10-Vittoria

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-Perché diamine sei andata a dirgli tutto ciò che ti ho raccontato?-Tremo dal nervoso mentre Asia si stropiccia gli occhi per il sonno e la luce.
Sento il cuore battere forte nel petto, le parole pronte a esplodermi dalla bocca con la forza di un uragano.
Non riesco a trattenere la rabbia che mi attanaglia mentre mi avvicino al suo letto, il viso contorto dall'angoscia.
Asia mi guarda con un misto di sorpresa e colpa dipinta sul volto assonnato.
Le sue labbra si aprono per rispondere, ma le mie parole irrompono prima che possa dire qualcosa.
-Hai rovinato tutto, Asia. Ti credevo mia amica, mi fidavo ciecamente di te!- Aggiungo.
-Ho litigato con Mirko e Lele.-
-Riesci a capire quanto ciò mi abbia ferita?- La mia voce è carica di dolore e frustrazione, le lacrime pronte a sgorgare dagli occhi.
Asia si siede sul letto, gli occhi abbassati in segno di vergogna.
-Lo... lo so, Vittoria. Mi dispiace davvero tanto. Non volevo causarti tutto questo dolore-
-Sono solo preoccupata per te-
Le sue parole scivolano su di me come lame affilate, riaprendo ferite ancora fresche.
-Ma cosa ti è passato per la testa? Perché hai deciso di tradirmi in questo modo?, Hai ferito anche Mirko e lo sai benissimo!-
Asia alza lo sguardo con gli occhi colmi di lacrime.
-Lo so benissimo Vittoria.
Era come se le parole fossero uscite da sole. Mi dispiace davvero tanto.-
La mia rabbia si trasforma in tristezza mentre guardo la mia amica.
-Non c'è nulla che tu possa fare per rimediare a questo e non voglio che tu ti intrometta mai più.-
Le mie parole la colpiscono come un pugno nello stomaco, ma so che è la verità.
La nostra amicizia è finita, ma forse non c'è mai stata dal momento in cui non è riuscita a tenere nemmeno un segreto.
Mi volto e lascio la stanza, lasciando Asia sola con i suoi rimorsi.
So che ora sarà difficile anche per lei questa notte.
Non posso permettermi di restare intrappolata nel dolore e nella rabbia.
Devo trovare il modo di dimostrare che Camilla non è una minaccia per loro né un pericolo per me.
Solo cosí torneró da loro.
Ho il cuore pesante per il litigio appena avvenuto e mentre mi avvio verso la stanza di mia sorella Camilla il buio della notte sembra rispecchiare il caos dei miei pensieri.
Camilla mi attende nella sua stanza, accogloendomi con gli occhi preoccupati e il viso solcato da una espressione di profonda compassione.
Non appena mi vede entrare, si alza in piedi e si avvicina con cautela, leggendo il dolore nei miei occhi.
-Ho sentito le urla-
-Vittoria, cos'è successo? Sei così agitata- Aggiunge con tono dolce, avvicinandosi per abbracciarmi.
Le mie lacrime iniziano a sgorgare di nuovo mentre mi lascio avvolgere dal calore del suo abbraccio.
-È tutto così sbagliato, Camilla. Non so cosa fare.-
La mia voce trema mentre cerco di spiegare la situazione a mia sorella, il dolore ancora troppo fresco per poterlo esprimere chiaramente. Camilla mi ascolta con attenzione, senza interrompermi, mentre le parole mi sfuggono in un flusso di emozioni contrastanti.
Non si arrabbia per avere fatto parola della nostra conversazione ad Asia, anzi, una volta finito di raccontare tutto, mi guarda con occhi pieni di compassione.
-Vittoria, non devi parlarmi se non vuoi. So che è difficile, ma non devi forzarti.-
Mi sento sollevata dal peso delle sue parole, dalla libertà di non dover affrontare tutto da sola.
Con un sospiro di sollievo, mi lascio cadere sul letto accanto a lei, rilassandomi per la prima volta da quando tutto è iniziato.
-Resta qui con me stanotte. Possiamo affrontare tutto insieme domani, come ai vecchi tempi- Mi dice dolcemente, tirandomi sotto le coperte.
Mi stringo a lei, sentendo il calore del suo corpo vicino al mio, la consolazione di sapere che non sono sola in questo momento difficile. Con un sospiro di gratitudine, chiudo gli occhi e mi lascio trasportare dal dolce abbraccio del sonno, sapendo che, con mia sorella al mio fianco, posso affrontare qualsiasi cosa mi aspetti domani.

Sento ancora il petto pesante quando ritorno cosciente e i ricordi della notte appena passata mi tornano alla mente.
Quando apro gli occhi lo sguardo preoccupato di Camilla intenta a prepararsi per la giornata mi scalda il cuore.
Non ci sono solo Lele e Mirko in questo mondo, non più almeno, ora c'è anche lei, di nuovo, ed è giusto che le presti le giuste attenzioni.
-Cami non mi giardare così, non so cosa fare. Tutto è andato storto, Asia ha rivelato tutto a Lele e ora è un disastro.-
Con indosso ancora in pigiama, si gira verso di me.
Coglie la mia agitazione e sospira. -Lo so, Vittoria. Ti ho vista entrare ed ero già pronta a consolarti. Ma ora dobbiamo parlare seriamente.-
Mi siedo sul letto e la osservo con curiosità mista a preoccupazione.
-Cosa vuoi dire? Cosa posso fare per sistemare questa situazione?-
-Vittoria, è ora di affrontare la realtà. Questa situazione con Mirko e Lele non sta facendo altro che farti del male. Non è sano, non è giusto. Devi porre fine a questa follia.-
Mi irrigidisco e la osservo sorpresa cercando di nascondere la disperazione che provo.
-Ma cosa stai dicendo?- Chiedo confusa.
-Io li amo entrambi. Non posso semplicemente lasciarli.-
-Lo so che è difficile, ma devi pensarci. Non è normale che tu sia coinvolta in una relazione con due ragazzi contemporaneamente. È tempo di mettere fine a tutto questo e trovare una soluzione che ti renda veramente felice.- Dice con calma.
Vittoria abbasso lo sguardo, non credevo che mi sarei potuta sentire amcor più appesantita, ma le sue parole mi hanno dimostrato quanto dolore puó sopportare il cuore.
Che si tratti di una dolorosa consapevolezza?
-Su una cosa hai ragione, Camilla. Non posso continuare così. È arrivato il momento di capire quanto siamo disposti per accettarci l'un l'altro-
Camilla sorride dolcemente e si avvicina a me.
-Sono qui per te, Vittoria. Insieme troveremo la strada per uscire da questo labirinto di confusione e dolore.-
-Tu l'hai sempre fatto per me, ora tocca a me aiutarti-
Mi lascio andare al calore del suo abbraccio pronta ad affrontare i miei due fidanzati.

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