11-Vittoria

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Saluto Camilla ed esco dalla sua camera, lasciandola concentrata per il suo prossimo shooting di lavoro. Respirando profondamente, mi preparo mentalmente per fare colazione e affrontare chiunque sarà lo sfortunato che troverò in cucina. Oggi decido di farmi valere, di mettere in chiaro le cose una volta per tutte con Lele e Mirko.
Anche se so che Camilla preferirebbe evitare che ci chiarissimo, non posso più rimandare questa conversazione. La tensione tra noi è diventata insostenibile, e devo trovare una soluzione.
Con passo deciso, scendo le scale, pronta ad affrontare quello che mi attende.
Una volta in cucina trovo Asia. Le occhiaie solcano il suo viso, segno di una nottata peggiore della mia, e i suoi occhi lucidi sembrano implorare comprensione.
Mi irrigidisco istintivamente, decidendo di non affrontare la conversazione con lei in quel momento.
Non posso permettere che le sue parole influenzino la mia determinazione.
Preparo il mio caffè in silenzio, concentrandomi solo sulla mia giornata che deve iniziare nel migliore dei modi.
Mentre sorseggio il mio caffè, sento improvvisamente Gianni urlare a Mirko di andare a dormire. La voce di Mirko, frustrata e stanca, raggiunge le mie orecchie.
La sua voce esprime esaustione, la sensazione di essere ridotta in mille pezzi dopo ogni volta che litighiamo si impossessa di me.
Queste parole mi provocano un nodo allo stomaco e divento sempre più consapevole di quanto la situazione stia diventando sempre più complicata.
-Saresti potuto venire a svegliarmi, Davide è uscito con una brutta sensazione stanotte, ero sveglio e se avessi saputo la situazione ti avrei raggiunto-
-Io credevo che sarebbero tornati-
-Ora mi sento come se fossi stato abbandonato, lasciato solo a fronteggiare tutto questo disordine-Aggiungo.
-Lo capisco, Mirko. Ma cerca di rilassarti e riposare, non puoi rinonciare al sonno ad ogni problema.- Il tono di Gianni è serio e preoccupato.
-Le cose si risolveranno, è solo questione di tempo.-Aggiunge.
-É proprio questo il problema. Come posso dormire sapendo che Lele ha uno dei suoi ennesimi attacchi di rabbia e Vittoria è da sola, convinta che siamo noi i cattivi?-
-Non riusciamo mai a trovare una soluzione, ogni volta che litighiamo mi sento completamente distrutto ed anche se torniamo insieme e sembra tutto come prima ho la sensazione di lasciare indietro dei pezzi-
Sento quelle parole come un pugno allo stomaco, come se il mio cuore si spezzasse in mille pezzi.
Non sa che lo sto ascoltando, me lo ripeto nella mente come un mantra, ma quelle parole mi feriscono più di qualsiasi litigio avuto in questi anni. Mi sento affranta, delusa, tradita. Ogni volta che litighiamo, è come se qualcosa dentro di me si spezzasse, e anche se ci riappacifichiamo e tutto sembra tornare alla normalità, so di lasciare indietro dei pezzi di me stessa, esattamente come Mirko.
È vero quello che dice Camilla? È vero che non siamo fatti per stare insieme?
La paura mi assale, la paura di dover prendere una decisione così difficile. Non so cosa fare, non so cosa dire. Sono confusa, ferita, e il dubbio mi attanaglia.
Che sia davvero meglio lasciarci?.
Il pensiero di perdere lui, loro, di perdere noi, mi fa male più di quanto possa immaginare.
Non so cosa fare, e il peso della decisione mi schiaccia.
-Capisco la tua frustrazione, Mirko. Ma non puoi lasciare che questa situazione ti consumi. Vittoria è forte, e tu lo sei anche. Datevi del tempo, troverete una via d'uscita- La voce di Gianni mi porta alla realtà e mi sento sollevata nel sentirgli dire di lottare ancora e di non lasciar perdere.
-Ora, in questo momento, mi sento così impotente.- Gli spiega.
-Nemmeno Lele vi abbandonerà, ricordati che non sei da solo, non lo sei mai stato-
Osservo con sguardo fisso il volto di Mirko, lo sguardo affranto tradiva il peso delle parole scambiate con Gianni.
Il cuore mi si strinse nel petto nel vedere il dolore riflesso nei suoi occhi.
Il tempo sembrava essersi fermato e probabilmente sarei corsa ad abbracciarlo se non fosse stato per Camilla che interruppe il silenzio pesante palesandosi in cucina e fingendo che né Gianni né Mirko ci fossero.
-Vittoria, che ne dici se oggi facciamo una giornata di shopping solo noi due? Ho bisogno di un po' di tempo con te-disse Camilla, con un sorriso forzato, cercando di nascondere la tensione nel suo tono.
Probabilmente per la presenza di Mirko e Gianni.
Annuì, cercando di nascondere la delusione nel vedere la volontà di Camilla di ignorare la presenza di Mirko e Gianni.
-Certamente, sarebbe bello passare del tempo insieme.- Cercai lo sguardo di Mirko, di sfuggita, ma mi parve impassibile.
Camilla deve avermi notata perché me la ritrovai ancora più vicina
-Andiamocene Vittoria.-
-Non ti fanno che del male.-Sussurra con voce appena audibile.
Arretro di fronte alle sue parole che quasi mi sembra di cadere dallo sgabello.
-Camilla, loro non sono così...-
-Ti ho vista soffrire abbastanza per colpa loro. Voglio solo il meglio per te.-Mi interruppe ad alta voce e con tono deciso.
La guardai con ammirazione, io mai ero riuscita a dimostrare tutto questo coraggio.
Ignorai la fitta nel petto.
Capisco, tutto ciò che dice, ma non posso ignorare i miei sentimenti.
Camilla sospirò, guardandomi fisso negli occhi.
-Ti prego, fallo per me.-
-Promettimi che ti terrai lontana da loro almeno per oggi.-Aggiunse.
-In fondo stiamo per vivere la nostra prima giornata tra sole sorelle-Emise un urlo di gioia che ricambiai con un sincero sorriso.
La seguí fuori dalla cucina consapevole di aver appena spezzato il cuore di Mirko, illuso che di lì a breve avremmo chiarito.
Per il momento, l' unica priorità era la relazione con mia sorella e avrebbero dovuto capirlo.
Durante il tragitto in macchina verso il centro della città non posxo fare a meno di pensare di come Mirko e Gianni siano rimasti immobili durante la conversazione, come se non sapessero cosa fare o cosa dire.
Eppure il dolore che provava Mirko lo avvertivo come se fosse il mio, il suo cuore spezzato era anche il mio, i cocci persi sulla strada, erano i nostri.
Mirko e Gianni si erano scambiati solo uno sguardo timido, comunicando con lo sguardo quello che le parole non potevano esprimere e che io non ero riuscita a comprendere.
Tra me e Mirko c'è solo la consapevolezza reciproca del dolore che forse, al momento, è l'unica cosa che ci tiene ancora uniti.

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