Cazzo. Non avevo capito che Jason era così bravo. Mi corregge ogni singolo movimento e posizione sbagliata. E letteralmente mi sta solo dicendo di colpire un sacco da box.
«Hai la guardia troppo bassa, se non stai attenta ti colpiscono dritta in faccia» mi spiega. Lui si è tolto la felpa da un pezzo, rivelando una canottiera nera da cui risaltano i muscoli, mi distraggono un po', ma cerco di concentrarmi al massimo.
Mi fermo per togliermi la felpa, Jason segue ogni mio movimento. Osserva brevemente solo il mio top nero sportivo, ciò che indosso ora oltre ai leggings
«Vuoi attirare ragazzi o vuoi combattere? Non vestirti così la prossima volta» mi sussurra
«Quando combatterò la maglietta è di impedimento, me la possono tirare, quindi tanto vale non usarla fin da subito» non ho torto, infatti Jason non mi risponde, mi fa segno solamente di continuare a colpire il sacco.Alla fine dell'allenamento ho le nocche rosse per quante volte ho colpito il sacco. Dalla prossima volta metterò delle fasciature, me l'ha consigliato Jason.
«Bene, ora baciami» afferma Jason a bassa voce così che solo io possa sentirlo «Come prego?» chiedo mentre mi allaccio la felpa. Poi indica con la testa poco più in là dove Marcus ci sta guardando e sta parlando con un suo collaboratore probabilmente, sta sicuramente parlando di noi.
Non vorrei baciare Jason, ma devo. Prendo la sua felpa con forza e lo tiro verso di me facendo scontrare le nostre labbra. Era da diverso tempo che non ci baciavamo, eppure questo bacio è spento, finto, io noto la differenza, ma Marcus probabilmente si accorge solo che vogliamo mangiarci la faccia a vicenda.
Jason appoggia una mano sul mio fianco e mi spinge di più verso di se.
«Potete andare se avete finito l'allenamento» ci richiama Marcus dopo diversi secondi.
Jason si stacca dalle mie labbra e mi sorride. Gli faccio un sorriso falso e ce ne andiamo.
Solo quando saliamo sul pick-up di Jason parlo
«Io lavoro il martedì sera, il giovedì e la domenica, quindi verremo qui il lunedì, il mercoledì e il venerdì, intesi?» Jason annuisce
«Va bene» aggiunge guidando verso casa mia.
Voglio uscire al più presto da quest'auto, anche perché ho l'espressione che Jason mi voglia parlare.
Appena si ferma nel parcheggio vicino a casa mia cerco di aprire la portiera, ma è chiusa, Jason è stato più veloce di me.
«Non ho intenzione di parlare con te, quindi apri» non guardo nemmeno verso Jason
«Allora staremo qui finché non avrai voglia di ascoltarmi e parlare» afferma
«Sul serio Ariana. Dobbiamo parlare. Ti devo le mie scuse» inizia Jason «Mi dispiace, mi sono fidato di Thalia quando non avrei dovuto. Le ho detto cose che non le riguardavano e si è sfogata su di te»
«Bene. Posso andare?» chiedo, Jason mette una mano sulla mia che poi sposto
«Dimmi cosa posso fare per farti capire che mi dispiace» sussurra Jason. Mi ha ferito e lo sa bene. Mi sono fidata di lui e mi ha tradita.
«So che ti dispiace Jason!» grido spazientita «Ma l'hai comunque fatto. Hai tradito la mia fiducia. Hai preferito lei. E non ti biasimo perché non siamo, ma pensavo che io mi potessi fidare di te» continuo con la voce alta «Mi hai tradita» ripeto «Come chiunque altra persona» aggiungo
Prima l'ha fatto mio fratello, poi Robert, ora lui. Tutte le persone che reputavo più vicine a me mi hanno tradito. È inevitabile.
«E non sai quanto mi dispiace, tesoro» la sua voce è calma, calda, mette in questa frase tutto il suo rimorso.
