1-Lele

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🖊1096

- Hai visto Miky?-Chiedo a Gianni.
- No, mi spiace sono sommerso dal lavoro e il tuo migliore amico è più impegnativo del previsto -
Rido pienamente d'accordo e mi dirigo verso il suo studio.
Effettivamente non ho visto nemmeno Vittoria.
- Hai visto Vitto dopo pranzo?- Chiedo ad Asia che essendo al telefono nega scuotendo la testa.
Le faccio cenno con la mano per chiederle scusa perché non avevo visto che era in chiamata e mi dirigo in camera.
È un periodo lavorativo intenso e ora che nella vita di Vittoria é tornata sua sorella Camilla io e Mirko siamo molto preoccupati.
É apparsa secondo circostanze strane e né io né lui avevamo messo pressioni a Vitto in questo anno assieme.
Ci ha colti di sprovvista.
Quello che trovo una volta aperta la porta della mia camera è il paradiso.
I miei due più grandi amori dormono l'uno accanto all'altro con indosso i miei vestiti.
Mi avvicino e provo a spostare leggermente Tory da Mirko così da mettermi in mezzo.
-Tory sono io... lasciati prendere-
Probabilmente riesce a sentirmi perché smette di irrigidirsi e si lascia trascinare.
C'è una cosa che mi fa capire il motivo per cui si stanno così vicino.
Vitto è attratta dai corpi caldi, ma dopo un rapporto entrambi sanno essere davvero appiccicosi.
-Qui qualcuno non mi ha aspettato-Mi lamento con un sorriso.
I capelli di Vitto hanno un profumo diverso e quando lascio un bacio sulla guancia a Mirko sono quasi certo di sentire il mio profumo.
-Colpa mia- Sussurra Vitto mentre si impossessa della mia spalla.
Sento il sui respiro caldo direttamente sul mio collo.
Sentirla così tranquilla però mi rende sereno.
Allungo una mano verso Mirko che a fatica riesco ad avvicinarlo a me.
-Si è colpa sua-
Rido stringendoli a me.
-Siete perfetti- Dico eccitandomi.
-Lele-
-Shh, tranquilla riposa-
-Siamo tutti e tre insieme, siete con me- Aggiungo.
I due esausti si abbandonano a me ed il mio cuore si scioglie nel vedere i loro corpi perfettamente fasciati dai miei vestiti.
Vitto più volte si agita e mi cerca costringendomi a stringerla tutte le volte che non riesce a percepirmi.
Bussano alla porta e scocciato rispondo con un semplice avanti appena sussurrato.
Ero pronto a mandare al paese chiunque fosse apparso ma gli occhi di Asia sconvolti mi agitano azzerando il bel momento.
-Io, Solo tu.-
-Camilla sta cercando solo te-Aggiunge sussurrando.
Mi libero agitato dai due che si avvicinano per coprire la mia mancanza e seguo Asia.
-Sono agitato-
-Non so che dire, Lele- Si scusa.
-Spero Asia non ti abbia spaventato-
Camilla è in cucina a capotavola mentre Asia è dietro di me, sullo stipite della porta.
-Mi stanno girando i coglioni-Esclamo avvicinandomi a Lei che accavalla le gambe e alza di poco la testa.
-A me sta sul caxxo tutta la tua famiglia hai capito?- Aggiungo puntandogli il dito contro.
-Tory mi appartiene, qualunque sia il vostro problema io di certo non vi ho chiamato per esporlo quindi potete anche non apparire nella nostra vita se volete solo ferirla-
-Lele, oh lele. Mia sorella ha parlato ore ed ore di te. Mi ha riempito la segreteria-
Stringo i denti.
La sua presenza non mi piace.
-Lei a me ha parlato di voi, ma a voi? A voi ha parlato di noi?-
Nego scuotendo la testa e mi volto verso Asia per farle chiudere la porta.
Poco dopo nella stanza c'è tanta tensione e Camilla mi chiede di sedermi.
-Nessuno sa che sono qui, io voglio aiutarvi ad aiutarla.-
-Voglio solo essere certa che stia bene-Aggiunge.
-Lei ha noi e sta benissimo-
-Mi riferisco al suo passato-
- Non lo conosco- Gli rivelò.
- Lei a volte fa degli incubi in cui ti chiama, ma non ha mai avuto la necessità di parlarne...-
-I nostri genitori Lé, loro con lei sono stati peggio che con me.-
Non so se sia giusto che sia lei a raccontarmelo, ma se questa è la possibilità per sapere come aiutare Vittoria a convivere con il proprio passato è giusto che io la colga .
- Raccontami perfavore-
- La relazione tra mia madre e mio padre è iniziata tanto tempo fa, entrambi andavano alla medie.
Papà frequentava un altra volta il terzo anno, invece mamma il primo anno.
Lei non ha mai avuto il coraggio
di ribellarsi a papà perché sin dai primi giorni si è dimostrato un ragazzo complicato, il classico capetto dei bulli che come puoi immaginare aveva il suo fascino all'interno dell' istituto.
Era il più grande, aveva lo scooter, un bel giubbino in pelle e un taglio di capelli da mozzare il fiato.
Non mi sono stupita quando mia nonna mi ha raccontato che Vittoria è nata da una delle tante violenze.
Mia mamma quando ha scoperto di essere incinta l'ha lasciato, dopo lui gli ha giurato che cambiava così sono tornati insieme.
Mio nonno, il padre di mio papà lha scomunicato appena ha scoperto dell'accaduto.
Lui ha molti difetti, il più grande, però è sicuramente l'alcool.
Lui beve e vuole comandare su tutto e tutti e mia madre non ha mai avuto abbastanza coraggio per ribellarsi.-
-Cazzo è più animale di quanto pensassi-
Non so se volesse aggiungere altro ma non riesco ad immaginare la brutalità di quell'uomo.
-Cosa vuole la tua famiglia da Vitto?-Chiedo.
-Nulla, loro...-
-Ho capito- Gli dico sollevato.
-Ciò non toglie che tuo padre mi fa schifo e lei ha altre persone su cui contare, deve solo capirlo-
-Sono felice che vi abbia incontrato-Dice ma c'è qualcosa di strano nel suo sguardo che mi porta a dubitare delle sue parole.
-Ti fidi di me?- Mi chiede.
-No-
-Ho comunque bisogno di una mano-
-Del tipo?-
-Valentino Rossi-
-Forse non hai capito... io di te non mi fido-
-Non ti darò consigli per fare chissà cosa a uno dei miei migliori amici-
-Lui è così sensibile-Inizia.
-Mi sembra che sia l'unico in grado di potermi capire-
-Non importa cosa ti sembri, io e te non siamo dalla stessa parte-
-No hai ragione siamo nella stessa squadra, quella per Vittoria-
-Tu l'hai abbandonata-Sussurro a denti stretti.
-Io sono più piccola ero più piccola quando è andata via di casa- Mi urla addosso.
-La mia fiducia non l'hai ancora conquistata-Concludo uscendo dalla stanza.
Asia è sul divano e prova a studiarmi con lo sguardo.
Le sorrido.
Io e lei abbiamo caratteri molto simili, non ci faremo abbindolare facilmente.
Ho visto la mia ragazza soffrire e mugolare il nome di Camilla durante i suoi incubi più bui.

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