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il giorno dopo mi svegliai, erano le 11 e il mio cuscino era ancora umido dalle lacrime della sera precedenti.
rimasi ferma a letto fissando il soffitto, ero ancora un po stanca e soprattutto distrutta dall'altra sera.
dopo un paio di minuti scesi giu in cucina, erano gia tutti svegli.
tutti: "giorno t/n"
li guardai e non proferì parola, e loro penso abbiano compreso la situazione visto che non dissero nulla a riguardo.
george: "dopo andiamo a fare un giro per barcellona"
t/n: "quando rientrate raccontatemi cosa avete visto"
george: "no, non hai capito.. anche tu verrai"
t/n: "non sono dell'umore"
george: "non mi interessa, te ne pentirai per sempre quindi verrai con noi"
sbuffai e mi sedetti nel divano.
dopo aver pranzato, mi recai in camera a scegliere qualcosa da vestire, decisi di non truccarmi perche non ne avevo voglia.

dopo aver pranzato, mi recai in camera a scegliere qualcosa da vestire, decisi di non truccarmi perche non ne avevo voglia

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mi vestii molto semplice, ma anche molto carino a mio parere.
ci abbinai dei sandaletti dior vintage, erano di mia madre e stavano da dio con il resto dell'outfit.
scesi giu e gli altri mi stavano aspettando.
george: "finalmente hai fatto"
t/n: "potevate andare anche senza di me se avevate tutta sta fretta"
george: "sta zitta e muoviti, il taxi è fuori.

salimmo e a me toccava il posto vicino a tom.
che palle solo a me ste cose.
continuai a guardare fuori dal finestrino, per evitare un qualsiasi tipo di contatto visivo, ma anche così fu inevitabile.
dal finestrino infatti si vedeva il riflesso e capitava spesso che i nostri sguardi si incrociavano.
quando scendemmo eravamo nel centro di barcellona, che meraviglia.
passeggiammo per tutti i mercatini e negozi, fino a quando non entrai in uno di questi e ne usci con 4 bustone piene zeppe.
george: "che cazzo ci facevi 1 ora li dentro"
li allungai le braccia per fargli notare delle buste.
george: "con che soldi hai pagato tutta sta roba?"
t/n: "mamma è diventata un nuovo metodo di pagamento"
george: "quando lo scoprirà si incazzerà"
t/n: "no, mi ha dato lei il permesso e mi ha chiesto di comprarle qualcosa"
george: "non so chi è peggio.."
gustav: "che ne dite di andare a bere qualcosa?"
disse con lo sguardo fisso rivolto verso un bar.
tutti dammo il consenso ed entrammo.
era un bar normale, molto carino.
ci sedemmo su un divanetto e quando arrivarono le cose che avevamo ordinato iniziammo a chiaccherare.
bill: "t/n, tu e tom avete chiarito?"
quasi mi strozzai con il sorso di cappuccino appena messo in bocca.
tom mi guardò con ansia.
t/n: "..n-no.."
gustav: "bill perche hai aperto l'argomento?"
bill: "perché pensavo avessero chiarito"
george: "cambiamo argomento"
t/n: "infatti, piuttosto cosa faremo in tutti sti giorni?"
bill: "abbiamo prenotato un'uscita in barca a vela"
t/n: "scordatevi che ci vengo"
bill: "perché?"
t/n: "la bruciatura della medusa mi fa troppo male, a malapena riesco camminare" inventai una scusa
bill: "ah..pensavo volessi stare con tom" disse ridendo
tom: "ma che cazzo stai dicendo"
bill: "che hai paura di venire quindi te ne rimani a casa"
tom: "ma stai zitto va"
t/n: "vabbe magari a quando domani riesco a nuotare"
tom: "tranquilla non ti mangio se stiamo nella stessa casa"
rimasi zitta e calò il silenzio.
dopo un po riprendemmo a chiaccherare e poi uscimmo dal locale per continuare la nostra passeggiata.
vedemmo molti negozi, erano davvero favolosi.
poi tornammo a casa, e appena arrivammo mi misi il costume e andai verso la piscina.
george: "t/n che cazzo fai"
t/n: "un bagno?"
george:"ma non vedi che c'hai nella coscia?"
t/n: "e quindi?"
george: "il cloro la peggiorerà"
t/n: "vabbe, pazienza"
dissi entrando nella jacuzzi.
poi l'accesi, era rilassantissima.
stavo bevendo il mio te alla pesca, quando mi venne l'idea di portare la mia cassa e di mettere la musica.
la ferita non mi dava fastidio, anzi sembrava che non ce l'avessi proprio.
poi dopo mezz'ora i ragazzi mi avvertirono che a cena saremmo andati in un ristorante sulla spiaggia, perciò dato che erano le 6 decisi di andarmi a preparare.
guardai tra la roba che avevo comprato e scelsi un completo da li.

ci aggiunsi la mia borsa dior e delle ciabatte infradito con la zeppa

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ci aggiunsi la mia borsa dior e delle ciabatte infradito con la zeppa.
purtroppo però non ero stata avvisata di una cosa, ovvero che in spagna la sera fa freddo.
di questo ne parliamo dopo però.
mi feci un trucco semplice ma d'effetto, molto carino e soprattutto leggero.
scesi giu e come sempre gli altri erano gia pronti per andare.
george: "ma che ti sei messa"
t/n: "il vestito che ho preso oggi"
george: "quello che tu chiami <vestito> è solamente un pezzo di stoffa tutto stracciato"
t/n: "e quindi? sei geloso?"
george: "certo, sei mia sorella e sei vestita praticamente con l'intimo per andare in un ristorante"
lo guardai dalla testa ai piedi e poi scoppiai in una risata.
t/n: "meglio in intimo che da barbona"
tutti risero tranne george.
t/n: "tom hai poco da ridere"
tom: "ma che vuoi, alle ragazze piace come mi vesto"
t/n: "se ne sei convinto tu siamo tutti felici"
bill: "vabbe basta blaterare, andiamo che il taxi ci aspetta fuori"
detto cio andammo fuori, ed entrammo nel taxi che ci avrebbe poi portato al ristorante.
non era molto distante, infatti ci mettemmo circa 10 minuti.
appena arrivati ci ritrovammo davanti uno spettacolo bellissimo, infatti c'erano i ragazzi che sputavano fuoco e le ragazze che ballavano.
il locale era stupendo, tutto aperto verso il mare.
ci sedemmo al tavolo che aveva prenotato gustav e iniziammo a dare un'occhiata ai menù.
era tutto a base di pesce, non ne andavo proprio matta ma riuscii comunque a trovare qualcosa da ordinare.
ordinai un risotto al nero di seppia e come secondo dei calamari fritti.
devo ammettere che era tutto squisito, e penso che questo lo possano confermare tutti.
dopo aver pagato, decidemmo di fare una passeggiata in spiaggia.
era magnifico, al chiaro di luna.
circa a metà della camminata iniziai a sentire un leggero freddo che piano piano aumentò e iniziai un po a tremare.
erano tutti a maniche corte, ma avevano i pantaloni lunghi.
george: "te lo avevo detto"
t/n: "ma cosa dicic sto benissimo"
george: "non ci credi neanche tu"
t/n: "ma smettila"
tom mi mise la sua felpa nelle spalle.
t/n: "grazie ma non ne ho bisogno"
tom: "e invece si, stai tremando"
t/n: "tranquillo sto bene"
tom: "sta zitta e tienila, ti prenderai il raffreddore altrimenti"
t/n: "ok.."
dissi arrossendo, ma fortunatamente non si vide con il buio.
potevo sentire il suo profumo, aveva una nota di menta mischiata all'odore del fumo.
appena finita la passeggiata, andammo dove il taxi ci avrebbe dovuto prendere e rientrammo a casa.
salí le scale, e mentre gli altri rimasero giu a guardarsi un film tom mi seguí al piano di sopra.
t/n: "tieni, grazie.."
tom: "la prossima volta evita di metterti stracci"
t/n: "ma non mi rompere il cazzo va"
dissi acida mentre chiudevo la porta della mia camera.
ma come si permette, non comanda mica lui.
vabbe evitai tutto cio e dopo avermi messo il pijama scesi a vedermi un film con gli altri.
con mia grande sorpresa tom non scese, ma non ci diedi molto peso.

continua...

(10 ⭐️💋)

she gets me | TOM KAULITZ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora