. Qualcosa dall'aria serpentesca si mosse alla luce della luna, e quel qualcosa estrasse dalla sua tasca un'altra metà dello scarabeo. La mise nella mano dell'uomo, che le unì insieme.

Lo scarabeo prese vita, brillando come un piccolo faro, e iniziò a volare lontano come un fulmine.

«Seguiamolo!» urlò l'uomo dal bastone.

Corsero sul terreno ghiacciato e coperto di neve per qualche minuto, finché lo scarabeo non sprofondò in un cumulo. Due luci brillarono sotto la neve, poi davanti ai due uomini il cumulo si mosse, innalzandosi molto sopra le loro teste.

Aveva la forma di un leone, e parlò.

«Chi osa disturbare il mio riposo?»

Con la punta del bastone, l'uomo spinse l'altro in avanti.

«Mi chiamo Leonid.» disse quindi lui, guardando con poca convinzione l'uomo che l'aveva spinto in avanti.

«Ti avverto. Soltanto uno può entrare qui. Colui che cela in sé il proprio valore, un diamante allo stato grezzo.»

Poi la bocca del leone rimase aperta, una luce accecante come lava che veniva dal fondo.

«Quella che vedi è la caverna delle meraviglie. Il tesoro che cerchi è là dentro. Tutto quel che troverai sarà tuo, tranne una cosa. Una lampada d'ottone dall'aria antica. Portala da me. Ora vai.»

L'uomo non se lo fece ripetere. Avanzò con lentezza, incerto, finché non fu nelle fauci della bestia, da cui partiva una scalinata. Per un momento non accadde nulla, poi con un ruggito la bocca si chiuse, facendo sparire l'uomo nella neve.

Ci fu di nuovo solo neve e silenzio, e le due metà dello scarabeo sul manto bianco. La creatura attorcigliata attorno al corpo dell'uomo scivolò lungo la sua gamba sinistra e zampettò sulla neve fino a raccoglierle entrambe, mostrando di essere lunga come un serpente, poi tornò indietro e si arrampicò lungo il suo corpo, tendendogli le due metà.

L'uomo le prese e le mise in una tasca, poi grattò la testa squamosa della creatura che emise un sibilo di apprezzamento.

«Abbiamo trovato la caverna delle meraviglie, alla fine. Considerando che non siamo nel deserto come prevedevano le leggende, non ero sicuro l'avremmo trovata. Sembra che la magia sia più potente di quel che credevo. Leonid non era però chi mi serviva. A questo punto, non mi resta che cercare questo "diamante allo stato grezzo".»

Girò quindi su se stesso e se ne andò.

***

Note:
Leonid è il nome con cui nella serie TV di Shadow and Bone viene appellato l'Apparat (da Nikolai Lantsov).

Malyen e la Lampada Magica || Shadow and BoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora