La serata continuò nel migliore dei modi. Sapere che tra qualche mese sarei stata sposata, con una figlia, mi rendeva la persona più felice di questo mondo. "Venite, dobbiamo stappare la bottiglia!" Ci mettemmo tutti intorno al tavolo e io presi in mano la bottiglia, stappandola. "Auguri!" Urlarono tutti. Il cameriere versò a tutti un po' di spumante nel bicchiere. "Julia" Mi chiamò Paulo. "Dimmi" Non rispose e guardò dietro le mie spalle con una faccia preoccupata. Mi girai e vidi l'unica persona che non mi aspettavo. Mio padre. "Papà" Sussurrai. Lui sorrise debolmente, preoccupato. "Congratulazioni, tesoro" Dalle olimpiadi lo avevo sentito molte volte, sapeva che ero incinta ma non era mai venuto a trovarmi a causa del lavoro. Non avevo la minima idea di cosa fare, se ne erano accorti solo Dusan, Paulo e mia madre. Mia madre. Lui spostò lo sguardo proprio su di lei. I loro sguardi tornarono nel passato. Quando tutto andava per il verso giusto, quando erano felici e spensierati come non mai. I loro sguardi per un millesimo di secondo tornarono ad amarsi. Sorrisero entrambi, come se non fosse mai successo niente tra di loro. "Carlos" Si avvicinò. "Adelia" Esitarono un po', poi si abbracciarono e per poco non mi venne un colpo. Guardai Paulo non sapendo cosa fare, non avevo mai visto i miei genitori insieme, non avevo la minima idea di cosa fosse "L'amore di mamma e papà" Poi si avvicinò a me e mi abbracciò. Si avvicinò anche Paulo, che era rimasto indietro tutto il tempo a guardare. "Paulo.. Come sei cambiato" Fece un piccolo sorriso malinconico, pensando al passato. Si avvicinò anche Alicia, che non aveva visto nulla.
- Contro tutte le mie aspettative, Carlos era rimasto alla festa e stava parlando con Alicia e mia madre tranquillamente, di tutto quello che era successo in questi anni. Raggiunsi Paulo, che era rimasto in disparte da quando Carlos era arrivato. "Ei, che hai?" Mi misi lì per allattare Isabel che si era messa a piangere. "Sto pensando" "A cosa?" "Alla vita" Lo guardai, stava fissando il vuoto, o forse stava fissando mia madre e Carlos. "Tra poco ti sposerei, hai una bimba bellissima- La guardò- hai realizzato I tuoi sogni e noi siamo ancora migliori amici dopo ben 25 anni, è spettacolare, no?" "Si, direi proprio che è bellissimo" Finii di allattare Isabel e poi Paulo mi chiese di prenderla in braccio, gli feci una foto.
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"Vai da Dusan, sto io con lei" "Sicuro? Sicuro anche di stare bene?" Annuii e mi sorrise. "Vai dal tuo maritino" Mi fece l'occhiolino. "Che stupido" Mi alzai e andai da Dusan che era seduto al tavolo a parlare con Alvaro. Gli avevo presentato mio padre, ma non sapevo cosa pensava di lui. "Alvaro, Alice dov'è?" "È andata un attimo fuori, l'aveva chiamata sua mamma" Decisi di raggiungerla. La trovai in videochiamata, seduta su una panchina a parlare con Edoardo. "Amore, tra poco torniamo ma devi andare a dormire" Mi sedetti di fianco a lei. "Si, la mamma ha ragione, dormire fa diventare campioni, lo sai?" "Veramente?" "Certo, vuoi diventare come la zia?" Disse Alice. "La zia è una campionessa, quindi si!" "Allora vai a nanna amore mio, e non far disperare la nonna, buonanotte amore" "Buonanotte mamma, buonanotte zia" Alice attaccò e sospirò. "Erano con tua mamma?" "Si, oggi mi aveva chiesto se poteva tenerli lei i bimbi, tanto Bella non l'allatto, ci tiene a stare con loro" Sorrisi. "Fin che li hai qui con te fai bene a lasciare i bimbi a loro, io non so come farò, mia madre abita dall'altra parte del mondo, mio padre è sempre in giro per lavoro, dovrò trovare un modo per quando ne io ne Dusan ci saremo per gli allenamenti" "Se hai bisogno puoi chiedere a me, altrimenti ti posso dare il contatto della mia babysitter, è una persona fantastica" "Va bene, se ho bisogno ti chiederò"
- "Che stanchezza" Entrammo a casa e io andai subito a mettere il pigiama a Isabel e cambiarla. Una volta fatta addormentare tornai in camera mia, dove trovai Dusan che stava sistemando delle maglie dentro l'armadio. "Tu sei pazzo, non me lo aspettavo completamente" Mi riferii alla proposta. Andai da lui e lo abbracciai. "Voglio passare il resto della mia vita con te" "Anche io Dusan, ti amo" Mi misi il pigiama e raggiunsi Dusan che era già nel letto con il cellulare, che spense quando arrivai io per stare con me. "Quando ci sposiamo?" "Io lo farei a fine maggio, almeno non fa freddo" "E se ci sposassimo al mare?" Chiesi. Lui mi guardò e sorrise. "Si, è un'ottima idea, e al mare dove?" Ci pensai un attimo su. "Non lo so, ma sposarmi al mare è sempre stato il mio sogno" "Si anche a me è sempre piaciuta l'idea di sposarsi al mare" Mi disse. Restammo un po' in silenzio, quando dopo un quarto d'ora sentimmo Isabel. "Oh santo cielo, si è addormentata mezz'ora fa" Mi alzai e andai da lei. Aveva mangiato da poco, quindi non aveva fame. Provai a farla addormentare dondolandola un po' tra le braccia, ma non c'era verso. Dusan mi raggiunse. "Non smette" Dissi. "Vai a letto, ci penso io amore" Gliela passai e andai in camera mia chiudendo la porta. La testa mi stava esplodendo, avevo dormito poco in questi giorni, e la stanchezza iniziava a farsi sentire.
POV DUSAN Cercai di farla smettere di piangere, e ce la feci dopo pochi minuti. Mi sedetti sulla sedia a dondolo nella sua camera e restai a guardarla. L'avrei protetta pure a costo della mia vita, l'avrei protetta per far sì che sarebbe stata sempre felice.
Quando mi stavo per addormentare anche io, la misi nella culla e tornai in camera, vedendo Julia addormentata.
POV JULIA "Amore, è arrivata tua sorella" Svegliai Dusan. "Perché è qui?" "Non lo so, ha detto che doveva parlare con te" Si alzò sbuffando e si stronfinò gli occhi. Mi raggiunse dalla mia parte e mi diede un bacio veloce e poi andò di là stiracchiandosi. "Ciao" La salutò. "Buongiorno" "Hai bisogno?" Si fece un caffè nel mentre. "Dovevo parlarti di una cosa, la stessa cosa di natale" Mi avvicinai anche io e vidi subito Dusan irrigidirsi. "Cos'ha fatto?" Prese il cellulare e aprii una chat, presumo la chat con lui. Lasciò il telefono davanti ai suoi occhi e Dusan si affrettò a prenderlo. Scorse fino in fondo e poi la guardò. "Quando te le ha scritte queste cose?" "Una settimana fa" "Non l'avevi ancora lasciato?" Scosse la testa. Decisi di lasciarli soli, così andai in salotto dove c'era Isa nella sdraietta addormentata.