«Ti prego. Ho sbagliato e sono stato un coglione. Lo so. Ti ho detto di fidarti di me e ho tradito quella fiducia. Ma se vogliamo uscirne dobbiamo potere contare l'una sull'altro»
«Non è così semplice» affermo «Mi devo poter fidare di te» Jason annuisce
«Quando mi vedovo con Thalia le facevo vedere quella parte di me che faccio vedere a poche persone. A mio fratello, ai miei amici e poca altra gente. Talvolta non mi riconosco nemmeno più. Uso quella maschera così spesso che mi dimentico di indossarla. Con Thalia è sempre stato diverso, potevo contare su di lei e lei su di me. Quando le ho iniziato a raccontare di te non l'ho fatto con cattive intenzioni. Volevo farle capire che era finita tra di noi, prima gliel'ho fatto capire chiaramente, poi è diventata quasi un abitudine parlare di te» racconta Jason, senza che io gliel'abbia chiesto.
«Sei così diversa da lei e Thalia lo capiva bene» Jason deglutisce. Il ragazzo davanti a me non è il capitano stronzo della squadra di Football, non è quel ragazzo freddo che mi prende in giro, ora è Jason. Niente maschera, niente pareti che ci dividono.
«Quello che c'è tra di noi è diverso. È più di una semplice attrazione» constata Jason.
Il mio respiro si fa corto, che vuole dire?
«È attrazione fisica, tutto qua» dico con la gola secca
«Sai anche tu che non è così» Jason si avvicina di più a me. Che sta facendo? Abbiamo fatto un patto. Dobbiamo mantenere questo patto. Niente amore. Non voglio complicare le cose più di quanto non lo siano già.
«Il patto non permette che ci sia qualcosa che va oltre all'attrazione» mi costa molto dire queste parole ma è vero. Non possiamo stare insieme. Complicherebbe tutto, renderebbe tutto più difficile e ci renderebbe più vulnerabili. Per non parlare del fatto che non riusciremmo a stare insieme. Siamo troppo diversi.
«Ma non abbiamo più un patto» sottolinea Jason. L'ho rotto a Capodanno, è vero anche questo.
«Complicherebbe tutto» dico solamente
«Non mi interessa se complicherebbe tutto» afferma Jason, ora è a poco più di un palmo dalla mia faccia «Tu cosa vuoi Ariana?» mi chiede guardandomi intensamente negli occhi. I suoi occhi sono di un azzurro caldo, sembra deciso, convinto di qualcosa che solo lui sa.
Prende il mio mento tra le dita e si spinge verso di lui baciandomi. Le nostre labbra si trovano, calde e bramose, mi bacia come non aveva mai fatto. Mi bacia come se cercasse di dirmi qualcosa.
«Non questo» riesco ad avere la forza di staccarmi dico «Non voglio questo» ripeto «Non ora»
Sarebbe troppo. È troppo. Non posso stare concentrata su mille cose e farle bene. Non è il momento di una storia con Jason, non è il momento per riaccendere i sentimenti che cercavo di spegnere per lui.
Jason mi guarda senza dire nulla. Non è ferito, è come se si aspettasse la mia reazione.
«Va bene» dice calmo, apre il blocco delle portiere della macchina «Ci vediamo lunedì» mi saluta. Non dico niente mentre esco dalla macchina, non penso a nulla finché non arrivo in camera mia e mi ci chiudo dentro.
Jason mi ha baciata. Jason mi ha baciata con non so che intenzioni. Jason mi ha baciata sperando che ricambiassi. Jason mi ha baciata e non ha capito che avrei voluto che lo facesse sempre.
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Senza impegno
ChickLitDimenticatevi l'amore, dimenticatevi la solita e banale normalità. Se per una volta i due protagonisti non trovassero l'amore fin da subito? Un patto, una scommessa e il capitano della squadra di Football potranno mai cambiare l'ultimo anno di lice...