Capitolo 23

453 14 4
                                    

Jason sorride nonostante lo abbia mandato a quel paese.
«Sei molto sexy quando ti incazzi» sussurra Jason, faccio finta di non sentire tirando tutta la coperta verso di me.
«Così però mi lascerai al gelo, dolcezza» sottolinea l'ultima parola. Mi ha chiamata dolcezza, non bambola come fa di solito. E quando Jason mi chiama dolcezza, vuol dire che vuole scopare.
Faccio un sorrisetto impertinente mentre dico
«Ti sta bene Evans» alzo un sopracciglio mettendolo alla prova. Entrambi ci ricordiamo cosa abbiamo detto a Boston. Quando ci chiamiamo dolcezza, Evans o coglione in pubblico vuol dire che vogliamo scopare quando saremo da soli
«Ce ne andiamo da qualche parte?» domanda avvicinandosi a me e mettendosi sotto la coperta, guardandomi, mezzo girato verso di me
«Perché? Hai paura di farlo qui?» sussurro. C'è molta gente, ma è fattibile, possiamo sempre andare sui sedili davanti
«Era per te bambola. Mica avevi detto che volevi che le tue amiche non lo scoprissero?» domanda avvicinando di più il suo viso al mio.
«Le mie amiche pensano siamo solo amici e che abbiamo fatto sesso solo dopo la festa di Halloween da ubriachi» spiego
«Ah, interessante» le nostre bocche sono a pochi centimetri di distanza ora.
«Pensi che sarebbero gelose?» chiede provocandomi. Egocentrico.
«Di te?» ridacchio a bassa voce, ormai, Jason è praticamente metà sopra di me, le labbra ancora separate, gli occhi l'una in quelli dell'altro «Non penso» aggiungo
«Mmh» risponde solamente, il suo sguardo si sposta dai miei occhi alle mie labbra
«Devo pregarti di baciarmi o sarai così intelligente da farlo di tua spontanea volontà?» sussurro ad un soffio dal suo viso.
Jason sorride, finalmente azzera la distanza tra noi due, facendo unire le nostre labbra.
Prontamente anche le nostre lingue iniziano a giocare. Jason sa di cioccolato e mi fa impazzire.
Il capitano della squadra di Football si mette interamente su di me, tra le mie gambe mentre ci copre con la coperta tutti, tranne il collo e le teste.
Il bacio continua mentre Jason inizia a fare scendere la sua mano tra di noi. Mi alza la maglietta fino si seni, sposta abilmente il reggiseno, mentre inizia a palparmi e fare dei cerchi con le dita sul mio capezzolo destro. Jason con mia grande felicità però è multitasking, infatti continua a baciarmi.
Inarco la schiena e il bacino verso di lui, sento esattamente sulla mia intimità quanto sia già eccitato.
«Qualcuno potrebbe vederci» rifletto staccandomi dalle sue labbra mentre Jason passa a baciare il mio collo facendomi gemere
«Forse è meglio andare via, hai ragione» continuo a stento mentre Jason continua a procurarmi piacere
«Non preoccuparti» mi sussurra all'orecchio arrivando con la mano all'orlo dei miei leggings sportivi. Li abbassa leggermente spingendo dentro di me un dito
«Jason» dico, un avvertimento. A pensarci, questo è diverso dal farlo nel parcheggio della scuola deserto, è molto diverso da farlo nei bagni della scuola deserti.
«Ariana» mi dice Evans guardandomi negli occhi e fermando quello che stava facendo
«Guardami negli occhi e dimmi di smettere di farlo» sussurra il capitano della squadra di Football iniziando a massaggiarmi di nuovo il clitoride
«Jason sme...» riesco quasi a dire, ma mi spinge un altro dito dentro, alternando.
Gemo di nuovo
«Non dobbiamo fare rumore Ariana, okay?» mi chiede con la voce roca Jason, la sua voce è troppo sexy.
«Okay» farfuglio.
Jason unisce di nuovo le nostre labbra, mi bacia per alcuni secondi continuando a muovere la sua mano, ma poi si ferma.
Sparisce sotto la coperta, sto per parlare, ma la lingua di Jason dentro di me mi fa gemere.
«Ariana» Jason mi da un avvertimento, come cavolo faccio a non fare rumore? È impossibile. Soprattuto quando la sua lingua è dentro di me e la sua testa è tra le mie gambe.
Un altro gemito da parte mia fa smettere Jason, tuttavia il capitano della squadra di Football con una mano mi copra la bocca per non farmi fare rumore e con l'altra, aiutata dalla sua lingua mi da piacere.
Come cazzo fa?
Jason si ferma appena prima l'orgasmo mi attraversi e ci manca poco gli dia una ginocchiata in faccia, visto che è a portata della mia gamba.
Jason si avvicina alla mia bocca e si piazza tra le mie gambe baciandomi.
«Jason» gli dico in avvertimento. O decidete di scopare o gli do una ginocchia che se la ricorderà per il resto della vita.
«Evans» ripeto con un misto di rabbia e eccitazione, è un avvertimento. Jason si stacca dalle mie labbra e mi guarda negli occhi a pochi centimetri l'una dall'altro «Cosa vuoi Ariana? Dimmelo» mi sussurra all'orecchio, la sua voce ora è roca e bassa. È la prima volta che mi chiede quello che voglio, è la prima volta che un brivido si dirada dalla mia schiena
«Voglio te» sussurro deglutendo rumorosamente «Cosa vuoi di me?» chiede spingendo un po' di più il suo bacino verso il mio «Tutto» la mia voce è un sussurro
«Cosa vuoi che io faccia?» la sua bocca è quasi sulla mia e il mio cervello sta andando in pappa
«Scopami, Jason» dico a stento con il fiato corto «Ripetilo con il mio nome completo» anche lui ha il fiato irregolare, mentre si abbassa i pantaloni e i boxer
«Scopami, Jason Evans» dico, non resisto più e lo bacio, le nostre lingue sono già unite, mentre lui entra tutto dentro di me.
Jason inizia a muoversi prima lentamente, ma poi sempre più deciso e veloce, tant'è che pure il pick-up inizia a muoversi al nostro ritmo.
Le nostre lingue vanno a ritmo, come i nostri bacini e le spinte di Jason.
Allaccio le gambe sulla sua schiena, facendo entrare Jason più in profondità, lui geme sulle mie labbra rallentando le spinte, poi riprende con mio forza di prima. Non faccio fatica ora a seguirlo, mi sto abituando.
Le spinte diventano più ravvicinate ed entrambi siamo prossimi all'orgasmo.
Jason mi afferra un seno e inizia a massaggiarmelo, inarco la schiena più verso di lui, vengo qualche attimo prima di lui, che mi segue poco dopo riversandosi in me.
Jason china la testa sull'incavo della mia spalla, il respiro irregolare
«Mi fai impazzire, Ross» fa un piccolo sorrisetto per poi uscire da me.
Come dovrei interpretare questa sua affermazione?
È meglio se non la interpreto in nessun modo. In fatti così faccio. Continuiamo a vedere il film senza dire una parola.

Senza impegno Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora