8-Mirko 🔞

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Una volta in camera non riesco a togliere gli occhi di dosso al corpo di Vittoria.
-Posso aiutarti?-Chiedo vedendola in difficoltà nel slacciarsi il vestito.
-Mi faresti un gran favore-
-Lo sai, ogni volta che hai bisogno ci sono- Annuisce e si volta per darmi un bacio.
Le slaccio il vestito mentre le sue mani si prestano a togliermi la cravatta.
-Senza Lele?-Chiedo
-Sta bevendo un bicchiere d'acqua troppo lungo-Si lamenta ed annuisco condividendo a pieno le sue parole. -Mi hai reso felice stasera-Dice facendomi sorridere.
-Non ho ancora fatto nulla angelo- Mentre mi sbottona la camicia le alzo il viso e mi avvicino al suo collo. Vengo invaso dal suo profumo e la spingo delicatamente sul letto.
Mi metto a cavalcioni su di lei, mentre con la lingua contorno la sua clavicola e disegno dei piccoli cerchi. Non riesco a trattenermi e le lascio anche un piccolo segno. lei geme ed apre, per quel che può, le gambe. Sorrido sentendo le sue cosce contro le mie e le mordo il labbro. -Ho bisogno di te-Sussurra. Le sfilo il vestito e per alcuni secondi il mio cervello sembra sconnesso. L'intimo che indossa le fascia perfettamente il corpo ed il pizzo valorizza il colore della sua pelle chiara. -Sei bellissima-

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-Arriverà?-Mi chiede riferendosi a Lele. Stranamente non ne sono convinto, ma anche io, come lei, lo sto aspettando e stento a credere che non arriverà. -Tra un po non ne avrai bisogno.- Ride alzando il bacino verso la mia mano. -Shh!- Sussurrò dopo aver sentito il suo ennesimo gemito. Sposto di poco l'elastico delle sue mutandine e cerco il clitoride. -Angelo, angelo-La richiamo mentre si copre la bocca con una mano e le sue guance si tingono di rosso. Continuo a fare dei cerchi immaginari sulla sua intimità poi Vittoria muove nuovamente il bacino chiedendomi di più. Le sfilo i sottile pezzo di stoffa intriso di sé e dopo averla baciata mi abbasso fino a raggiungere la sua vita. Le mordo lievemente la pancia. Le sue mani afferrano i miei capelli, inizialmente per spettinarli poi per spingermi sempre più contro di sé. Mi avvicino con la bocca leccandola dolcemente poi penetrandola con la lingua. È molto più dolce rispetto a Lele e i suoi gemiti mi spingono a darle sempre di più. Lei non si nasconde più, stringe con una mano i miei capelli e con l'altra le lenzuola del letto. Trema quando la penetro con un dito e le tengo premuta la pancia al letto. -Sta ferma Angelo- Il suo volto arrossato ed i capelli scompigliati sul cuscino mi eccitano sempre più. -Mirko... -Bisbiglia con la voce che le trema. -Sei bellissima.- le ripeto convinto che nessuna parola sarà mai abbastanza adatta per descrivere la sua bellezza. -Mirko-Ripete chiudendo gli occhi. -Vittoria-La richiamo facendole aprire gli occhi di scatto. Viene direttamente sulle mie dita che porto alla bocca e lecco sensualmente mentre si copre gli occhi con le mani e respira ancora in modo affannato. -Lele si è perso tutto-Sussurro sottolineando l'ultima parola. Lei sembra quasi arrossire facendomi ridere. -Penso che per vedere quelle sottili mutandine dovrà aspettare la prossima uscita. Mi sdraio accanto a lei che si gira a pancia in giù affiancandosi a me. -Cosa sei angelo- Sussurro coprendola con il lenzuolo.

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Afferra la mia camicia mezza sbottonata e con la mano le lascio delle carezze sulla schiena finché il suo respiro torna regolare.
Una volta sicuro che stia dormendo mi alzo facendo il minimo rumore e mi cambio tornando a dormire affianco a Tory, di Lele ancora nessuna traccia.
Sta succedendo di nuovo, nel bel mezzo del suo sonno percepisco i suoi movimenti.
All'inizio sono appena percepibili, lenti, poi diventano sempre più veloci ed inizia a ripetere parole sconnesse tra loro.
-Aiuto...-
-Scusa, mamma-
L'orologio sul comodino segna che sono le tre ma quando mi alzo a sedere per avere un quadro generale della situazione mi accorgo che Lele ancora non c'è.
-Shh!, ci sono io- Sussurro stringendola a me, ma mi sferra un pugno che mi costringe ad allentare la presa.
-Non lo dovevi fare...-Sussurra mentre le lacrime iniziano a coprirgli il volto.
-Mamma è colpa mia-Afferma.
-Camilla ha bisogno di te-Aggiunge e non riesco in alcun modo ad avvicinarmi, continua a respingermi e tutto sembra inutile.
-Angelo ti prego calmati, vado a chiamare Lele-
-Torno subito- Aggiungo agitato.
Di solito si sveglia, non voglio farle vivere questo incubo un secondo di più.
-Amore-Mi richiama Lele dalla cucina.
-Non riesco a svegliarla, ti prego fai qualcosa-
-Calmati, respira bevi un bicchiere d'acqua e ti aspetto su- Usa un tono dolce ma il suo corpo lascia trapelare dell'agitazione.
Annuisco, ma non eseguo nessun consiglio e lo seguo a ruota tornando in camera.
-Bagna un panno con l'acqua fredda-Sussurra per non svegliare gli altri e si precipita da Vittoria che si dimena ed ha la fronte lucida dal sudore.
Torno con il panno ed ha gli occhi aperti incatenati al volto di Lele, ma nessuno dei due sta parlando.
Gli passo il panno e si rivolge a lei come se fosse diversa.
-Hai caldo?-Le chiede.
-Ora ti poggio questa sulla fronte, sentirai un po di sollievo-
-Va bene?- Aggiunge.
Tory annuisce muovendo lentamente la testa, sembra distaccata.
Quando Lele le tiene il panno sulla testa non si muove di un millimetro.
Di solito lo abbraccia, gli si butta subito addosso.
-Mirko si può avvicinare?- Gli chiede sorprendendomi.
Perché non dovrei?
Lei annuisce indecisa.
-Hey, ti senti meglio?-Sussurro avvicinandomi a lei.
In realtà vorrei solo sapere cosa sta accadendo.
Lele mi sorride e Vitto mi prende una mano stringendola debolmente.
-Mirko, Vitto ha una paralisi-
-Ha gli occhi aperti- Gli faccio notare.
Io me ho sofferto durante l'adolescenza e non posso accettare di vivere ciò che i miei genitori hanno vissuto con me.
-Angelo, mi hai appena stretto la mano... lo senti?- annuisce in modo frenetico.
-Lo capisco che ti sei spaventata, ma qualunque cosa sia non è più qui, ora ci sono solo io e Lele e non ti può accadere nulla- La bacio e dopo poco ricambia e stringe il mio volto con le mani.
-Grazie, grazie, sei sempre così fantastico-
Percepisco Lele rilasciare un sospiro di sollievo e poi ricomporsi.
-Ora basta-
-Mi sono rotto di fare il fidanzato buono-
-Sapete che fidanzato buono non vuol dire solo non essere geloso, ma evitare che ciò accada.
Vi fate sempre del male da soli, non so mai come comportarvi-
-Tu ora dici tutto ciò che hai sognato-
-Lele non spaventarla, domattina c'è lo racconterà- provo a tranquillizzarlo dato che l'angelo sotto di me trema.
-No, ho detto ora!- Alza leggermente la voce e mi giro verso Vittoria.
-Ascoltate, siamo tutti e tre stanchi ci facciamo un bagno rilassante, ne parliamo con calma e poi andiamo a letto-
Lele sta per ribattere e lo fermo -Vittoria è ricoperta di sudore, si ammalerá-
-Scusa Gabri-
-Perfavore, non inventare scuse e raccontami solo ciò che è successo-
Lele va in bagno e dopo poco sento l'acqua scorrere.
-Non ti preoccupare, gli abbiamo fatto prendere un brutto spavento e ora ha i sensi di colpa perché non ti era vicino quando hai iniziato a dimenarti-
-Mirko il tuo naso...-
-Lele!-Chiama e quasi le tappo la bocca per paura che svegli qualcuno.
-Come mai perdi sangue?- Mi chiede lasciandomi confuso.
-Non è nulla, dev'essere uno dei colpi che mi hai sferrato senza volere-
Lele mi avvicina un fazzoletto e lo premo sul naso nella speranza che passi in fretta.
Posso percepire i nervi di Lele da qui.

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Sogno e conflittoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora