2-Mirko

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🖊1006

Una volta sveglio accanto a me non c'è più nessuno, ma la consapevolezza che tra me e Lele sia tutto sistemato mi rassicura e mi fa credere che riusciremo ad aiutare anche Vittoria in ciò che spero sia l'ultimo tassello che la tiene legata al passato.
Affaticato mi alzo e mi dirigo in bagno dove ancora mi sembra di percepire il profumo di Vittoria.
Una volta sistemato il mio aspetto mi reco in cucina.
-Allora?, com'è andata?-
-Ti fai dare consigli e poi non fai mai sapere nulla- Aggiunge Vale.
Gianni mi sorride, lo conosco da più tempo ed ha già capito che le cose sono andate a buon fine.
-Si ho seguito i vostri consigli ed io e Vitto ci siamo finalmente avvicinati-
-Lele si è arrabbiato?-
-Non abbiamo avuto modo di parlarne, ma diciamo che...- non so bene come esprimermi e arrossisco.
-Ci ha beccati "a cose fatte", ecco-
-Ma ha reagito bene-
-Cioè che si è unito e ancora una volta ti sei sentito lontano da Vittoria sotto quell'aspetto.-
-No, no, assolutamente no- ed è proprio per l'imbarazzo che provo in questo momento che non gli dico mai come sono andati i loro consigli.
-Lui ci ha coccolati e ci ha lasciati stare-
-Lele non ha...-
-Non ha voluto il suo momento ecco-
-Quando ci ha visti si è...-
-Eccitato-conclude per me Vale.
-È bellissima questa cosa che non si è sovrapposto al momento che tu avevi appena condiviso con Vittoria- Conclude Gianni aiutandomi a esprimere ciò che era la risposta alla domanda iniziale.
-Mi sento vicino a lei, e ora mi manca-
-Ti sei innamorato dopo rispetto a Lele?- Mi chiede Vale, ma è una domanda che non mi è nuova anche Asia me l'aveva fatta una volta.
-Assolutamente no, sono innamorato di lei dal primo momento in cui l'ho vista-
-Ricordi?- Vale annuisce.
-È una questione di anime, ciò che mi destabilizza è che i sentimenti appaiono in modo diverso rispetto a come sono apparsi con Lele-
Entrambi annuiscono e mi decido finalmente ad aprire il cassetto delle merendine per prendere qualcosa da sgranocchiare.
-Devo dirti una cosa-Mi richiama Vale.
Mi volto e vedo Gianni farsi da parte.
-Io lo so già, raggiungo Davide-
-Tutto questo discorso sull'innamoramento mi ha messo un po di nostalgia- Conclude.
Entrambi gli sorridiamo e con la merendina della kinder mi appoggio alla cucina.
Lui si avvicina di qualche passo.
-Oggi ero in giro ed ho trovato Camilla che aspettava il pullman per venire qui. Aveva finito di lavorare e gli ho dato un passaggio...-
-Amico non c'è nessun problema- Tento di dire la cosa giusta.
La sua voce non mi permette di capire il suo stato d'animo.
-No, no, non fraintendere mi ha raccontato che è un po gelosa o invidiosa ora non ricordo le parole precise-
-Di cosa?, ma sa benissimo cosa ha passato sua sorella come si permette di provare certi sentimenti?-
-Frena, frena.-
-Diceva solo che lei non ha delle amicizie così e a volte si sente a disagio perché troppo spesso siamo intorno alla sorella e non ci riesce a dialogare-
Alzo le spalle.
-Che venga a dirmele in faccia queste cose-
-Mirko...-
-Sono serio Vale. Vitto per noi è importante e lei purtroppo in questo momento può sia essere il criceto domestico che rende felice la bambina che una trappola per orsi e Vitto ne avrà anche superate tante, ma non è certamente pronta alla trappola per orsi-
-Non è nemmeno una bambina, se si parleranno per cinque minuti magari ci renderemo conto che questa paura è stupida e non fa altro che tenerle lontane ancora di più-
-Non vedi come si guardano con occhio fraterno?-
-Si le ho sentite a tavola-
-Cosa può accadere di male?-
-Potresti avere ragione- Sorrido masticando nervosamente la merendina.
Mi da fastidio ammetterlo ma ha spesso ragione.
Mi sorride e mi da una botta sulla spalla.
-Sono fiero di te e di quanto stai diventando forte-
Poi mi da le spalle ed esce definitivamente dalla cucina.
Quasi non ci voleva, oggi è una di quelle giornate così belle che andrebbero documentate.
-Avete visto Lele?-Chiedo ai due piccioncini sul divano.
Davide non osa staccarsi dalle labbra di Gianni, ma con una mano mi indica di salire al piano di sopra.
-Lele?-Lo chiamo e l'unica luce accesa proviene dallo studio.
Busso e la sua voce mi fa immediatamente sorride.
-Vieni Miky-
-Come stai?-
-Ti sei svegliato adesso?-Mi chiede invece lui.
-No, ho avuto una conversazione con Gianni e Davide in cucina-
-Va bene, tutto apposto?-
-Si, mi chiedevo solo se ancora tu hai il dubbio che stiamo sbagliando a proteggere Vitto da sua sorella?-
Si volta verso di me e spegne il computer.
-Quel che voglio dire è che ... insomma le hai viste anche tu a pranzo oggi, si guardano con sguardo fraterno e provano a prendersi cura l'una dell'altra senza sapere nulla-
Lui resta in silenzio.
-Penso che la colpa per cui non si conoscono sia nostra-
-Oggi, quando vi ho trovati insieme con i miei vestiti vi ho visti al sicuro, lontano da ogni pericolo-
Sorrido.
-Scu..-
-Non mi devi alcun tipo di scuse, ho capito tutto.-
Lo bacio e mi sento lo stesso ragazzino di tre anni fa.
-Forse hai ragione tu. In fondo è giusto che loro si chiariscano-
Sorrido.
-So che vuoi solo proteggerci-
-Siamo in mezzo a un bel casino Mirko. Pensaci, i miei non sanno nulla di noi e Vittoria è praticamente orfana. Improvvisamente appare la sorella minore ed io dovrei fidarmi?-
-Ai miei sta bene, non ci servono tutte queste persone a circondarci-
-Non vedono l'ora di vederci-
-Con calma amore, perfavore-
Annuisco, ma è già da diversi mesi che i miei mi hanno proposto di scendere a Roma tutti e tre insieme per poterli conoscere.
La mia famiglia sa la situazione in cui ci troviamo e non pretende di impicciarsi.
Per questo motivo ci tengo a presentargliela il prima possibile.
-Ma certo amore, non c'è fretta-

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