Si erano fatte le 22, io non ero più tornata giù nella sala da pranzo.
Aprii il piccolo frigorifero nella stanza per cercare una bottiglia d'acqua, ma era finita.
Sbuffai perché non avevo voglia di scendere e magari di beccare qualcuno, ma presi il cellulare e la tessera della stanza, poi uscii.
Andai al bar e chiesi una bottiglia d'acqua, e proprio in quel momento arrivò anche Carlos.
"Ei Julia, a cena sei sparita, tutto apposto?"
"Si mi avevano chiamata ed era urgente"
"Pronta per domani?" Ci sedemmo ad un tavolino.
"Si, prontissima" Sorrisi.
Continuammo a parlare della gara di domani, poi io abbassai lo sguardo sul suo tatuaggio.
"Posso chiederti cosa significa quel tatuaggio?"
Lui guardò il suo braccio e poi sorrise.
"Non fare finta di non sapere chi sono, Julia"
Lo guardai negli occhi.
"Non sapevo come dirtelo" Fece.
"L'ho capito solamente dal tatuaggio"
"Tua madre era una persona fantastica, e non meritava una persona come me"
"L'hai lasciata completamente da sola, incinta di 8 mesi" Mi aveva raccontato solamente questo.
"Non sai come sono andate veramente le cose"
"Mi è bastato sentire mia madre piangere tutte le notti pregando che qualcuno l'aiutasse, mi è bastato questo" Mi alzai e mi girai verso la porta che separava la hall e la sala da pranzo.
"Aspetta"
"No, non aspetto" Uscii velocemente e me ne tornai in camera.
"Possiamo parlare un attimo? Solo un attimo, vorrei raccontarti tutto"
Mi fermai e lo guardai, poi decisi di seguirlo.
"Io e tua madre ci siamo fidanzati nel 94, 3 anni prima che tu nascessi. Eravamo la "coppia del paese", ci chiamavano così perché ci conoscevano tutti.
Poi un giorno tua madre ha deciso di rovinare tutto.
Aveva iniziato a bere 2 mesi prima che nascessi. Ha continuato per 1 mese di gravidanza, lei non voleva averti, io continuavo a dirle di smetterla ma ormai era fuori controllo.
Poi un giorno ha deciso di cacciarmi di casa perché aveva un altro uomo.
Quel giorno c'era a casa Alicia e Paulo, tua madre non c'era più con la testa.
Anche Alicia provava a farle cambiare idea, di smetterla di bere, ci ha provato in qualunque modo fin quando non ci è riuscita, ed ha iniziato a pentirsi di quello che aveva fatto, per quello l'ho lasciata da sola, ha rischiato di ucciderti, e se sei qui è solo grazie a me e ad Alicia"
"Non mi aveva mai raccontato nulla di te, tranne che non eri un uomo di cui ci si poteva fidare"
"Mi dispiace non esserci stato per tutta la tua vita, ma non è stata colpa mia. Mi aveva vietato di venirti a trovare, neanche mi diceva come stavi"
"E io ora a chi dovrei credere?" Lo guardai.
"Se non mi crederai va bene, lo capirò"
"Ho bisogno di un po' di tempo, ma se questa dovesse essere la verità, beh benvenuto nella mia vita"
Si fermò a guardarmi, e sorrise.
Gli occhi erano chiari come i miei e i lineamenti erano molto simili.
Tranne per l'altezza, lui era molto alto mentre io abbastanza bassa.
"Posso abbracciarti?"
"Si" Sorrisi.
Non sapevo se potevo fidarmi di lui, avrei dovuto parlarne con mia madre e con Paulo, ma ora come ora lui mi sembrava più sincero che mai.
"Ora vai a riposarti, ti mancano le due gare più importanti" Mi disse.
Domani avrei avuto la finale individuale, mentre giovedì quella a coppie.
"Buonanotte" Dissi.
"Buonanotte Julia" Lo salutai e poi tornai in camera.
Mi misi il pigiama e mi tolsi quel filo di mascara che avevo, poi mi misi sul letto e presi il cellulare.
"Oi Paulo posso chiamarti?" Gli mandai un messaggio e dopo circa 10 minuti rispose.
"Si, ti chiamo tra 1 minuto, aspetta che arrivo a casa" Mi mandò un audio, era in macchina.
Dopo poco mi chiamò.
"Ei ciao, hai bisogno?"
'Ho parlato con Carlos"
"Com'è andata?" Chiese curioso.
"Mi ha raccontato come sono andate, secondo lui, le cose. Io non so a chi credere, e a te volevo chiedere una cosa"
"Dimmi"
"Lui ha detto che quando mia madre l'ha cacciato fuori casa c'eri pure tu, è vero?"
Sentii silenzio per qualche secondo.
"Pau-"
"Si, è vero, tuo padre ti ha raccontato la versione corretta. Quella sera me la ricordo come se fosse ieri, anche se ero piccolo.
Tua madre era completamente sbronza ed era al settimo mese, ha cacciato tuo padre di casa violentemente, io ero aggrappato alla gamba di mia madre perché avevo paura di lei"
"Mi hai nascosto questo per 25 anni?"
"È stato come un trauma, ho fatto incubi su incubi ricordando quella sera, ma ora che sei venuta a sapere chi è tuo padre era giusto che lo sapevi"
"Io non so cosa fare con mia madre, mi ha sempre mentito su una cosa alquanto delicata" La mia voce tremò.
Il legame che avevo con mia madre era bellissimo, e speravo si sarebbe mantenuto a lungo.
"Non dirglielo fino a quando torni, poi ti aiuto io"
"Va bene, grazie Paulo, buonanotte"
"Buonanotte, ci sentiamo domani prima della gara"
Attaccai e cercai di addormentarmi.-
Mi stavo allacciando velocemente i pattini. Tra pochi minuti sarei entrata in pista per la finale individuale, e io ero molto agitata.
"Julia, sei pronta?" Arrivò Martina.
"Si, ci sono" Mi alzai e mi misi davanti a lei che mi sorrise.
"Vai a far vedere a tutti cosa sai fare amica mia" Mi abbracciò e poi mi diede una pacca sulla spalla per incoraggiarmi.
Entrai in pista, il palazzetto era tutto pieno e tutte le videocamere erano su di me.
Dovevo farcela, potevo farcela.
Feci un giro veloce della pista e poi mi misi in posizione.POV DUSAN
Erano le 12, eravamo alla continassa a mangiare, e sulla televisione c'erano le olimpiadi.
Tra pochi minuti Julia si sarebbe esibita, ed ero quasi più in ansia io che lei.
"Eccola!" Disse Juan.
Mi girai verso la televisione e iniziai a fissarla.
Era visibilmente agitata, ma comunque aveva il sorriso stampato sul viso.
"A volte mi chiedo come fa a fare certe cose con così tanta facilità" Rimase sorpreso Manuel.
Era stata strabiliante, qualcosa che non si può neanche immaginare.
Era l'ultima ad esibirsi, ed ora si sarebbe avuto il risultato finale.
"Julia Gòmez, ha totalizzato un punteggio di 9.75, posizionandosi al primo posto. Julia Gòmez è campionessa mondiale!" Fece il telecronista.
Saltammo tutti in aria e ci abbracciammo.
Paulo ed io per poco non ci emozionavamo, anzi, Paulo si emozionò.
Guardai Julia sullo schermo, che aveva gli occhi pieni di lacrime di gioia.
Il mio cuore si sentiva a casa vedendo il suo sorriso.
Poco dopo ci fu la premiazione, salì sul podio e le consegnarono la medaglia, poi ci fu l'inno che Paulo cantò a squarciagola.POV JULIA
Entrai nel nostro Van, e chiamai i ragazzi nel mentre che tornavo all'hotel.
"CHE TI AVEVO DETTO?" Urlò Paulo appena rispose.
"Si ma non urlare" Risi.
"Sei stata bravissima Julia" Ricevetti un sacco di complimenti.
"Quando hai l'ultima gara?" Chiese Paulo.
"Domenica 15, quindi non penso di riuscire ad essere lì per l'ultima all'Allianz"
"Peccato, però vogliamo vederti con un'altra medaglia"
"Si signore"
Salutai ancora una volta tutti poi attaccai.
"Carlos, io vorrei fare una sorpresa ai ragazzi, quindi appena finisco la gara domenica parto, è un problema?"
"No assolutamente, stai tranquilla"
Sorrisi e lo ringraziai.-
Nella gara a coppie eravamo arrivati terzi, quindi avrei portato a casa un'altra medaglia.
"Ragazzi, è stato un piacere conoscervi e vincere insieme a voi, vediamoci qualche volta"
Martina mi abbracciò.
"Ci sentiamo presto" Si avvicinò anche Carlos e mi spostai un attimo in disparte con lui.
"Appena arrivo a casa la chiamo e provo a parlarci, poi ti faccio sapere come va"
"Va bene" Mi abbracciò.
"Fai buon viaggio Julia"
"Grazie ragazzi, grazie per tutto"Arrivai a Torino per le 20.30, i ragazzi non sapevano che sarei tornata oggi, avrei fatto una sorpresa a tutti.
Alice mi era venuta a prendere in aeroporto e saremmo andate insieme allo stadio.
"Ciao campionessa!" Mi abbracciò.
"Alii ciaoo"
"Dai andiamo prima che si faccia troppo tardi" Fortunatamente l'aeroporto non era troppo distante dallo stadio, e in solamente 10 minuti arrivammo.
Ci sedemmo nella tribuna, sopra la panchina e cercai di non farmi vedere fino all'inizio della partita.
Sarebbe stata l'ultima partita di Paulo e di Giorgio, (Fate finta che Morata resti alla Juve), ed io ero molto triste.
Fischio d'inizio, e solamente dopo 10 minuti Dusan segnò.
"Ha segnato con il numero 7, Dusan Vlahovic!"
Mi alzai in piedi e poi applaudii.Verso il 60' sotituirono Paulo, io, Alice e Oriana ci alzammo, così come tutto lo stadio e applaudimmo.
Salutò tutti, dai tifosi al mister, poi si girò verso la tribuna per salutare Oriana ma vide me, e scoppiò in lacrime.
Venne verso di noi, prima diede un bacio ad Oriana poi mi abbracciò, io cercai di trattenere le lacrime.
"Ti prego resta qui" Sussurrai.
"Ho l'ultimo colloquio tra 4 giorni, ci proveremo" Mi rispose anche lui sussurrando.
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Non riesco a smettere di amarti - Dusan Vlahovic
Fanfiction"Continuo a soffrire, e sai perché?" "Dusan.." "Perché non riesco a smettere di amarti, dannazione"