"Birra per tutti!"

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Arrivammo al ristorante in centro a Torino.
Mi misi di fianco a Dusan, davanti avevo sua mamma.
Iniziammo a parlare, e subito mi misero a mio agio.
"Quindi tu sei nata in Argentina?"
"Si esatto, mi sono trasferita qui nel 2019"
"E invece i tuoi genitori abitano qui o lì?"
Dusan mi guardò di colpo.
"Mia madre abita lì, mio padre invece c'è una lunga storia dietro e ancora la devo capire pure io"
"Oh scusami, non volevo intromettermi"
"No tranquilla" Sorrisi.
Effettivamente dovevo muovermi a chiamare mia madre, non volevo prolungare troppo, ma dovevo trovare anche la forza per farlo.

Dopo pranzo andammo a fare un giro in un parco molto grande, Dusan stava parlando con suo padre mentre io con sua madre.
"Mi sembri una ragazza con la testa sulle spalle, sei molto educata e gentile"
"La ringrazio molto" Sorrisi.
"Dammi pure del tu, tranquilla"
"Va bene"
Dusan si era fermato a giocare con un pallone, insieme a suo padre e per sbaglio Dusan me la lanciò vicino.
Io l'alzai con i piedi e iniziai a palleggiare, poi gliela lanciai.
"Questo mi ha sorpreso" Fece lui.
"Essere cresciuta con Paulo che ti obbligava a giocare significa questo" Dissi.

Il pomeriggio passò molto velocemente, avevamo mangiato un gelato e poi eravamo andati a casa nostra.
Dusan e suo papà stavano guardando una partita, mentre io e sua mamma eravamo sulla terrazza.
"Ti ho vista alle gara alle olimpiadi, Dusan parlava solo di te e di quanto fossi brava, e ha ragione"
"Grazie mille" Sorrisi.

SKIP TIME
Il giorno dopo ci svegliammo verso le 9, i suoi genitori oggi avrebbero fatto un giro in centro a Torino soli, io mi sarei dovuto incontrare con Paulo per chiamare mia madre e cercare di capire la situazione, per questo ero un po' agitata e Dusan lo notò.
"Amore, cos'hai?"
"Sono solo un po' preoccupata per dopo, non voglio rovinare il rapporto che ho con mia madre, ma mi ha raccontato tutte cazzate fin da quando ero piccola, e non so come comportarmi"
"Spiegale tutto con calma, magari se ti sente così resta più tranquilla anche lei" Venne verso di me e mi abbracciò.
"Se hai bisogno chiamami, va bene?"
Mi stampò un bacio e poi andai a cambiarmi.

-
"Pronto, mamma"
"Ciao amore, come stai?"
"Tutto bene, tu?"
"Si tutto bene, hai bisogno?"
"Senti io vorrei parlarti di una cosa"
"Dimmi"
Guardai Paulo e presi un respiro profondo.
"Si tratta di mio padre"
Sentii silenzio, forse non dovevo dirglielo.
"Mi ha raccontato tutto, Paulo ha detto che è tutto vero, è così mamma?"
"Si, è così Julia"
"Perché mi hai mentito?"
"Non lo so, non lo so" Ripeteva.
"Non volevo rovinare il nostro rapporto, avevo paura"
"Non mi sarei arrabbiata così tanto, ma avrei preferito venirlo a sapere da te e non da lui e da Paulo"
"Mi dispiace" Disse.
Abbassai lo sguardo e ragionai un attimo su, poi decisi di attaccare.
"Ci sentiamo mamma"
"Va bene, ciao tesoro"
Buttai il telefono sul letto e mi lasciai cadere indietro.
"Poteva andare peggio" Mi disse Paulo.
Io lo guardai e lui capì.
"Va bene sto zitto" e si lasciò cadere anche lui sul letto.
"Oriana dov'è?"
"È andata a fare delle commissioni"
"Paulo ma che giorno è oggi?"
"Il 6 giugno"
"E tu quando avevi il colloquio?"
"Ecco cosa ti dovevo dire"
Mi alzai di colpo e lo guardai.
"Scusami non mi hai detto nulla?"
"Aspettavo oggi" Sorrise.
"Perché stai ridendo?"
Fece si con la testa ma io non capivo.
"Aspetta.." Mi alzi in piedi.
"Resti?"
"Si, resto qui"
"VERAMENTE?" Urlai.
Mi buttai su di lui e per poco non mi emozionavo.
"Sono così felice"

-
(10 giugno)
Erano le 5 del mattino, alle 7 avremmo avuto l'aereo.
"Sei pronto?" Andai in camera per vedere se Dusan fosse pronto.
"Si- Prese la sua valigia- Sono pronto"
Sorrisi e poi andammo in macchina.
"La nostra prima vacanza insieme" Mi disse e appoggiò la sua mano sulla mia coscia, e io appoggiai la mia mano sulla sua.

"Sono già qui loro?"
"Oriana e Paulo si, Alvaro ha detto che arrivano tra poco" Chiusi il bagagliaio e presi la valigia.
"Ho fame" Dissi.
"Adesso facciamo colazione"
Mi arrivò una chiamata da Paulo.
"Pronto"
"Oi dove siete?"
"Siamo all'entrata ora"
"Noi siamo al bar appena entri sulla destra"
"Va bene arriviamo"
"Eccoli" Disse Dusan.
"Buongiornoo" Dissi felice.
Abbracciai Oriana e le diedi un bacio sulla guancia.
"Ho fame, vado a prendermi una brioche, tu Dusan alla marmellata?"
"Si, anche un cappuccino"
Tornai dopo poco, e in quel momento arrivarono anche Alvaro e Alice.
I bimbi sarebbero stati con i loro genitori, quindi erano soli.
"Buongiorno a tutti" Disse Alvaro ancora con gli occhi assonnati.
"Alvaro io penso che tu abbia bisogno di una borraccia piena di caffe" Dissi dopo aver fatto un bel sorso del mio cappuccino.
"Dici?" Ironizzò.
"Voglio il caffè più grande che esiste su questa terra"
Aggiunse.

Non riesco a smettere di amarti - Dusan VlahovicDove le storie prendono vita. Scoprilo ora