Il giorno dopo mi diressi verso il centro sportivo, distante circa 10 minuti in macchina.
Scesi dalla macchina, presi il borsone e arrivò anche Marta.
"Buongiorno, pronta?" Mi chiese, lei era qui da ormai 3 anni.
"Si, pronta"
"Buongiorno" Salutai l'admin che ci stava facendo un video.
Entrammo al centro e Marta chiese di andare a prendere un caffè prima di iniziare.
"Ciao Alex!" Salutò il barista.
"Ciao Marta, tu devi essere Isabel, benvenuta"
"Si, sono io, piacere" Sorrisi un po' timida.
"Marta ti ha già rotto le palle con i suoi mille discorsi?" La guardò ridendo sotto i baffi.
"Ma zitto va"
In quel momento arrivarono altre della squadra.
"Ciao Isa!"
"Ciao Marti!" Salutai tutte e pi ci dirigemmo negli spogliatoi.
Erano le 9 e l'allenamento sarebbe finito alle 13.
Mi misi le scarpe per la palestra e presi le scarpette, che mi sarei messa dopo.
Finalmente conobbi il mister.
"Eccola qui!" Disse quando mi vide.
Sorrisi e gli tesi la mano.
"È un piacere" Dissi.
"Piacere mio"
Iniziammo a parlare, mi spiegarono come erano strutturati gli allenamenti e poi iniziammo.-
"Mettetevi in cerchio e fate torello, poi potete andare"
Io iniziai dal centro, mentre giocavamo si attivarono gli irrigatori.
"Cazzo!" Esclamai.
Tutte si misero a ridere, compresa me.
"Almeno mi rinfresco" Feci finta, ironicamente, di essermi messa lì apposta.
"Si si, fai finta di non esserti spaventata!" Disse Marta.Tornai finalmente a casa, ero stanca morta.
Kenan non l'avevo sentito oggi, la macchina non c'era quindi presumevo fosse occupato tutto il giorno.
Mi feci un'insalata veloce per pranzo, nel mentre mi inviarono tutti gli orari e gli impegni che avrei avuto con la squadra, così da potermi organizzare anche con l'università, che avrei iniziato tra un mese.
Mi arrivò una chiamata, era Camilla.
"AMORE MIO!" Mi costrinse ad allontanare il telefono dell'orecchio.
"Potevi anche evitare di farmi diventare sorda"
"Ciao anche a te cami, allora, come stai?" Si rispose da sola.
"Scusami se non mi sono fatta sentire, sono stata veramente tanto occupata, tra la casa, Maiorca, oggi ho iniziato gli allenamenti"
"Tranquilla, capisco e immagino"
"Te invece, come va a Torino?"
"Bene, domani devo uscire con Lorenzo!"
Iniziammo a parlare e passò quasi un'ora.
"Aspetta che hanno suonato alla porta"
Andai ad aprire e vidi Kenan.
"Cami, ti posso richiamare più tardi?"
"Tutto apposto?"
"Si, ci sentiamo dopo" Attaccai e lo salutai.
"Lei è quella che si sentiva sempre urlare da camera tua?"
"Probabilmente si" Risi.
"Dove sei stato?" Andai in cucina a sistemare le cose che avevo usato.
"Sta mattina presto dovevo andare a fare una visita, poi alle 11 sono andato ad allenamento"
"Com'è andata?" Mi asciugai le mani guardandolo.
Lo sorpesi a guardarmi intensamente.
"Bene, è proprio un bel gruppo"
"Anche io mi sono trovata bene oggi"-
Mi ero addormentata sul divano dopo che ci eravamo messi a vedere un film, mi trovai una coperta addosso che prima non avevo.
Mi guardai intorno, il sole non era ancora tramontato, Kenan non c'era.
Presi il cellulare ancora mezza rincoglionita.
Segnava le 17.20.
"Dovevo andare a fare delle commissioni, mi dispiaceva svegliarti. Se vuoi vieni sta sera da me dopo cena, ciao Isi" Ascoltai l'audio che mi aveva inviato mezz'ora prima.
Decisi di mettermi a sistemare la casa e le ultime scatole che erano rimaste ancora chiuse.SKIP TIME
Mi svegliai nel mezzo della notte, il respiro era completamente impazzito e il cuore batteva all'impazzata.
Gli occhi mi bruciavano e tutto intorno a me sembrava muoversi da una parte all'altra.
Riccardo era ancora nella mia mente, i suoi schiaffi li sentivo ancora sul mio volto.
Mi misi seduta cercando di calmarmi, ma la situazione non cambiò per niente.
"Respira" Mi dissi nella mente.
Ma ogni tentativo fu invano.
Dovevo chiamare mio padre, anche se erano le 3 di notte.
"R-rispondi ti prego"
"Isabel" Rispose con ma voce assonnata.
"Papà"
"Cos'è successo?"
"Io non mi tolgo più dalla testa Riccardo" Dissi piangendo.
Non gli avevo mai detto niente, neanche una parola di questa questione.
"Amore, cosa c'entra Riccardo?" Iniziò a preoccuparsi.
Non risposi.
"Isabel"
"Lui mi metteva le mani addosso, papà, non riesco più a togliermelo dalla testa, non ce la faccio"
Sentii un attimo di silenzio.
"Ti ricordi quando eri piccola che ti ho portato sul campo allo stadio?"
