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*TOM'S POV*
finalmente ha deciso di venirmi a parlare.
perchè è diventata rossa quando si è seduta?
non so, ma a volte pare bipolare.
non mi vuole ma arrossisce ad ogni sciocchezza..
*FINE TOM'S POV*


provai a suonare da sola ma feci pietà, perció ci mettemmo a ridere.
dopo un pó voletti specificare una cosa, non volevo creare dubbi
t/n: "tom ti dovrei parlare di una cosa.."
tom si girò con aria leggermente preoccupata
t/n: "non voglio fraintendimenti, perciò vado dritta al punto... non mi interessi e mi dispiace se ti sia illuso per l'altra sera"
Tom si mise a ridere
"figurati, mi fa piacere che tu me l'abbia detto, non volevo passare per il solito stronzo di turno"
entrambi ridemmo e poi caló un silenzio imbarazzante.

*TOM'S POV*
ah menomale, avevo paura si fosse illusa lei..
pero a dirla tutta ho provato una sensazione strana, quasi di vuoto ma non la so spiegare. poi il silenzio ha peggiorato tutto.
*FINE TOM'S POV*

non so, non ero convinta.
si, glielo avevo detto ma la sensazione che provai dopo fu indescrivibile, non riesco proprio a capire. io non interesso a tom e lui non interessa a me, perchè mi faccio tutte queste pare?
Dopo quel momento mi alzai e andai in camera mia, confusa.
misi un film, mean girls, che si rivelò poi bellissimo.
dopo che finí presi il mio pacco di malboro e me ne accesi una.
ero tranquilla finchè george non mi chiamo per pranzare, cosa che rifiutai.
ormai non pranzavo da giorni, ultimamente mi vedevo meno bella, e collegai questa cosa al fisico.
di questo se ne accorse soprattutto george, che poco dopo pranzo venne a parlarmi.
entrò in camera mia e mi vide
george: "hey t/n"
t/n: "hey george, dimmi"
george: "perche non sei scesa a pranzare? non è la prima volta che salti il pranzo, te l'ha detto anche la mamma"
t/n: "non ho fame"
george: "menti, mangi poco e niente tutto il giorno e mi aspetti che mi beva questa scusa"
t/n: "sei cosí irritante mamma mia"
george: "no, sei tu quella che di punto in bianco si è chiusa e pretende che gli altri se ne stanno zitti"
t/n: "smettila e non dire cazzate"
george: "e invece si, neanche tu vuoi ammetterlo a te stessa, ma sei cambiata in peggio"
appena disse ciò mi scese una lacrima e andai giù nel garage e mi chiusi li dentro.
scoppiai a piangere, non potevo credere alle parole di mio fratello, che per quanto avesse ragione, se sapesse cosa c'è sotto non lo penserebbe.
e se non lo sa è colpa mia.
solo mia.
mi sedetti sul divano del garage e iniziai a piangere, come non facevo da un po.
fu cosí liberatorio che provai una sensazione di leggerezza.
tutti provarono a bussare alla porta, ma non aprí a nessuno.
verso mezzanotte uscí, non riuscivo a stare un minuto in piu guardando la televisione.
appena girai la chiave tutti si fiondarono sulla porta.
tutti tranne che tom.
cio non so perche ma mi rattristí un po.
george mi chiese scusa allora lo abbracciai.
d'istinto mi venne da chiedere dov'è tom, domanda a cui loro mi risposero "è andato a fare serata"
"bastardo" pensai
potevamo ubriacarci insieme, percio chiesi agli altri se potevamo raggiungerlo.
mi guardarono storto, ma per farmi contenta mi dissero di si, a patto che non me ne andavo a farmi i cazzi miei da sola.
mi andai a preparare e in 20 minuti ero pronta,
sta volta avevo optato per qualcosa di "elegante"

mi andai a preparare e in 20 minuti ero pronta,sta volta avevo optato per qualcosa di "elegante"

