14-Lele

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🖊1694

Il messaggio di Mirko è assolutamente lungo, chiaro e scritto con una grammatica corretta.
Il fatto che lui l'abbia riletto più e più volte mi fa capire quanto tiene a chiarire la situazione.
Sono seduto sul letto che voglio a tutti i costi continuare a considerare "nostro", ovvero, mio di Mirko e di Vittoria e leggo il resoconto della chiamata tra il mio ragazzo e sua madre.
Senza dire nulla alla sorella la portiamo con noi, ce ne scendiamo a Roma dove i nonni di Mirko hanno una casetta e contiamo di chiarire un po nel tragitto un po nella "vacanza" senza la sorella.
"Tua madre cosa dice riguardo alla cena?" digito in attesa che Vitto venga a prendere le sue cose.
L'attesa è così snervante che ho controllato più e più volte dove fossero le sue cose.
Non sono convinto che verrà con noi spontaneamente, ma conto di rimediare la situazione.
-Avrei dovuto immaginarmelo che non avresti lavorato- La sua voce mi distrae dal display.
-Non mi piace questo tono di sfida voglio...- Inizio, ma Camilla si para di fronte alla sorella.
-Prima che tu possa parlare...-Prova ad interrompermi.
-No, prima che tu possa parlare...-
-Voglio chiarire con tua sorella e non mi serve un intermediario per dialogarci-Le spiego.
-Sei in ritardo di quasi tre anni-Aggiungo lasciando trapelare quanto io sia scocciato dalla situazione.
Io e Vitto siamo in piedi, uno di fronte all'altro e sua sorella è "perfettamente" in mezzo.
-Dimmi-Mi sprona Vittoria senza far nulla riguardo alla sorella tra noi.
-Sono veramente dispiaciuto, per essermi fatto influenzare dai nostri amici e aver messo in dubbio la tua parola, ora mi vergogno... quì d'avanti a tua sorella ad ammettere cosa ho fatto-Non so fingere anche le lacrime agli occhi, ma sono uno scrittore ed un gran poeta.
Far suscitare emozioni attraverso le parole è il mio lavoro.
Camilla mi osserva sconvolta ed infastidita, non so se per gelosia, invidia o rabbia.
Alla fine se Vittoria ci perdonerà il suo piano andrà in fumi.
-Cami aspettami fuori-Dice alla sorella che la guarda insicura.
-I miei vestiti sono mescolati ai loro, ci metto poco a farlo da sola- Gli spiega.
La sorella esce e faccio fatica a resistere all'impulso di toccarla.
-Ora dici le bugie?-
-Devo delle scuse a te, sincere per tutto ciò che è successo-
-Ma anche tu hai detto una bugia-Dico facendola ridere.
Ognuno in questa camera ha il suo spazio, compresi i vestiti.
-Provo il mondo per te e Mirko-Le confesso facendola arrossire.
-Sono stato sveglio tutta la notte con Davide...-Inizio.
-Ho bisogno di te nella mia vita-
-Io non so se te e Mirko bastate nella mia-
Io so per certo che è così, ma non sono geloso del riferimento alla sorella.
-Io e Mirko possiamo darti tutto il tempo del mondo a disposizione-
Sorride, ma questa bugia mi è sfuggita, se Mirko lo venisse a scoprire mi ucciderebbe.
-Vi siete schierati contro di me, non me l'aspettavo Lé-
-Siete diventati la mia paura più grande- aggiunge.
Avrei preferito ricevere un proiettile e capisco finalmente perché Mirko non volesse trovarsi faccia a faccia con lei.
-Davvero? Angelo?-La richiamo con tono abbastanza arrabbiato con il soprannome usato da Mirko e mi sembra di cogliere un luccichio nei suoi occhi.
Agitata inizia a muoversi per la stanza alla ricerca dei suoi vestiti.
-Tu ci hai proprio messo dalla parte sbagliata, sono io che sono deluso non tu- Aggiungo per poi morsicarmi l'interno della guancia.
Non c'entra niente con il piano.
-Mirko come un super cattivo?-
-Sto parlando con te-
-Sto parlando di te- Si spiega meglio.
-Adesso basta- Chiudo a chiave la porta e quando mi volto la vedo tremare.
-Guardami!-Le dico.
-Parlami senza inventare cagate-
-Io avrò anche sbagliato i modi l'altra sera, ma non provare a farmi passare per il cattivo in questa situazione-
Mi avvicino a lei che non si sposta di un centimetro e mi osserva spaventata.
Il suo petto si muove in modo regolare fino a prendere leggermente velocità.
-Cosa ti aspetti? Un premio per essere colei che ha versato più lacrime in questa relazione?-
-Non sono io l'artefice e non lo è nemmeno Mirko-
-C'è sicuramente una coppa per me, ma non è quella del cattivo-
Annuisce scuotendo la testa.
-Parla!-
-Sono stufo dei tuoi silenzi-
-Non ho nulla da dirti, tu hai finito?-
Il tono, la voce, il suono che mi arriva alle orecchie non può essere uscito dalla sua bocca.
Con il mio corpo la spingo contro il muro fino a bloccarla con il mio corpo.
-Se vuoi chiudere con noi prendi tua sorella e vattene via-
-Non mi interessa delle restrizioni per il covid- Aggiungo.
Sta per piangere e non sono sicuro che sia per l'idea di lasciarci, probabilmente è il pensiero di ritrovarsi senza appartamento con sua sorella minore, ma voglio sperare che sia così.
-In caso contrario vieni con me e Mirko a Roma e tua sorella sta qui.-
-Non sarà un problema, è per pochi giorni-
-Dille solo che vai via per lavoro-
Mi osserva insicura.
Una lacrima le scorre libera sul viso e mi volto cercando di guardare altrove.
-È un ultimatum Vittoria-
-Io e Mirko siamo d'accordo così-
-Vengo- Sussurra.
-Solo perché Mirko ci rimarrebbe male se sparissi all'improvviso-
-So per certo che ci rimarresti male anche tu-
Me ne vado, deluso, triste e incazzato.
Scrivo a Mirko che Vittoria viene con noi e di pensare lui ai biglietti del treno perché io ho bisogno di sfogarmi.
Nel corridoio incontro Camilla che addenta della cioccolata.
Non mi fermo nemmeno a guardarla, la supero e mi precipito in giardino.
Mirko mi raggiunge con un blocco da disegno ed il mio pc.
Non abbiamo nulla da dirci, dobbiamo solo affrontare il dolore perché ognuno di noi ha sul cuore un peso troppo grande che ci schiaccia e l'altro non riuscirebbe a sorreggerlo.
Conoscere il suo dolore sapendo che secondo Vittoria io sono l'artefice di tutto non farebbe altro che farmi stare peggio.
Lo bacio, bisognoso di lui poi prendo il PC e me lo porto alle ginocchia poggiando le spalle al muro.
Mirko appoggia la testa alla mia spalla ed inizia a disegnare.
Il suono prodotto dai movimenti della matita sul foglio accompagna quello delle mie dita sulla tastiera.

"Senza titolo:
In un turbinio di emozioni mi trovo immerso,
Nel labirinto dei miei pensieri disperso.
Vittoria, il mio amore, è diventata distante,
E io, perso nel dolore, non so più dove guardare.

Guardo negli occhi la mia amata,
Ma vedo solo un'ombra del passato,
Qualcosa è cambiato, è difficile negare,
E il mio cuore si spezza nel vederla così lontana.

Ho cercato di capire, di affrontare la verità,
Ma ogni parola che pronuncio sembra inutile,
Le sue risposte vaghe, le sue lacrime silenziose,
Mi fanno capire che il nostro amore è in pericolo.

Ho pensato di poter salvare ciò che rimane,
Ho tirato fuori l'ultima carta, l'ultimatum,
Ma ora che l'ho fatto, mi rendo conto del mio errore,
Non è mai troppo tardi,
ma forse,
era troppo tardi già da tempo.

Mi sento egoista, mi sento un codardo,
Per non aver ascoltato il suo cuore,
Per non aver capito le sue paure,
Per non aver visto che ero io il problema.

Ora che è chiaro, ora che lo so,
Che il nostro amore è in pericolo,
Mi ritrovo a chiedermi dove ho sbagliato,
E cosa posso fare per rimediare.

Mi rendo conto che non posso cambiare il passato,
Ma posso imparare dai miei errori,
Posso fare del mio meglio per essere migliore,
Per dimostrarle che la amo davvero.

Spero che possiamo trovare una via d'uscita,
Che possiamo superare questa tempesta,
Che possiamo ritrovare quello che abbiamo perso,
Non per ricominciare, ma per riprendere, da prima che le cose mutassero, insieme.

Ma se alla fine dovremo dire addio,
Proverò comunque a essere grato per ciò che abbiamo avuto,
Per i momenti felici, per le risate, per l'amore,
Che ha reso la mia vita più bella.

Vittoria sono qui per te,
E urlo al mondo che ti amo più di quanto le parole possano dire,
E che non voglio perderti, mai.

Ma ora che ci penso, come ho potuto... io l'ho costretta a fare una scelta, a mettere tutto in discussione. E questo non fa altro che farmi sentire peggio.

Mi rendo conto che sono stato egoista, che ho pensato solo a me stesso. Mi sono perso, senza neanche considerare quello che Vittoria stava passando. E ora che è chiaro che io sono il problema, non posso fare altro che chiedermi dove ho sbagliato.

Forse semplicemente avrei dovuto essere un migliore compagno, un vero supporto per lei.

Mi rendo conto che non posso cambiare il passato, ma c'è speranza per noi.
Forse Forse possiamo superare questo momento difficile insieme e lavorare sulla nostra relazione. So che non sarà facile, che ci saranno alti e bassi lungo il percorso, ma se c'è una cosa che ho imparato è che per amore vale la pena lottare.

Quindi, Vittoria, se stai ancora leggendo, voglio che tu sappia che sono qui per te. Che sono disposto a fare tutto il necessario per riparare quello che ho rotto. Che il sentimento che provo per te è così forte che non si può esprimere, non esiste un modo. Io non voglio perderti. Spero che tu possa perdonarmi per i miei errori.

Ma se non ci riusciremo, se alla fine dovremo prendere strade diverse, sarò comunque grato per il tempo che abbiamo trascorso insieme. Per i momenti felici, per le risate, per i ricordi che conserverò per sempre nel mio cuore. Perché anche se la nostra storia dovesse finire qui, so che ciò che abbiamo avuto è stato speciale, e non lo dimenticherò mai."

Lo pubblico nel blog senza nemmeno chiedere il permesso alla nostra manager o agli altri ragazzi.
Quando stacco gli occhi dallo schermo Mirko ha già chiuso il blocco da disegno e mi sorride speranzoso.
Sono certo che quando si renderà conto che ho pubblicato ciò che ho scritto metterà il disegno che ha appena concluso come copertina.

⭐️e/o💭?

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