Capitolo 47

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Ariana pov's
Sono arrivata esattamente un minuto prima dell'ambulanza.
Jason è in una pozza di sangue fermo, sembra morto.
Scendo dalla macchina di corsa lasciandola in mezzo al parcheggio all'aperto dove mi sono fermata e corro verso di lui. Accasciato di fianco a lui c'è un uomo che gli fa pressione sulla ferita, poco distante c'è Aganos con una pallottola sulla fronte.
«Dio mio!» dico con le lacrime agli occhi mentre aiuto a fare pressione sulla ferita, giusto per il tempo in cui arrivano due ambulanze
Su una caricano subito Jason e lo seguo a ruota, nessuno fa domande mentre salgo, devono solo provare a fermarmi.
L'altro uomo lo caricano sull'altra, ma la nostra è già partita a tutta velocità.
Arriviamo in ospedale esattamente 257 secondi dopo. Quasi 4 minuti. Ma Jason al momento è stabile. Grave ma stabile.
I tre paramedici iniziano a portare Jason fuori dall'ambulanza, il guidatore sceso dal suo posto aiuta anche lui mentre entrano nel pronto soccorso e iniziano a correre, io li seguo.
Si avvicina un medico, sembra giovane, non più di 40 anni
«Abbiamo un ragazzo 18 anni circa in condizioni molto gravi, ferita da arma da fuoco all'addome, potenzialmente forato un polmone, ma non sono sicuro. Nessuno foro di uscita. È stato stabile per gli ultimi cinque minuti, ma il battito è irregolare e presto andrà in arresto cardiaco per le ferite» spiega il paramedico. Cazzo.
«Dobbiamo portarlo subito in sala operatoria, tu, come si chiama? Come ha ricevuto la pallottola?» mi chiede il medico
«Jason Evans, è il mio fidanzato» dico quando stiamo entrando nella zona riservata solo al personale. Un infermiere mi ferma subito «Non può andare oltre signorina, mi dispiace» dice fermandosi davanti a me e bloccandomi la strada mentre Jason e gli altri medici sono già spariti
«Ma lui... lui» singhiozzo
«Deve calmarsi adesso, quando avremo notizie la informerò» mi guarda negli occhi l'infermiere, io annuisco e così mi scorta nella sala di attesa.
Così chiamo subito i suoi genitori e Isaiah.
Poco meno di venti minuti dopo li vedo arrivare.
Non faccio che pensare e mangiarmi le unghie, se Jason non dovesse...
Mi impongo di non pensare al peggio e mi fiondo verso Chloe
«Chloe, io... mi dispiace» dico con le lacrime agli occhi «Dov'è Jason? Ancora in sala operatoria?» chiede Chloe, io annuisco, lei poi mi prende il viso tra le mani «Stai tranquilla Ariana, Jason è forte» dice stringendomi in un abbraccio.
Non so se lo fa per me o per lei, ma forse serviva ad entrambe.

Le sedie della sala d'aspetto sono scomode e più volte mi alzo per sgranchirmi le gambe e fare due passi avanti e indietro.
Chloe e Jeremiah si tengono per mano, mentre Isaiah si tiene la testa tra le mani.
Alza lo sguardo verso di me e mi fa cenno di seguirlo fuori.
«Prendiamo del caffè» dice semplicemente alzandosi. Sono ormai già cinque ore che siamo ad aspettare e non sappiamo ancora nulla, non sappiamo se Jason sia vivo oppure no.
Solo quando arriviamo davanti alla macchinetta del caffè il fratello maggiore di Jason parla
«Cosa è successo?» chiede inserendo i soldi e cliccando una bevanda.
Deglutisco rumorosamente, quando il caffè è pronto parlo
«È tutta colpa mia» inizio «Jason stava facendo l'ultimo affare e l'ha trovato Aganos. Ora lui è morto. Ha sparato a Jason» spiego brevemente mentre Isaiah mette le monete per un altro caffè
«Aganos ha detto che voleva farmi provare la stessa cosa che ha provato lui quando ho distrutto il suo casinò. Ha detto che voleva togliermi ciò che amavo di più» sussurro con gli occhi bassi «È tutta colpa mia» rimarco
«Non è così Ariana. Non darti colpe che non hai. Facendo esplodere il casinò ci hai tirati tutti fuori» dice a voce bassa Isaiah porgendomi i due caffè mentre ne prende altri due, anche per i suoi genitori
«E così facendo ho ucciso Jason» stringo la mascella
«Non è morto. Non morirà. Ci vuole molto più di questo per uccidere un Evans» fa un mezzo sorriso che non mi tranquillizza per nulla.

Ormai è notte fonda e sono passate più di tredici ore. Chloe è addormentata sulla spalla di suo marito, Isaiah sonnecchia così come Jeremiah, ma io non riesco a chiudere gli occhi nemmeno per un secondo. Ho provato un po' a dormire, ma continuo a vedere Jason a terra immobile in una pozza di sangue e mi spaventa il fatto che ci sia la possibilità di non rivederlo mai più.
Cerco di fermare ancora le lacrime, ma ormai è inutile.
Poi improvvisamente un infermiere entra nella sala d'attesa in cui ci siamo solo noi
«Siete la famiglia di Jason Evans?» chiede l'infermiere di prima guardando gli altri che sono già svegli avendo sentito i passi avvicinarsi
«Si, siamo noi» dice Chloe alzandosi come tutti. Non so se voglio sentire cosa ha da dirci. Potrebbe essere una bellissima notizia come la peggiore di tutte. Ma non riesco a scorgere nulla nell'espressione dell'infermiere.
«Bene» dice passando la lingua sulle labbra «Jason è stabile. È sopravvissuto all'operazione anche se non era messo molto bene. Ha perso molto sangue e il proiettile ha sfiorato il polmone destro. Ma si riprenderà» dice guardando Chloe, me, poi Isaiah e Jeremiah. Tutti sospiriamo di sollievo
«Al momento potete vederlo ma è ancora sotto anestesia. Se tutto va bene si dovrebbe svegliare in mattinata» ci sorride l'infermiere
«Grazie» dico, lui mi fa un cenno di testa e ci mostra la stanza di Jason.
Percorriamo un lungo corridoio e superiamo diverse stanze, poi finalmente entriamo.
Jason è steso sul letto, una flebo nel braccio e il respiratore nelle narici, così da rendergli il passaggio di ossigeno più semplice.
Il suo viso è rilassato e sembra che stia dormendo. Ma tutti sappiamo che sotto il camice dell'ospedale c'è una grande fasciatura con i punti.
«Oh bambino mio» gli stringe la mano Chloe baciandola tra le lacrime.
Jason è vivo. Jason sta bene. Jason si riprenderà.
Il bip ripetitivo mi entra nelle orecchie e non c'è un suono più bello del suo cuore che batte.
Mi siedo sulla sedia a sinistra di Jason, mentre Chloe e Jeremiah sono dall'altro lato, con Isaiah alle spalle in piedi.
Ringrazio mentalmente qualsiasi dottore lo abbia operato e gli abbia salvato la vita.
Faccio dei lunghi respiri per calmarmi osservando il viso tranquillo del mio fidanzato.

Spazio autrice

Ragazz** come stateeee??

Non volevo lasciarvi troppo in sospeso con il capitolo dell'altro giorno, dunque ecco qui!!!

Ci siamo quasiiii

Grazie ancora per tutte le visualizzazioni!!!

Al prossimo capitolo!

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