Appena Malyen riuscì quella notte a ritirarsi nella sua camera da solo si buttò sul letto con il desiderio di restare lì per il resto della sua permanenza.
Era stata una cena stressante. Il re e il suo consigliere lo avevano riempito di domande su di lui, sul suo regno, sul suo tappeto, sulla sua fenice, sulle sue intenzioni. Il genio aveva risposto quasi a tutto al suo posto, aveva dovuto solo ripetere ad alta voce quello che lui gli aveva sussurrato nella sua testa, ma era stato comunque stancante.
Non aveva praticamente potuto rivolgere una sola parola alla principessa. Come se non bastasse, gli aveva causato un sacco di stress aggiuntivo quando aveva visto che c’era un altro pretendente al suo tavolo: il principe Vasily, che al contrario di lui aveva un aspetto veramente regale. Ce lo aveva avuto davanti per tutta la cena, visto che quello era il posto assegnato, e si era fatto l’idea che quel tipo era un idiota.
A dirla tutta, Malyen ci aveva badato abbastanza poco all’altro principe: lo avevano fatto accomodare accanto al consigliere Aleksander, e sapere di essere vicino all’uomo che aveva tentato di ucciderlo neanche un giorno prima lo aveva tenuto sulle spine tutta la sera.
Così era tornato indietro scarico di energie. Non era abituato a tante interazioni; voleva solo rannicchiarsi nel letto e dormire.
«Hai intenzione almeno di svestirti prima di metterti sotto le coperte?» chiese una voce.
Il genio era steso sul letto a due piazze accanto a lui, blu come sempre e con solo dei pantaloni viola larghi addosso. Non doveva soffrire il freddo.
«Sono stanco. Questo non è il genere di vita che faccio di solito. E quel consigliere… Sei sicuro che non mi possa riconoscere?» chiese.
«Se ti esponi troppo la copertura potrebbe saltare, ma non è così cedevole come immagini, parola di genio.» disse solennemente. «Ora, perché non vai dalla principessa?»
«Cosa?» chiese Malyen mettendosi a sedere.
«Sì! Vai da lei, le dici chi sei, così vi ricongiungete!» esclamò il genio prendendolo per le spalle.
«Non credo sia una buona idea. Un poveraccio di città non può stare qua dentro, non è il caso che lei sappia che in realtà lo sono. E se lo scoprisse il re, o peggio ancora quel consigliere? Quel tipo voleva la lampada e ha tentato di uccidermi quando non gli servivo più. Non voglio averci a che fare. E poi non ho idea di dove sia la sua camera da letto. No, è proprio una pessima idea.»
Malyen si stese sul letto, fissando il soffitto. Si sentiva l’impostore che era in quel momento.
«E poi immagino sarà impegnata con il principe Vasily. Lo hai visto anche tu, no? Quello è un vero principe, non io.» aggiunse.
«Con la mia magia, lo sei anche tu, e tu hai una cosa che quel principe non ha.»
«Un genio onnipotente?»
«Un cervello funzionante e un buon cuore. E sì, anche un genio onnipotente per tutte le parti tecniche.»
Malyen fece per rispondere, ma si fermò quando sentì qualcuno bussare alla porta. Si alzò controvoglia e andò verso di essa, stupendosi di nuovo di quanto quella stanza per ospiti fosse gigantesca. Aveva un salotto d’ingresso, una camera da letto e un bagno privato, che quando era arrivato era rimasto ad osservare per almeno cinque minuti.
Aprì la porta e sobbalzò quando uno sbuffo d’aria calda lo colpì in faccia. Fuori dalla camera non c’era una persona, ma il cervo bianco della principessa. Lo stava scrutando con i suoi occhi neri e dopo pochi secondi premette il muso contro la sua fronte.
Malyen si fece indietro e aprì del tutto la porta, permettendogli di entrare. Mor entrò, andando dritto verso la camera da letto.
Il ragazzo chiuse la porta d’ingresso e nello stesso momento si aprì quella della stanza, da cui uscì la testa blu dei genio. «Allora, Mal, chi-»
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Malyen e la Lampada Magica || Shadow and Bone
FanfictionShadow and Bone AU Malyen non è nessuno. Nella città di Os Alta è solo un povero come tanti che ruba per sopravvivere. Finché non incontra una donna bellissima al mercato che guarda tutto con fascino, e quell'incontro cambierà la sua vita. Alina è l...