Capitolo 14

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Penso che le brioches alla crema di questo hotel siano il mio nuovo cibo preferito.
Sto per tornare al mio posto, quando Jason si avvicina, sono uscita mezz'ora prima di lui dalla stanza mentre lui era intento a dormire ancora.
«Hai dimenticato il telefono in stanza, ti ha chiamato tuo padre» mi porge il telefono e lo ringrazio andandomi a sedere. In questi giorni non sto per niente usando il cellulare, chiamerò mio padre quando ho finito la mia buonissima colazione.
Lancio uno sguardo verso il telefono, Oliver ha detto che io e Jason dobbiamo essere fuori dall'hotel per le 11, ho ancora 30 minuti per prepararmi e finire la brioches. Noto però dei messaggi non letti

Da Aaron:
Come sta andando il torneo?
Mi sono anche accorto che praticamente siamo sconosciti, quindi quando torni dove ti va di andare a mangiare? Cinese? Italiano? Messicano? O un semplice ristorante?

Sorrido al telefono. È vero, ho visto Aaron solo una volta ma mi è subito sembrato simpatico e voglio davvero dargli una chance. Senza contare il mio ex Robert e Jason, beh non ho una relazione, sono single. A proposito di Jason, magari può avere visto il messaggio di Aaron? Può darsi. È  arrabbiato? Può darsi. Mi interessa? Assolutamente no.
Jason ha proprio un talento per fare il bambino e in più, sinceramente, per quanto mi piaccia il sesso con Jason non penso ci porterà da nessuna parte, quindi posso considerare Aaron come un nuovo inizio. Mi servirebbe tremendamente, anche per dimenticare Jason, non che mi piaccia, ma solo per mettere un po' di distanza con il capitano. 

Ad Aaron:
Il torneo va alla grande, abbiamo vinto la prima partita. A te come va l'università e il negozio?
Per il cibo va bene ogni cosa, puoi decidere tu, altrimenti va bene anche un ristorante normale

Aaron risponde subito con Va bene ;).
«Sei emozionata per oggi?» chiede Camila, dunque lo è venuta a saperlo. Scommetto che Jennifer le ha detto della scommessa
«No» la guardo seria negli occhi «Evans è una rottura di coglioni, soprattutto se si alza con il piede sbagliato dal letto alla mattina e penso proprio che oggi sia uno di quei giorni» spiego alla mia amica.

Non ci ho messo 30 minuti a prepararmi. Tra una cosa e l'altra ho sentito mio padre per una decina di minuti, poi ho chiamato pure Britney che mi ha tenuto al telefono un'eternità mentre mi truccavo.
Dunque scendo di nuovo al piano di sotto all'alba delle 11:40, forse è anche molto meglio, meno tempo da spendere con Jason.
«Pensavamo ti fossi ritirata dalla scommessa» si alza dal divano Cameron seguito da Oliver e infine Jason «Dovresti sapere che sono una persona che paga i sui debiti» rispondo guardando Cameron, per poi lanciare uno sguardo a Jason. Ho ancora un debito da pagare a lui e lo farò preso, ma ora dobbiamo andare. Jason fa un piccolo sorriso come se avesse capito a cosa mi riferivo e si inizia ad avviare all'esterno, lo seguo a ruota.
«Allora, dove andiamo e cosa facciamo?» chiedo facendomi guidare da Jason per le vie della città «Mi farai il favore di comprarmi un paio di cose e di seguirmi» dice semplicemente, come se non avesse abbastanza soldi da pagarsi le cose da solo.
«Ok, ma dove andiamo esattamente?» ripeto ancora. Si vede lontano un miglio che Jason non è proprio di buon umore e farò di tutto per farlo arrabbiare ancora di più così da finire la penitenza della scommessa al più presto
«Il silenzio Ariana» mi lancia un'occhiata «Il silenzio è l'unica cosa che ti manca» continua. Non so se dovrei prenderlo come un complimento o come un insulto. Ad ogni modo l'ha detto chiaramente, vuole che io stia in silenzio.
«Sai, non vuol dire che se non sei di buon umore devi fare lo stronzo» dico guardando davanti a me, senza girarmi a guardarlo, perché so che ora mi guarda, sento il suo sguardo su di me, continua a camminare al mio fianco senza dire nulla. Strano. Molto strano. Perché non risponde? Perché non mi dice di stare zitta o non mi insulta? Dov'è finito Jason, e chi è questo qui al suo posto?
Così lo accontento, sto zitta e lo seguo.
Arriviamo su una delle vie principali di shopping e Jason entra in uno dei primi negozi, una gioielleria.
«Se stai pensando che ti comprerò un diamante o qualcosa altamente costoso, ti stai sbagliando di grosso. Tu e la scommessa di Oliver potete andare a quel paese» dico mentre entriamo nel negozio. Jason si avvia alla mia destra per iniziare a guardare i diversi gioielli «Perché pensi che io sia una persona stronza senza sentimenti e per niente intelligente?» si gira verso di me il riccio alzando un sopracciglio, come se fosse un po' deluso, ma non c'è affatto traccia di delusione sul suo viso, solo divertimento «Oh non so, magari perché ti comporti sempre da persona stronza senza sentimenti e decisamente non ti comporti da persona intelligente» rispondo. Jason fa un piccolo sorriso «Ho bisogno di scegliere un regalo per mia madre. A fine novembre è il suo compleanno» spiega Jason alludendo alla gioielleria «Ah» rispondo solamente.
Jason si inoltra di più nel negozio, io mi stacco da lui e faccio il mio giro nel negozio.
Ci sono cose molto carine, ma anche molto costose. Mi attira subito una collanina con un pendente a forma di cuore con un paio di orecchini abbinati. I cuori sono fatti con diversi brillantini e un bordo semplice d'oro
«Jason, vieni qui» chiamo il capitano che è dall'altra parte del negozio, ma che arriva velocemente «Che te ne pare di questi? Sono complici ma carini. Se ricordo bene tua madre è bionda, la sua carnagione non è troppo chiara, dunque l'oro dovrebbe starle da dio» spiego indicando la collana e gli orecchini «L'unica cosa è che costano insieme 400$ forse è troppo» aggiungo. Non penso voglia spendere una piccola fortuna per un regalo a sua madre.
«No, vanno bene come regalo» sorride «Hai ragione, lei indossa solo oro, dunque sono perfetti» poi chiede alla commessa di fargli un pacchetto regalo e di pagare. 400$ non è nemmeno quello che guadagno al Paradise lavorando 40 ore al mese. Per me è davvero troppo, ma per Jason deve essere nulla.
«Grazie mille» Jason sorride alla commessa riprendendo il pacchettino e mettendolo in una tasca interna del giubbotto, poi ci avviamo all'esterno.
«Grazie Ariana» mi dice Jason quando siamo fuori «Di cosa?» domando un po' confusa «Per avermi aiutato a trovare il regalo» risponde, gli faccio un cenno di testa in risposta.
Vorrei tanto sapere dove ci siamo dirigendo ora, ma Jason è tornato con la bocca cucita.

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