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Lunedì, cavolo oggi è Lunedi e inizio il nuovo lavoro dai ragazzi spero vivamente di cavarmela bene e di non fare figuracce con Davide, sono le 7.30 e mi sto recando ora in ufficio almeno fino alle 10 sto lì tanto oggi ho lezione dalle 11 alle 13, poi magari torno per qualche ora e poi vado dalla signora Cristina. Arrivo al magazzino e come immaginavo ancora non c' è nessuno, prendo le chiavi che mi ha dato Davide e mi faccio strada verso il mio nuovo ufficio, una volta dentro noto che ci sono due cartelle così mi siedo e apro la prima ci sono delle tabelle con tutti i resoconti di pezzi per macchine e moto con i loro prezzi, fatture di acquisto e un foglietto con su scritto da rendicontare, chi ha fatto questo lavoro deve essere molto ordinato e preciso perchè veramente non manca nulla notato in tutto ciò accendo il computer mi munisco di calcolatrice e inizio il mio lavoro. Dopo non molto tempo che mi sono messa a lavoro sento voci maschili e rumori di attrezzi saranno arrivati tutti gli altri sul posto di lavoro, e infatti come faccio questa costatazione mio fratello sbuca con la testa dalla porta < buongiorno sorellina, allora come stanno andando le prime ore del lavoro nuovo?> sorrido < bene per il momento non sto facendo nulla di diverso di quello che faccio al bar> <immaginavo a che ora sei venuta?> < alle 8 perchè alle 10 vado via devo andare in uni poi ritorno> < mmm ne hai parlato con Davide per lui va bene?> < sisi  mi ha detto che l' importate che a lui li porto il lavoro completo e fatto bene poi come e quando non sono fatti suoi> < perfetto allora,bhe scendo vado anche io a fare il mio lavoro> < ok quando torno ti porto il pranzo?> < mi faresti un favore> dice e si chiude la porta alle spalle io abbaso la testa sui i miei fogli e continiuo a fare calcoli.è passato un bel pò di tempo penso un oretta e qualcuno bussa alla porta < avanti> metre lo dico guardo l' orologio e infatti come pensavo è passata un ora sono le 9.30, la porta si apre ed entra lui con i suoi occhi belli tutti assonati < buongiorno> dice < buongiorno a te ti sei alzo ora dal letto?> < da un pò> < si vede> si siede sul divano del mio ufficio < allora come sono le prime ore qui tra noi> < per il momento buone, ho quasi completato questo rendiconto però tra una mezzora vado via poi nel pomeriggio torno e inizio l' altro> <oh ok non c' è fretta tranquilla> < devo fare il mio lavoro altrimente il mio nuovo capo mi licenzia> fa una risatina alla mia battuta <a che ora sei venuta per aver quasi completato tutto?> < alle 8 ero qua> < così presto?> < sai ho una vita impegnata o mi alzo di buon mattino o a fine giornata non faccio molto> <e per il tuo ragazzo dopo una giornata del genere dove lo trovi il tempo?> lo chiede con una strana curiosità nella voce < non ho un ragazzo e non ho nessuna intenzione di averlo> muove la testa di lato e fa un sorrisetto provocatorio e poi mi dice < e ti privi dai piaceri della vita?> alludendo al sesso < e chi te lo dice che me ne privo?> faccio una alzata di sopraciglia lui in risposta si lecca le labbra  questo gesto mi porta un formicolio allo stomaco e non solo ma faccio finta di nulla prima che se ne accoge e gli dico < bene ora devo finire di lavorare perciò vai via e non distrarmi> < ehi io sono il capo, qui è tutto mio e sto dove voglio io> alzo il dito medio e glielo dedico, lui si alza molto lentamente si avvicina e mi morde il dito < sei scemo forse?> dico ritirandomi il dito < forse> dice girandomi dietro si avvicina al mio orecchio io alzo la spalla in mo di difersa ma lui si insinua lo stesso mi morde il lobo mi scosto < ai cazzo> fa una risatina e mi sussurra < ci vediamo dopo> se ne va e mi lascia cosi interdetta, questo è tutto pazzo. Alle 10 come detto lascio l' ufficio e vado via all' universita, una volta arrivata all' inizio della scalinata trovo Martina che mi aspetta < ciao tesoro, allora hai iniziato il primo giorno?> mi saluta abbracciandomi < sisi per il momento sembra traquillo non faccio nulla di diverso di quello che faccio per il bar> < bene allora ciao ciao cessi> scoppio a ridere e ci rechiamo verso la nostra lezione di menagment. Finita la lezione passo dalla rosticceria vicino la mia sede di università e prendo qualcosa da mangiare, prendo un paninazzo alla griglia per mio fratello, una piadiana e insalata per me pago e vado via ma mentre sto per uscire dalla rosticceria ci penso meglio e mi giro < per favore mi può fare un altro paninazzo?