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appena arrivati scesi alla velocità della luce e mi misi a cercarlo.
appena non lo vidi decisi di sedermi al tavolo vip con gli altri.
con la coda dell'occhio, lo vidi uscendo dal bagno aggiustandosi i pantaloni seguito da una ragazza che si sistemava la gonna.
rimasi scioccata, quindi iniziai a ordinare da bere a manetta.
e 1 poi 2 e 3,4,5,6 drink arrivarono.
me li sgolai uno per uno fino a quando tom non ci vide e ci raggiunse, peccato che io ero già ubriaca.
appena arrivò corsi ad abbracciarlo, e lui sorpreso ricambiò.
dopo ci sedemmo vicini sul divanetto, e io iniziai a spararle delle mie.
t/n: "ciao tom, che combini?" dissi ridendo
tom: "sei ubriaca vero?"
t/n: "no, forse, probabilmente.."
si mise a ridere.
iniziai a giocare con i suoi dred, cosí morbidi di un colore tendente al biondo scuro.
poi prese le mie gambe e le mise sulle sue, ma da ubriaca non ebbi nessuna reazione.
mio fratello aveva bevuto qualche birra, ma non da ubriacarsi.
gli altri invece erano brilli, ma io ero quella conciata peggio, come al solito.
presi a tom dalla mano e lo portai fuori, prima però george lo blocco e gli disse "controllala" al che lui gli rispose annuendo.
andammo fuori e tirai fuori una canna.
tom me la prese dalle labbra appena accesa, poco prima di fare il primo tiro
tom: "no, no, no non si fuma" disse portandosi la sigaretta alla bocca
mi misi a ridere e me la ripresi.


passó del tempo, e di punto in bianco me ne uscí con "tom sai che da urbiachi si dice cio che si pensa davvero?"
lui rise e mi rispose "davvero?"
io annuí e poi dissi "guarda" seguito da un bacio.
Tom si fece trasportare e piano piano quel bacio passò da durare qualche secondo a durare qualche minuto.
appena finito avevamo entrambi il fiatone.
lui mi mise la mano dietro le spalle e aggiunse "sai cosa t/n?"
io mi girai sorridente e lui mi ribació.
molto meglio del primo, era piú delicato.
finito ciò disse "dai andiamo dagli altri, si è fatto tardi"
allora appena avvisati andammo in macchina e guidammo verso casa.
tom era l'unico "cosciente", quindi fu lui ad aiutarmi a salire le scale.
tom: "t/n ti devi cambiare, devi metterti il pigiama"
t/n: "non puoi farlo tu?"
tom: "no, devi farlo tu"
sbuffai ma con non so che equilibrio ci riuscì.
poi tom mi rimboccò le coperte e prima di andarsene mi diede la buonanotte con un bacio sulla fronte.
prima di andarsene li presi il polso e gli dissi
"perfavore rimani qui"
lui mi guardò con un po di tenerezza, e decise di darmi retta.
si mise nel letto insieme a me e mi mise una mano nel fianco, poi appoggiai il capo sul suo torace e lo abbracciai.
non so perchè ma mi sentii sicura di dormire con lui, sarà stato l'alcol? sarà stata l'erba? o sará stata la parte di me che ogni volta cerco di sopprimere con alcol e erba?
non lo so, e non lo voletti sapere.
il giorno dopo mi svegliai, abbracciata a tom.
questa volta ebbi una reazione diversa, come se ricordassi la sera prima.
lui si sveglió poco dopo di me e quando capì che mi stavo allontanando mi strinse di piú.
apprezzai questo gesto, come per tenermi stretta a lui e proteggermi.
tom: "giorno t/n"
disse con la voce impastata al sonno
t/n: "giorno tom"
tom: "non sei incazzata oggi?"
t/n: "non ne trovo il motivo, non penso tu abbia fatto nulla, voglio fidarmi"
tom sorrise
tom: "sai cosa hai detto ieri?"
t/n: "cosa ho detto?"
tom: "che una persona ubriaca dice quello che non ha il coraggio di dire da sobria, poi mi baciai"
mi imbarazzai parecchio
non risposi concretamente, ma con un abbraccio che fu pienamente ricambiato.
cosa mi stava succedendo?
non lo so, ma come gia detto prima non lo voglio sapere.

continua...

she gets me | TOM KAULITZ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora