7-Mirko

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🖊1484

-Sto bene?- Chiedo a Lele per l'ennesima volta.
-Sei perfetto- Sussurra spruzzandosi il profumo sul collo.
-Non sembreremo pronti per una qualche festa di carnevale tutti colorati diversi?- Chiedo.
Asia ha inviato il messaggio che come da programma è stato scelto il vestito verde.
Il mio completo grigio mi piace e penso mi valorizzi anche.
-Sono solo agitato-
-Lo so amore, ti conosco-
-Non sei un ragazzino qualunque che deve farsi notare, sei il suo fidanzato.- Dice Lele passandomi la mano sul viso appena rasato.
-Quella fase ormai è superata- Mi ricorda.
-Sei pronto?-Mi chiede.
Lo bacio, poi annuisco e ci dirigiamo alla camera di Asia.
-Non viene?-Chiedo sfregando le mani.
Lele è appoggiato al muro e mi osserva attentamente.
Per me è importante questa cena, deve andare tutto bene.
-perfavore tranquillizati- Dice allungandomi una mano.
Gli afferro il mignolo e quando sentiamo scattare la serratura ci sistemiamo perfettamente d'avanti alla porta.
-Tranquilla, ci penso io a portarti i vestiti in camera- Sento appena perché alla vista del mio angelo le parole sembrano svanire, non avere suono, significato, valore e senso.
Ha indosso il vestito verde che Asia ci aveva già presentato come "perfetto per l'occasione", ma ora che glielo vedo addosso non riesco a descrivere quanto lei abbia avuto ragione.
-Sei perfetta-Le dice Lele prendendola per la mano così da accompagnarla per le scale, fino all'auto.
Quando mi passano accanto io sono ancora immobile, incredulo che tutto ciò stia accadendo davvero.
Vitto mi possa una mano sulla guancia accarezzandola leggermente con il suo calore.
-Stai benissimo-Le dico.
Ride leggermente.
-Stai benissimo, anche tu-
Insieme ci incamminiamo verso la macchina.
L'autista è già in auto e Lele apre lo sportello per farci accomodare.
Vittoria è tra noi e dopo aver salutato , faccio un cenno all'autista e partiamo.
-Com'è andata la tua giornata?-
-Ho desiderato tutto il tempo di essere qui, con voi-
-A volte mi chiedo fino a quanto ti si possa amare- Dico facendola arrossire.
Lele la osserva poco convinto della sua risposta, ma questa sera è dedicata a noi tre e nessun'altro.
-Vi consiglio di ammirare il paesaggio- Gli comunico mentre tra i palazzi di Milano si intravede il tramonto.
Vittoria guarda sia a destra sia a sinistra felice.
-Dovresti proprio vedere il tramonto a Roma-
-Un giorno- Sussurra Lele e mi sembra quasi una promessa.
Una volta arrivati al locale scendo dall'auto e aiuto Vittoria a fare lo stesso.
-Wow!-Sussurra, mentre porgo la mano a Lele.
Il mio ragazzo mi sorride e chiude la portiera facendo cenno all'autista di ripartire.
-Speriamo sia anche buono-
-Ho proprio fame- Aggiunge sorridendomi.
Annuisco felice, sempre più sicuro di me e gli faccio strada.
Lele mi segue insieme a Vittoria che a causa della ghiaia è stretta al suo braccio ed impreca leggermente.
-Mannaggia-
-Dai Tory che te la stai cavando benissimo-
Il ristorante non è altro che una cascina di lusso, con un ampia zona sul giardino e diverse sale all'interno.
-Prego, signori... da questa parte- Un cameriere apparentemente agitato ci accoglie all'ingresso.
-Sono lieto di poterla servire per il resto della sua permanenza alla cascina-
Gli sorrido incoraggiante e quando anche Lele e Vitto ci hanno raggiunto ci fa strada all'interno.
-Non mangiamo fuori?-Chiede Vittoria leggermente triste.
Il cameriere si ferma di colpo.
-Il signor...-
Lo interrompo.
-No angelo, ho in mente qualcosa di speciale per voi stasera-
Proseguiamo ed arriviamo alla veranda, sul retro.
Lele e Vittoria sono senza parole e gli sorrido felice.
-È solo...-
-Hai prenotato tutto questo per noi?-
-Come d'accordo le abbiamo preparato un tavolo rotondo con i divanetti-
-Premendo il pulsante sarò subito da voi-
-Vi prego di accomodarvi, tra poco arriverà la prima portata-
Aiuto Vittoria a prendere posto sul divanetto centrale e mi siedo vicino a lei.
-Il viaggio è stato lungo, posso portare da bere?-
-Dell'acqua naturale, perfavore-
-Temperatura ambiente o desidera del ghiaccio, signorina?-
-Ambiente andrà benissimo- Risponde leggermente rossa in viso.
Il cameriere sparisce.
-Siete folli-
-È folle, io non centro niente-Scandisce bene le parole Lele.
Rido sentendomi accusato.
-Ho chiesto in giro, volevo sapere come sorprendervi-  Il cameriere torna con l'acqua che con eleganza versa in modo equo all'interno dei tre bicchieri.
-Ci sei riuscito alla grande!- Afferma Guardandosi attorno.
Le afferro la mano, soddisfatto di essere riuscito a farli sorridere dopo avergli provocato tanto dolore.
A volte penso che a causa mia saremmo potuti non essere qui e ringrazio i nostri amici e Vitto per la pazienza che hanno avuto.
Se solo Lele o Vittoria avessero preso una decisione diversa a quest'ora sarei perso e non so se tutto ciò sarebbe bastato davvero a farmi perdonare.
-Cosa festeggiamo?-Chiede Lele portandomi alla realtà. -Voi-Rispondo.
Mi ero preparato un discorso da svolgere alla fine della cena, ma questo sembra il momento giusto.
-Non sono uno scrittore, sono un'artista, una persona ferita, malata, rovinata ma che è grata di avervi incontrato.
Sono grato di avervi accanto oggi e di avervi avuto accanto mesi fa, quando sono stato male.
Festeggiamo voi perché mi avete fatto scoprire cosa vuol dire stare bene per davvero senza mai farmi sentire il peso di tutto ciò che comporta essere me stesso-
Osservo il mio angelo che ha gli occhi lucidi e mi stringe la mano per dirmi che va tutto bene.
Lele dall'altro lato del tavolo mi sorride e le accarezza le punte dei capelli sfiorandole appena la schiena. Il cameriere arriva finalmente con il primo.
-Iniziavo ad avere fame- Esclamo facendoli sorridere.
Prima che possa iniziare a mangiare il risotto servitomi nel piatto Vittoria posa la mano sulla mia guancia e mi fa voltare.
Vengo trasportato in un bacio lento e dolce in cui avverto tutto il nostro amore.
-Ti amo- le sussurro all'orecchio una volta finito il bacio.
Lei sorride ed afferra la forchetta. -Sono fiera di te-Mima muovendo le labbra ancora gonfie dal nostro bacio.
Un brivido mi percorre la schiena e vengo catturato da tanta felicità.
-È buonissimo-Afferma Lele.
-Era da tanto che non lo mangiavo-Aggiunge invece Vitto.
Mi dimentico sempre che al contrario mio e di Lele lei è nata e cresciuta qui.
-È il più buono tra tutti quelli che ho mangiato-
Aggiunge facendomi sorridere.
-Tory tu lo sai preparare?- Gli chiede Lele.
-Sono un po una frana in cucina- -Lascia stare il mio angelo e placa la tua gola-
Ridiamo mentre il cameriere porta via i piatti completamente vuoti. -Siete bellissimi- Sussurra Lele.
-Non farti troppe idee Lè, è la mia serata.-
-Non mi sto facendo nessuna idea- -...No è vero me la sto facendo una qualche idea-
-Pff!, accetta i miei complimenti e basta-
-Accettati- Diciamo in coro io e vitto ridendo.
Il cameriere ci serve anche il secondo, uno splendido piatto con petto di anatra e una qualche combinazione di verdure speciali.
-Mi fa un po senso Mì-
-Vuoi il pollo?-Le chiedo.
-Li avevo avvisati che probabilmente avrebbero dovuto cambiare piatto.- -Assaggialo Tory, sennò sarà solo un peccato più grande-
Vittoria non è nè vegetariana nè vegana, ma la frena il pensiero che stia mangiando un animale.
Con il coltello ne taglia un pezzettino che si rivela essere morbido e cremoso.
-È molto buono-Afferma facendomi sorridere
-Sapevo che ti sarebbe piaciuto.-
Tra qualche complimento al piatto e qualche scambio di parola il cameriere torna ed oltre i piatti toglie anche le posate.
-Era tutto ottimo-Gli dice Vittoria. -Sono felice che abbia gradito signorina- Sorrido al cameriere osservando attentamente Lele che resta tranquillo.
Siamo cresciuti molto assieme e sono felice che stia lavorando sulla sua gelosia.
Anche Vittoria gli sorride e Lele si avvicina lasciandole un bacio sulla fronte.
Quando arriva il dolce entrambi mi sembrano abbastanza provati ma ho scelto i gusti che piacciono ad entrambi e ciò sembra risvegliarli. -Sei il migliore-
-Ecco perchè lui è il mio fidanzato!- Afferma Vittoria.
-Ora però non mi scambiate per un possessivo se ti correggo con "nostro"- Sembra quasi ringhiare e mentre l'angelo gli sorride colpevole io rido divertito. 
Il cameriere taglia la torta, una classica foresta nera ben decorata che adagia su dei piattini bianchi. Lele e Vittoria osservano i suoi movimenti con l'acquolina in bocca e si lasciano servire felici.
-È favolosa-Bisbiglia ancora masticando Vittoria.
Lele annuisce sporgendosi verso di me con il busto.
Mi avvicino al suo volto pronto a ricambiare il bacio, ma prende un pezzo della mia torta e se lo porta alla bocca.
Vittoria ride mentre lo osservo confuso e con un piccolo broncio. -Guarda che ho comprato tutta la torta, non c'era bisogno di prendersi la mia parte-
-Scusami amore, non avevo capito che fosse tutta per noi- Finalmente mi bacia e sento che questa serata non si sarebbe potuta concludere in modo migliore.
Entrambi ne mangiano un'altra porzione e nel mentre chiedo al cameriere il conto.
Lascio i soldi all'interno del listino e poso un braccio attorno alla vita di Vittoria.
-Grazie-Sussurra.
Le do un bacio sulla fronte e sento un suono riconducibile a quello degli scatti fotografici che mi fa rabbrividire.
-Sono io, è per lavoro-Si giustifica. Rido felice che sia semplicemente lui e non un qualche paparazzo che è riuscito a trovarci.
-È ora di andare-Dice Lele alzandosi. Vittoria mi osserva divertita prima di alzarsi in piedi
-La serata è lunga, ma capisco la fretta- Si giustifica raggiungendolo.
Si baciano e prima che sia troppo tardi mi decido a raggiungerli. -Andiamo-Li sprono una volta sulla porta. 

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