> una volta pagato l' altro paninazzo salgo in moto e torno al magazzino, entro in officina mio fratello mi vede sorride e dice < è arrivata la mia salvezza> mi avvicino gli do il suo paninazzo e chiedo cosa stia facendo di cosi impegnativo e lui mi risposte che sta testando un nuvo motore per una macchina da corsa per i ragazzi, nell' angolo noto che c'è occhi belli poggiato alla colonna che ci osserva cosi saluto mio fratello mi avvicino a lui e gli lascio anche a lui il sacchetto con l' altro paninazzo < questo è tuo> lui all' inizio non lo prende e guarda il sacchetto un pò meravigliato non si aspettava un gesto del genere < lo prendi? posso darlo sempre a qualcun altro quando arriva> lo dico per farlo smuovere dalla sua posizione, gli altri sono andati tutti a pranzo tranne mio fratello che testa il motore e lui che sta qui con lui non so bene il perchè, quando sente le mie parole si riprende e afferra il sacchetto < grazie, non c'era bisogno> < mangia> detto ciò con il mio zaino e il cibo salgo su in ufficio. Metto tutto sul divano dove mi siedo anche io e inizio a mangiare la mia piadina, non ho ingoiato nemmeno il primo morso che la porta si apre, lui mi guarda si avvicina e si siede sulla scrivania, mi guarda < tu solo quello mangi?> < no ho anche l' insalata> < perchè non hai preso un panino come il nostro?> < non mi andava> annuisce e da un morso al suo cibo, restiamo in silenzio per un bel pò è un silezio molto rilassante in realtà nulla di imbarazzante è durato il tempo del mio pranzo infatti come finisco bevo dell' acqua sotto la sua attenta osservazione e poi mi parla < mi devi compilare la tabella per l' assunzione con i tuoi dati> < certo dove posso trovarla?> < sulla scrivania del mio ufficio> < posso> annuisce vado nel suo uffico prendo i due fogli e torno di la, mi siedo alla scrivania in pratica alle sue spalle e inizio a compilare lui nel frattempo per osservarmi si gira, una volta compilato tutto appoggio la penna e lui invece la prende nelle sue mani e inizia a giocarci tutto questo in un silenzio assordante si sente solo il rumore della carta del panino di Davide che viene accartocciato e buttato nel cestino. Così in questo silenzio nonostante non sia da sola inizio a lavorare sull' altra cartella che ho trovato in uffico questa mattina, mi sento osservata ma faccio finta di niente e poco dopo salto dallo spavento quando lui mi parla < quelli sono i pezzi che abbiamo venduto noi> <si avevo notato> sorrido < ti sei spaventata?> <oddio si mi ero abbituata al silenzio> fa un sorriso < comunque grazie di nuovo per il pranzo non dovevi> < era solo un panino> < si ma non era dovuto> <eppure l' ho fatto> < lo sò e non era scontato> da questa frase capisco tante cose, Davide è un ragazzo di cuore con una bella armatura pesante per ripararsi da altre delusioni così mi passa immediatamente per la testa una domanda < perchè Gelo?> mette in mostra il suo sorriso da stronzo patentato e si avvicina a me lentamente come un predatore mi mette una ciocca di capelli dietro l' orecchio, si abbassa alla mia altezza e ora siamo occhi negli occhi < perchè io sono freddo> sussurra < e pure non sempre lo sembri> < eppure lo sono piccoletta, sono un vero ghiaccio ti assucuro che tante persone ne sono rimaste agghiacciate da me> sospiro lui ha capito che io ho compreso il suo messaggio si alza  e se ne va senza girarsi mi dice < buon lavoro piccoletta> non rispondo perchè sono rimasta ferma con la testa a quelle parole. Scendo le scale e vado giù in officina è arrivato momento di andare via e andare dalla signora Cristina < ehi Mi io vado ci vediamo questa sera> dico a mio fratello che è incantato al computer e mi mostra le spalle invece di fronte a me c'è lui che come sente alla mia voce alza la testa  mi guarda io faccio finta di non averlo visto, non mi va di dargli questa soddisfazione soprattutto dopo il messaggio che mi ha voluto dare con quella frase cosi evitandolo do un bacio sulla testa a mio fratello mi giro e vado via, sento i suoi occhi bruciarmi addosso come fuoco altro che gelo ma continuo per la mia strada che dopo pochi passi viene intralciata da luca < Ciao Luca > < ciao principessina e benvenuta tra noi> < grazie > dico con un sorriso sincero rivolto a lui e ad un altro ragazzo, non ricordo il nome ma è quello che la prima sera al locale è stato più carino ed educato.                   

CenereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora