21- Lele🔞

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🖊1700

Aspetto che il telefono smetta di suonare.
-Mirko- Lo richiamo una volta al piano di sotto.
Mi sono allontanato per accertarmi che non mi avrebbe sentito.
-È tornata la Vittoria che abbiamo incontrato nel locale anni fa- Gli spiego riferendomi agli sbalzi d'umore e al suo distacco improvviso.
-Lo sapevamo che andavamo in contro a questo rischio- Prova a tranquillizzarmi.
-Mirko- Sussurro.
-Ti prego io non riesco a...-
-Abbiamo bisogno di te- Aggiunge.
-Io non posso sbagliare ancora- Sospiro e me lo ripeto ancora e ancora.
Indeciso se tornare in camera da Vittoria, sono troppo provato dal suo passato, dai pezzi che avevamo già provato a mettere insieme e che ora si sono mischiati a quelli che, invece, abbiamo evocato tutto d'un tratto.
Lei ora è stata come travolta da un'onda e anche noi abbiamo paura di venir trascinati via.
L'idea che mi sono fatto è che sua sorella era troppo piccola per ricordare ciò che ha vissuto Vittoria e penso che probabilmente sia stata influenzata dalle idee del padre durante gli anni in cui la sorella maggiore era assente.
Per me lei non ha nessuna colpa, ma ha rotto in qualche modo il nostro equilibrio e starò attento per far si che ciò non si ripeta.
-Credevo fossi in camera. Sono subito corso su, ma sta dormendo-
Mirko mi abbraccia da dietro sorprendendomi.
-Rilassati, sei la nostra roccia-
-Lo so che ti sei sentito mettere in dubbio nel tuo ruolo, ma ora non è il momento di dubitare.- Aggiunge lasciandomi dei leggeri baci sul collo.
-Cosa dovrei fare?-
Schiocca la lingua sul palato.
-Cosa hai fatto con me che ha funzionato?-
-La psicologa...-Rispondo.
-Ma non potete essere curati dalla stessa...-
-Fidati, lei per te lo farà-
-E perché mai dovrebbe?-
-Sa la fatica che hai fatto per me, non ti lascerebbe perderti alla ricerca di una sua collega per Vittoria-
-La chiamiamo- Rispondo finalmente convinto.
-Signor. Bernini come posso esserle utile?-
-Mi ascolti io sono desolato di contattarla solo ora, ma lei in questo momento è in vivavoce e con me c'è anche Mirko e avremmo una richiesta a cui spero non si tirerà indietro-
-Vi ascolto ragazzi- Risponde dandomi un po di speranza.
-Mirko stai bene?- Aggiunge preoccupata per il suo paziente.
-Si io sto benissimo, Lele è un po provato perché avremmo una situazione da condividerle-
-Ditemi pure-
-Credo Vittoria stia avendo un crollo e non la lascerò nelle mani di nessun'altra che non sia lei- Prendo finalmente parola cercando di non avere un crollo emotivo e finire io come suo prossimo paziente.
Mirko mi tira una gomitata nel fianco.
-Va bene Lele, c'è qualcosa riguardo a questo crollo che dovrei sapere?- Chiede.
-Io le ho già raccontato tutto- La anticipa Mirko.
-Io non sono un esperta di traumi...-
-La prego-
-Va bene, allora aspetto di poter parlare con Vittoria-
-Potrebbe capitare...- Inizio io.
-Sono già stata informata sulla delicatezza della situazione, se riusciamo evitiamo che esploda...-
Ci spiega che dovremmo prima anticipare a Vittoria di aver già presentato un po della sua storia e ci rassicura lamentandosi con Mirko di aver saltato qualche seduta.
-Lo controllerò io-
-Oh!, non ci sarà bisogno, avere Vittoria in studio sarà un giusto incentivo per entrambi- Ride e ci da un' ultimo saluto prima di attaccare.
-Non potremo sempre nasconderla qui- Mi ricorda.
-Non la riporto a Milano in questo stato, lei non vorrebbe- Per me il discorso è chiuso e mi poggio esausto sul divano.
-La amo Mirko, è il mio pensiero fisso-
-È stato così per me quando l'abbiamo trovata-Mi spiega.
-Tu ne eri così ossessionato-Gli dico.
-Avevo paura che non mi sarebbe piaciuta nemmeno la metà di quanto piaceva a te-
-Sapevo che le cose sarebbero andate così-
-Io dentro ne ero certo-
-È un casino-Mi lamento.
-Ho bisogno di una boccata d'aria- afferro il cellulare, le chiavi dell'auto e mi avvicino all'ingresso.
Mirko non mi saluta nemmeno, ma sento il suo sguardo bruciarmi la schiena.
Devo tornare presto.
Sento che mi sta già implorando di non lasciarlo da solo.
Una volta fuori non riesco a pensare.
Mia madre, Vittoria, Roma... sono nella città di sempre eppure mi sembra tanto sconosciuta.
Vittoria mi sembra tanto sconosciuta.
L'ultima volta che sono stato qui sognavo che al mio ritorno mi avrebbero seguito e li avrei presentati a mia madre, mia sorella e mia nipote.
Chissà quella piccola peste cosa starà facendo.
Mia madre la perdonerò, ma ora Vittoria viene prima della mia famiglia.
Mirko e Vittoria sono la famiglia che mi sono scelto e le persone su cui più sto puntando.
Io li voglio nel mio futuro.
Mi farei bruciare per loro, io brucio per loro.
Vittoria per un attimo ha pensato che non fosse così, che non volessi più metterci tutto me stesso e questa cosa non dovrà capitare mai più.
Mi siedo sulle scale del piazzale con ancora le chiavi tra le mani.
Un forte rumore ed un gran trambusto proviene da dentro.
Quando apro la porta la presenza di Mirko non c'è.
Chiamo la psicologa e mi precipito in camera.
-Lele-Sussurra.
-Mi ha chiamato tu hai sentito?- Mi chiede.
-Se ho sentito chi ti ha chiamato?- Le chiedo e scuote la testa annuendo.
-Si esatto, mi ha chiamato mio nonno voi già lo avete sentito anni fa...-
È nel letto, sudata, con i capelli spettinati e lo sguardo perso.
Io vorrei darle tutte le conferme che cerca.
Vorrei poterle dire che gli asini volano ed hanno le ali, ma ciò non sarebbe più abbastanza.
-Sei tornato- Sospira Mirko.
-Non sono andato lontano- Lo rassicuro poggiando le chiavi sul comodino.
La psicologa ha risposto alla chiamata e mi arriva la notifica che vorrebbe passare ad una videochiamata.
-Angelo, c'è una persona di cui ti avevamo già parlato con cui vorremmo che parlassi-
-Tu resti però- Lo implora stringendolo ancor più a sé.
-Se ci parlerai sia io che Mirko ti staremo accanto e ti terremo la mano, ma sarai solamente tu a parlare e intraprendere questo percorso- Le spiego meglio io.
Annuisce.
-Io non ho un bell aspetto- Mi sussurra mentre sistemo lo schermo di fronte a noi.
Mirko le bacia la testa e le passo una mano tra i capelli sistemandoglieli dietro le orecchie.
-Vittoria immagino che Lele non sappia che io e te ci conosciamo già- Questo inizio mi spiazza.
-Gabriele non fare quella faccia-Mi sgrida la psicologa.
-Io e Vittoria ci siamo parlate molto durante la ricaduta di Mirko, tutto qua-
Anche Mirko ha una faccia sconvolta e allungo il braccio verso la sua direzione.
Questo mi ricorda quanto in tutti questi anni ci siamo protetti a vicenda.
Nessuno di noi, però, è mai saputo uscire dai suoi problemi da solo.
Dovremmo smetterla di essere così testardi.
Mentre Vittoria spiega alla psicologa il suo stato di confusione la vedo tremare.
Ricordandomi che fino a poco fa era sudata a causa dei suoi soliti incubi le prendo una mia felpa e senza dire nulla gliela infilo.
Mirko mi sorride ed una volta finito il mio gesto si stringe Vittoria al petto.
-Vittoria quando è iniziato lo stato di confusione-
-Quando Lele ha messo in dubbio la bontà di mia sorella al tentativo di riallacciare i rapporti con me-
-Quindi contrariamente a come pensano i tuoi fidanzati non è stata tua sorella-
-No, però penso che abbiano ragione-
-Cosa te lo fa pensare?-
-In questo periodo io e Camilla ci siamo riavvicinate ed una parte del tempo insieme l'abbiamo passata tra i bar e i negozi di Milano.
Noi siamo uscite molto e ha tentato di farmeli lasciare, più volte-
-Io so che le sue idee sono comunque influenzate da quelle di mio padre-
Faccio fatica a non intromettermi, a darle la mano e starmene zitto, ma so che è la cosa giusta da fare.
Mirko mi accarezza il braccio e mi rilasso sotto al suo tocco.
Stacco finalmente la mente.
C'è anche lui, non c'è bisogno che resti sull'attenti come un guardiano.
-Ora come ti senti?-
-Ti vedo più rilassata rispetto a quando abbiamo iniziato- Aggiunge la psicologa riportandomi alla realtà.
-Probabilmente ho messo chiarezza in questo primo strato di confusione-
Guardo Mirko che annuisce sorridente.
-Ad essere sincera è la prima volta che siamo tutti e tre insieme nella stanza... e sento che forse qualcosa si è aggiustato anche tra noi-
-Ne sono davvero felice Vittoria-
-Io ti consiglio di prendere il mio numero di telefono da uno dei tuoi fidanzati e di mandarmi un messaggino così che anche io possa avere il tuo contatto.
Ci risentiamo tra una settimana esatta, ma se ne avessi il bisogno puoi contattarmi in qualsiasi momento-
Vittoria le sorride, la saluta e spegne finalmente il telefono.
-Non parleremo della chiamata- Chiarisce Mirko a Vittoria, ma sono certo che sia una frase rivolta molto più a me.
-Volevo solo dire che ho bisogno di farmi una doccia- Spiega Vittoria con tono tranquillo.
-Ma certo amore, vai pure- Mi intrometto incantato dalla tanta serenità che emana.
-Posso invitarvi con me?- Chiede lasciandomi a bocca aperta.
-So che l'hai fatta fare apposta per noi- Aggiunge.
La stringo a me e la bacio.
-Io ho tutta la notte solo per voi- Le Sussurro.
-Mettimi dove mi vuoi- Dico guardando Mirko con la coda dell'occhio.
Anche lui è già eccitato.

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-Tu mettimi come mi vuoi-Mi Sussurra all'orecchio.
-Tu sei fantastica- Dice Mirko facendo strada a noi due.
Una volta in bagno mi tolgo la maglietta ed apro l'acqua.
-Ora proveremo se sono stati in grado di svolgere un lavoro efficiente-
-Non vedo l'ora- Commenta Vittoria facendo sorridere Mirko.
-Vitto...-
-Non rovinare il momento, ti prego-
-Non voglio rovinare il momento- La consola Mirko afferandole la mano per impedirle di togliersi l'ultimo strato di stoffa che ancora la copre.
-Agli occhi miei e di Lele sei sempre fragile-
-Per qualsiasi cosa devi prometterti che c'è ne parlerai e ci interromperemo- Aggiunge.
-Lo so, lo so-Taglia corto lei sbuffando.
Non mi intrometto, ma sono certo che Mirko ha fatto bene a mettere in chiaro anche le ultime cose.
-Voltati- Le dico una volta sotto il getto dell'acqua calda.

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