Malyen si svegliò da solo nel letto. Era buio, e sul momento non capì cosa lo avesse svegliato.
Si sfregò gli occhi, ascoltando attentamente per cogliere rumori.
Qualcuno bussò alla porta. Forse lo aveva sentito anche prima e si era svegliato per quello.
Malyen scese dal letto e camminò sui vari tappeti fino alla porta, che aprì con gli occhi ancora socchiusi.
Qualcosa lo colpì con forza allo stomaco, svegliandolo del tutto; venne poi colpito con violenza alla nuca, facendogli perdere i sensi.
Quando li riprese, Malyen si ritrovò seduto su una sedia con un terribile mal di testa e mal di pancia. Si guardò intorno, ringraziando che ci fosse poca luce perché anche quella gli fece bruciare gli occhi.
Non era solo seduto su una sedia. Era legato a una sedia. Le braccia erano dietro la sua schiena e lo schienale e i piedi erano legati tra loro.
Sentì un suono in sottofondo. Sembrava il mare.
«Vedo che ti sei svegliato, principe Alì. Anche se forse dovrei chiamarti Malyen, non è così?»
Una figura nera comparve nel suo campo visivo. Non gli servì vederla bene per sapere chi era.
«Consigliere Aleksander…?» chiese Malyen a piano.
«La faremo breve. Al momento è notte e tu sei su una sedia che verrà buttata nel mare alle tue spalle. Posso pensare di risparmiarti la vita, Malyen, se mi dici dov'è la lampada.» disse l'uomo.
Malyen imprecò mentalmente. «Lampada? Ma di che state parlando?»
«Della lampada magica che ti ha reso principe, ovviamente. Solo la magia di un genio poteva nascondere la tua identità in bella vista, ma suvvia… Un ragazzo con una fenice e un tappeto magico che ho visto personalmente? Persino alle coincidenze c’è un limite.»
«Io… io non so di che state parlando.» mormorò Malyen.
«Dov'è la lampada?»
«Avete preso un abbaglio.»
«Mettiamola così allora. Io ora ti butto giù. Se è vero che mi sbaglio, tu morirai affogato. Ma se invece è vero e tu vivrai, allora sarà solo grazie alla lampada. In entrambi i casi avrò la mia risposta. Ultima possibilità: dov'è la lampada?»
Gli aveva puntato qualcosa contro il petto. La punta del suo bastone, suppose.
Malyen lo guardò. «Io non sono chi pensate.»
«Addio, Malyen.»
Lo spinse giù e Malyen cadde. Non aveva le energie per urlare e si concentrò a trattenere il fiato.
Fu quasi inutile: l'impatto fu tanto brusco che la sedia si spaccò in mille pezzi e l'aria uscì dai suoi polmoni.
L'acqua era gelida. Malyen sentì solo quello mentre tentava di liberarsi dai legacci.
Era però tutto inutile. Erano fatti bene, stretti, e lui era ormai sul fondale.
L'ultima cosa che vide fu un'ombra sull'acqua e un suono lontano. Poi sentì una voce, ma solo nella sua testa, e molto lontana.
Malyen! Malyen, se non esprimi il desiderio io non posso aiutarti! Svegliati, forza!
Nikolai…
Malyen respirò acqua. La tossì ma non c'era aria da far entrare al suo posto.
Aiutami.
Tutto divenne nero.
Poi si svegliò e sputò acqua. Continuò a tossire e sputare e vomitare acqua salata, scosso dagli spasmi e dai brividi. Sentiva un freddo glaciale.
Qualcuno gli stava dando pacche alla schiena, invitandolo a continuare a sputare acqua.
«Sputa fuori tutta l'acqua che c'è, avanti, sputa, sputa!»
«Ni…. Nikolai?» balbettò Mal con il primo respiro intero che riuscì a fare.
«Pensa a respirare, non a parlare!»
Malyen lo fece. Non seppe per quanto rimase steso per terra, ma fu il tempo necessario per riuscire finalmente a respirare di nuovo.
Riuscì a mettersi supino, poi a quattro zampe e poi in ginocchio. Si girò a piano verso il genio, che era inginocchiato accanto a lui nella forma umana, e lo abbracciò.
«Mi hai salvato la vita. Grazie.» mormorò contro la sua spalla.
«Hai espresso un desiderio e io l'ho esaudito, tutto lì.» replicò il genio battendogli una mano sulla schiena con delicatezza.
Malyen fece una leggera risata. «Okay. Grazie lo stesso.»
Per un momento prese fiato, poi disse: «È stato Aleksander. Voleva la lampada. Mi ha riconosciuto, anche se forse non ha ancora la certezza che Alì sia davvero Malyen. Però a che gli serviva la lampada?»
«Ho avuto abbastanza padroni da poter dire con quasi completa certezza che probabilmente vuole il trono reale.» rispose il genio al suo orecchio.
«Doveva però avere anche un piano di riserva se io non fossi stato con te.»
«Mal, la principessa non è ancora sposata. In effetti, il semplice fatto che ieri tu l’avessi conquistata poteva essere un buon motivo per farti fuori.»
«Però sono vivo. Dobbiamo fermarlo.» disse Malyen raddrizzandosi.
Si mise in piedi e quasi cadde nuovamente, non fosse stato per il tappeto a sostenerlo.
«Non sei nelle condizioni per andare in giro al momento. Entriamo, ti rimetterò in sesto mentre procediamo.»
Malyen annuì e avanzò verso l’ingresso più vicino. Gli servivano un paio di ore per riprendersi, poi avrebbe chiuso quella storia.
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Malyen e la Lampada Magica || Shadow and Bone
FanfictionShadow and Bone AU Malyen non è nessuno. Nella città di Os Alta è solo un povero come tanti che ruba per sopravvivere. Finché non incontra una donna bellissima al mercato che guarda tutto con fascino, e quell'incontro cambierà la sua vita. Alina è l...