Non capii, però risposi.
"Si, certo, è stato bellissimo"
"Anche quando hai incontrato Alex per la prima volta, sei rimasta imbambolata davanti a lui per almeno 5 minuti"
"Avevo tutte le motivazioni del mondo"
Continuammo a parlare, e senza accorgermene mi calmai.
"Perché non me l'hai mai detto?"
"Avevo paura" Sussurrai.
"Di cosa?" Disse calmo.
"Non lo so"
"Ne riparleremo poi quando ci vediamo, e non preoccuparti perché adesso non c'è più lui, capito?"
"Si"
"Buonanotte amore"SKIP TIME
Oggi c'era la prima partita, non sarei partita da titolare, ovviamente, però ero felice di iniziare definitivamente questa esperienza, me la sarei goduta al massimo.
Al 30' minuto eravamo sotto 0-1, Claudia si fece male e i medici entrarono in campo.
Il mister si girò velocemente verso di me e mi disse di prepararmi.
Mi tolsi la pettorina e mi misi i parastinchi.
Oscar, il vice allenatore, mi spiegò velocemente le ultime cose, poi entrai finalmente.
Fino alla fine del primo tempo non toccai molto palla, poi al 65esimo recuperai palla nella nostra area, la passai a Marta che iniziò a correre, io la seguii e cercai di andare in più veloce possibile, si fermò, la passò a me e io segnai.
Andai verso di lei e le saltai addosso.
"Bravissima!" Mi disse.
La partita finì 2-1 per noi, con il gol di Marta al 90esimo.
Io e lei avevamo già capito che c'era un buon feeling tra di noi, riuscivamo a capirci nelle giocate senza neanche guardarci.
"Bravissima Isabel!" Mi disse il mister.
"Grazie mister" Sorrisi.Dopo essermi fatta la doccia presi il telefono e controllai i messaggi, il primo era di papà.
"Sono fiero di te amore, sei stata bravissima"
Gli risposi con due cuori e ringraziandolo.
Poi lessi quello di Kenan:"Lo sapevo che saresti partita con il botto, ti aspetto da me sta sera se non hai nulla da fare"SKIP TIME
"Cazzo!" Esclamai quando presi gol all'ultimo secondo.
Stavamo giocando a fifa da forse... 2 ore?
"Ammettilo che sono più forte di te"
"No, ho vinto più volte io"
"Hai detto no?" Cercò di stare serio.
"Esatto, sono più forte io"
"Ah si?"
"Si"
In un secondo, senza neanche accorgermene mi ritrovai sotto di lui, mi teneva i polsi stretti e rideva.
"Ripetilo"
"Sono più forte io" Lo guardai intensamente negli occhi, mamma mia quanto era bello..
Restammo qualche secondo in silenzio, poi si avvicinò, sembrava che la temperatura nella stanza si fosse alzata all'istante, mi faceva veramente questo effetto?
"Non sei più forte di me" Mi sfiorò il lobo con le labbra e un brivido mi percorse tutta la schiena.
La testa andò in confusione.
Poteva essere così fottutamente sexy?
"Kenan" Sussurrai.
Rimase vicino, ma piantò lo sguardo nel mio.
Si alzò poco dopo e ripresimo a giocare come se nulla fosse successo.Ancora una volta mi ero addormentata con lui, ma ancora una volta avevo degli incubi su Riccardo.
Mi stavano mangiando il cervello.
"Ti prego, lasciami" Dissi nel sonno.
Sentii una mano sulla mia guancia, non capivo se era quella di Riccardo nel sogno o... Kenan.
Aprì gli occhi di scatto con il fiato corto, era lì, a guardarmi, consolandomi solo con lo sguardo.
"Ancora brutti ricordi?"
Mi scese una lacrima ma sorrisi annuendo.
"Io non so cosa sia successo, ma adesso sei qui e sei al sicuro, capito?" Mi asciugò la lacrima.
Si girò per guardare l'ora.
"Hai sonno?"
"Non tanto, di solito dopo questi non riesco a dormire molto"
"Andiamo a vedere l'alba, è quasi ora"
"Va bene""Mettiti questa, avrai freddo così"
Ero vestita ancora con i pantaloncini e la maglietta che avevo messo dopo la partita.
Mi passò la felpa, me la misi e poi uscimmo.
"A che ora hai allenamento oggi?"
"Alle 17"
Poco dopo arrivammo sopra ad una piccola collina, Barcellona era ancora in silenzio, e il sole stava per sorgere.
"È bellissimo"
"Vero? L'alba è sempre così bella, ma oggi.." Disse.
Mi girai, ma oggi..?
"Sei bellissima Isabel, dico sul serio"
Restai a guardarlo e un sorriso si abbozzò sul mio viso.
Scattò uno dei baci più romantici che avevo mai dato.
"Ricordati quello che ti ho detto anche prima, sono qui e sei al sicuro, e quando ti sentirai pronta di dirmi quello che è successo, ti ascolterò, ti puoi fidare di me"
Appoggiai la mia fronte contro la sua e mi lasciai andare per quei pochi secondi di pace.
"Grazie" Sussurrai.
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Non riesco a smettere di amarti - Dusan Vlahovic
Fiksi Penggemar"Continuo a soffrire, e sai perché?" "Dusan.." "Perché non riesco a smettere di amarti, dannazione"