appena mi svegliai dal riposino mi sentii meglio, o almeno era quello che credevo.
scesi in cucina come se non fosse successo nulla, fino a quando tom non mi si avvicinò.
tom: "cazzo t/n stai bene?"
t/n: "sono in formissima"
tom: "guardando la tua gamba non direi proprio"il mio sguardo scese sulla gamba, per poi venir attirato dalla coscia.
era praticamente viola, con una bolla enorme sopra.tom: "dovremmo andare all'ospedale"
t/n: "ma che dici, guarirà"
tom: "GEORGE VIENI QUI" disse urlandogeorge arrivò, e appena vide la mia coscia disse "muoviti andiamo al pronto soccorso, non penso sia normale"
non capivo, non mi faceva particolarmente male, quindi non capivo tutta sta preoccupazione.
mi andai a mettere delle ciabatte, erano circa le 5 di pomeriggio e c'era un caldo da spaccare le pietre.
entrammo in macchina e alla guida si mise tom, almeno avremmo potuto avere un buon motivo per dirigerci al pronto soccorso.
appena entrammo eravamo un pò spaesati, ma in un modo o nell'altro ci capirono.d(ottore): "Hola, ¿necesita ayuda con algo?"
tom: "cazzo ha detto?" disse girandosi verso george.
george: "Sí, la chica está enferma, tuvo una reacción alérgica"
d: "Muy bien, sígame"io e tom non ci stavamo capendo un'emerita minchia, e guardavamo con stupore george.
t/n: "perché sai lo spagnolo?"
george: "l'ho studiato a scuola, facevo un corso"
tom: "che nerd HAHAHAH"
george: "ma vai a cagare va"nel mentre, ci dirigemmo verso un ambulatorio, era un normale ambulatorio medico, proprio come quelli che si trovano in germania.
mi fece una visita e una puntura iniettandomi una specie di antidolorifico che mi avrebbe fatto guarire l'infezione a giorni.
quando tornammo a casa non accadde nulla, se non che tom rompeva il cazzo a destra e a manca.
bill e gustav si preoccuparono, ma vennero rassicurati da mio fratello.ero in balcone, come sempre a fumare quando "stranamente" entrò tom.
tom: "come stai?"
t/n: "bene, sto fumando"
tom: "me ne dai una?"
t/n: "tiè"
gli porsi il pacchetto di malboro
tom: "fumi sta merda?"
t/n: "ma che vuoi?"
tom: "non sono forti per te?" disse ridendo
t/n: "senti uomo vissuto, vedi di uscirtene da mezzo"
tom: "nah non mi va"
disse per poi sedersi nel divanetto affianco a me.
poggiai la testa sulla sua spalla, stavo molto più comoda.
tom: "stasera gli altri volevano andare in discoteca, te la senti?"
t/n: "è ovvio che sei stato tu ad aver dato l'idea, e comunque si posso venire, non mi hanno mica mozzato una gamba eh"
tom fece un sorrisetto, e poi rimase in silenzio, strano vero?
infatti non durò molto, come avevo previsto.tom: "che ti metti stasera?"
t/n: "un vestito credo.. perché?"
tom: "di che colore?"
t/n: "perchè?"
tom: "non rispondere ad una domanda con un'altra domanda, di che colore è il vestito?"
t/n: "non lo so quale metterò, perché insisti?"
tom: "nulla, ma appena decidi fammi sapere"
t/n: "altrimenti?"
tom: "tanto poi lo vengo a sapere quindi hai poco da nascondere"se ne andò dalla camera e io lo seguì con lo sguardo per tutto il tragitto.
si erano fatte le 8, e alle 10 saremo dovuti andare in discoteca, quindi iniziai a decidere cosa mettere.
c'era un caldo da morire in spagna, quindi non mi misi molto in tiro.
era un tubino semplice, color beije con delle balze alla fine delle maniche, che per mia sfortuna erano lunghe.
mi feci una piega mossa e un trucco molto estivo, composto da correttore, illuminante, ciglia finte e gloss.mentre mi truccavo sentii la porta bussare.
t/n: "ma chi mai sarà (ironica), dai tom che cosa vuoi"
dissi aprendo la porta.
tom: "quindi? di che colore è il vestito?"
t/n: "beije"
tom: "ok, ci vediamo dopo in salotto"all'inizio non ci arrivai, infatti continuavo a chiedermi il perché di questa insistenza.
quando scesi in salotto, capii tutto.
tom era vestito con una maglia larghissima beije, dei jeans MOLTO baggy, delle nike bianche e un cappellino new era beije com dei dettagli bianchi.george: "perche siete vestiti uguali?"
t/n: "mi ha copiato"
tom: "no ti correggo, ci siamo vestiti matchati"
t/n: "no io non sap-" venni interrotta
tom: "shhh guarda che belli che siamo"
t/n: "dona di piu a me il beije"
tom: "si e poi ti svegli tutta sudata"
t/n: "hai finito con le risposte da 5ª elementare?"
gustav: "smettetela di litigare per una cazzata, piuttosto muovetevi che il taxi ci aspetta"
george: "ah dimenticavo, t/n hai messo la pomata?"
annuii e ci dirigemmo verso il taxi.il tragitto durò 15 minuti e quando arrivammo iniziammo a sentire la musica gia da fuori.
entrammo ed era pieno zeppo di gente, e per istinto mi attaccai al braccio di tom.tom: "che c'hai paura di perderti?"
t/n: "si e pure molta"
tom: "esagerata"
t/n: "sta zitto e continua ad andare"andammo al bancone e chiedemmo un drink a testa.
t/n: "un vodka redbull grazie"
tom: "inizi con il botto?"
t/n: "se questo lo chiami botto"
tom: "ma non sei un po troppo piccola?" disse ridendo
t/n: "non è che se sei più grande di un anno sei un uomo vissuto eh, che tral'altro 17 anni li compi il mese prossimo"
mi guardò e si mise a ridere.poi si avvicinò un ragazzo, era spagnolo ma parlava il tedesco, che fortuna direi.
x: "hey ciao"
t/n: "heyy"
x: "ti va di andare a ballare?"prima di rispondere, tom mi prese dal polso e disse "è occupata"
il ragazzo ci guardò male e se ne andò.
t/n: "ma che cazzo di problemi hai? e poi con chi sarei occupata sentiamo"
tom: "stavamo giusto per andare a ballare"
t/n: "ma che stai dice-" venni interrotta un'altra volta.
tom mi mise una mano davanti alla bocca per zittirmi e poi mi trascinò in pista.
tom: "parli troppo, dovresti goderti un po più la vita"
t/n: "senti chi parla"
tom: "io parlo nei momento adatti"
t/n: "e quanti cavolo di momenti adatti ci sono?"
tom: "tanti fidati"iniziammo a ballare, era latino americano.
continua...
ragazzuoli, ho un aggiornamento da fare.
ogni 10 stelline aggiornerò la storia.
non odiatemi, ma devo incastrarlo con tutte ke verifiche che ci stanno mettendo a scuola quindi mi rimane poco tempo😭, sono sicura che capiate..
grazie di tutto 🩷
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she gets me | TOM KAULITZ
Fanfictiont/n è la sorella di george, il bassista dei tokio hotel. è una normale ragazza di 16 anni, con dei genitori benestanti e una casa molto grande. lei conosce gli altri membri della band dall'età di 8 anni, e ormai vede loro come dei fratelli maggiori...