🖊 1665
-Ho l'ansia-Ammetto.
-Quanto sa sua mamma?-Chiedo a Lele.
Quando Mirko ha notato che non avevo intenzione né di allontanarmi da lui né di appesantire il suo animo litigando ci ha lasciati da soli.
-Hai presente Davide?, ecco-
-Sa anche dei nostri atti privati?-Chiedo esterreffatta alzando un po la voce.
Ride.
La conversazione tra noi sta migliorando, ma prevede uno sforzo enorme da parte di entrambi.
-Spero vivamente di no-
-Cosa devo dire?- Chiedo portandomi la mano tra i riccioli.
-Come scusa?- Sembra arrabbiarsi e non capisco.
-Devi essere te stessa-
-Mirko ci tiene- Aggiunge serrando la mascella.
-Ma quali sono le regole?- Chiedo e si passa una mano tra i capelli.
-Dove devo sedermi?, posso poggiare i gomiti sul tavolo?, guardare negli occhi suo padre?, devo dare del lei a sua madre?...-
Vengo interrotta, si alza dal letto ed urla il nome di Mirko.
-Non riesco, lo capisci... è sempre una sorpresa con lei-
-Cosa c'è?- Chiede confuso.
-Sta venendo fuori un brutto pezzo di storia del tuo angelo-
"Il tuo angelo", mi fa riflettere perché io non ho mai smesso di considerarmi di Lele eppure lui mi ha appena tagliata fuori.
-È anche la tua ragazza- Lo fa riflettere Mirko avvicinandosi a me che tremo dalla rabbia.
Mi ha già capita e mi accarezza tenendomi composta, almeno apparentemente.
-Se a lei farà piacere ogni volta che lo vorrà, ma non è questo il punto-
Mirko mi cinge con un braccio le spalle e mi bacia la testa per calmarmi.
-È proprio il punto, cos'è questo modo di dire: "Il tuo angelo"?- Chiedo su tutte le furie.
-Ti ho umiliata, l'hai detto tu non mi permetterò più di mancarti di rispetto-
-É mancarmi di rispetto chiudere cosí con me ed è proprio ciò che hai appena fatto-
-Non è vero Vitto, ti sto solo dando la libertà di rifletterci, prenderti del tempo per te e spero di scegliemi nuovamente.- Mi spiega.
-Io ti ho scelto una volta e continuo a confermare la mia scelta-
-Io ho solo bisogno di vedere con i miei occhi la tua scelta- Rispondo.
-Così sarà fatto- Mi da un bacio sulla guancia e mi prende in braccio portandomi sul letto.
-Allora?- Chiede Mirko portandomi alla realtà e chiedendo spiegazioni sul motivo per cui è stato chiamato.
Senza di lui non ci saremmo chiariti.
-Io mi stavo solo chiedendo...-
-Come erano i pasti a casa tua amore?-
Il cambio del suo tono mi aiuta a sbloccarmi e ricordare.
La mia schiena contro il suo petto caldo mi rilassa e mi preparo a raccontare.
-Mio padre sedeva a capotavola, mentre, mia madre alla sua sinistra e per un breve periodo Camilla è stata vicino a me, che la separavo da mio padre-
-Mio padre doveva sedersi al tavolo prima degli altri e doveva essere servito per primo-
-Non bisognava parlare perché ascoltava il telegiornale o seguiva il campionato di calcio-
-C'era anche una strana regola sui gomiti che non si potevano poggiare sulla tavola-
-Non ci si alzava se non si aveva finito di mangiare e lui era il primo ad andarsene-
Lele mi stringe e Mirko si inginocchia di fronte a me.
-Perché tu sorella si è spostata?-
-Quando ho detto chi ero non ho più potuto mangiare al tavolo con loro, prima di trasferirmi da mio nonno ricordo che mangiavo dopo, se c'era ancora qualcosa, in piedi e direttamente da dentro la pentola.-
Mirko mi bacia le mani e mi sembra vederlo tremare leggermente.
-Angelo, il tavolo su cui mangeremo stasera sarà rotondo così che tutti potranno vedersi e parlarsi-
-Puoi poggiare i gomiti e fare tutto quello che fai quando mangi con noi, senza chiedere il permesso se trovi il pane o l'olio e il pepe al centro della tavola-
-Devi solo essere te stessa-
-Devo dare del lei a tua mamma?-
-No-
-A qualcun'altro dei tuoi parenti?-
-No-Insiste.
Annuisco combattuta.
-Puoi guardare in faccia chiunque e volgere la parola a chi preferisci-
Mi bacia e Lele mi lascia un bacio sulla testa.
-Non capisco-Dico scuotendo la testa.
-Abbiamo sempre mangiato sui tavoli rettangolari e...-
-Vittoria, la mattina a casa ti passavamo lo yogurt perché sappiamo quanto ti piace ed eravamo certi che lo avresti preso anche tu, ma non perché tu non potessi prenderlo-
-Hai visto Asia?- Aggiunge privando a spiegarsi meglio.
Annuisco ricordando dell'amica con cui non parlo più.
-Anche tu avresti potuto prendere la colazione, scegliere il posto dove sederti e tutto il resto-
-A me piace dove siamo seduti- Confesso.
-Anche a noi- Sussurra Lele.
-Sii solo te stessa- Mi ripete.
-Se qualcosa dovesse andare male c'è lo devi dire, va bene?- Mi implora Mirko.
-La chiariremo in quell' esatto momento- Mi spiega Lele.
Lele si muove leggermente...
-Ti prego...-
-Vitto ho bisogno di una doccia fredda-
Capisco cosa intende e mi sposto.
-Resti con me?-
-Hai sentito?, sono il tuo rimpiazzo-
Rido alle parole di Mirko che fingendosi offeso si sdraia accanto a me.
-Ho paura che faccio un casino-
Mi passa la mani tra I capelli e mi appoggio a lui lasciandomi coccolare.
-Non accadrà angelo-
-Oltre alla tua mamma ed il tuo papà chi ci sarà?- Chiedo.
-Probabilmente mia zia, i miei cugini sono più grandi di me e lavorano all'estero, una serata intima- Mi spiega, ma credo di non saper bene cosa significhi.
Il suo profumo ed il suo tocco leggero mi scalda.
Probabilmente il mio corpo ha bisogno di alleggerire la tensione.
Cerco di muovermi in modo impercettibile sulla sua gamba, ma se ne accorge.
-Lo sai che tutto ti è concesso basta che chiedi vero?- Mi rassicura lasciando andare a fuoco le mie guance.🔞🔞🔞
-Forse ho...-
-Angelo ti appartengo-
-Fammi quello che vuoi- Sussurra soffiandomi nell'orecchio.
-Non ti userei mai- Sussurro, ma le sue parole mi accendono e mi scuoto su di lui.
Penso a Lele dall'altra parte a farsi la doccia e mi chiedo come potrebbe sentirsi a sapersi escluso.
-Lele vuole solo che non ti manchi mai niente-
-Sembra sempre che mi leggi nel pensiero- Affermo salendo a cavalcioni su di lui.
Mi strofino su di lui lasciando che i miei umori passino per il tessuto delle mutandine e dei leggings.
-Angelo... cosa sei- Sussurra stringendomi il bacino.
-Se rallenti ancora una volta giuro che non ti lascio venire-
Il suo sesso sotto i jeans pulsa ed il mio non è da meno.
Gemo rumorosamente ed in modo osceno tant'è che mi copro la bocca con le mani.
Mi tira una sberla sul culo.
-Scopri subito quella bocca e gemi Vittoria-
Sembra quasi un ordine e dopo poco vengo scossa dal piacere.
Sono esausta, ma insisto volendo che anche lui mi segua.
-Sarà difficile guardare in faccia i tuoi dopo questo- Sussurro appoggiandomi al suo petto dopo che è venuto.
🔞🔞🔞-Non ci pensare Angelo- Mi accarezza il viso e mi lascio coccolare ancora fino a socchiudere gli occhi.
-Dorme?-Chiede Lele entrando nella stanza.
-Non lo riesco a capire, ma ora capisco quanto è bello averla addosso-
-Già, è una bella sensazione-
-Sarò felice se tutta questa situazione si sarà dimostrata utile per migliorare la vostra intimità- Aggiunge.
La sua voce, il profumo ed il petto fresco di Mirko mi fanno sentire così bene....
-Vitto, se vuoi farti una doccia prima della cena è il caso che ti svegli- Sono lenta appena sveglia e convinta di essere ancora sul petto di Mirko mi stringo al... cuscino.
Apro gli occhi trovando Lele al di là del lenzuolo bianco.
-Ha ricevuto una chiamata di lavoro e si è alzato per rispondere, lo so che non ti piace svegliarti così- Aggiunge allungando una mano nel vano tentativo di accarezzarmi i capelli.
-Perché hai fatto la muraglia coi cuscini?- Chiedo schivando il suo tocco e aprendo la mia valigia sul pavimento.
-Non eri intenzionata a staccarti da lui tanto quanto non eri intenzionata a venire da me-
-Scusa- Sussurro.
Non capisco questo mio comportamento nel sonno, anche se ho dormito bene e rispetto al solito non ho fatto alcun incubo.
-Io sono sempre stato qui con voi, non preoccuparti- Mi rassicura facendomi sentire in colpa.
Lo ringrazio silenziosamente poi con i vestiti puliti abbandono la stanza alla ricerca del bagno.
Da una stanza proviene la voce di Mirko e decido di non entrare, sicuramente non è il bagno.
Alla fine del corridoio trovo una porta aperta e il pavimento con le piastrelle e di un azzurro tenue.
La doccia è molto grande e moderna.
Probabilmente è stata installata da poco.
-Lele ha fatto fare i lavori quando gli avevo parlato di venire qui con te, un giorno-
-Lo spazio del bagno che c'era prima era troppo piccolo e non voleva ti sentissi male- Mi spiega Mirko, mentre lascia scivolare il telefono in tasca.
-Io ho scelto i colori chiari così da illudere che sia un po più grande-
-Wow- Sussurro, mi piace davvero tanto questo spazio.
-Grazie mille- Aggiungo arrossisco leggermente.
-Ti ho sentita passare nel corridoio, perdonami per essermi alzato, non volevo svegliarti parlando-
-Tranquillo, grazie per il pensiero-
Lo bacio.
-Gli asciugamani che vedi sul calorifero te li ha messi prima Lele, sono caldi e puliti-
-Se hai bisogno tiri la cordina ed arriviamo- Mi fa l'occhiolino poi chiude la porta lasciandomela alle spalle.
Poggio sul calorifero anche il mio jeans e la mia camicetta blu elettrica.
La pochet con i miei trucchi è già sul lavandino.
Sapevano che me la sarei dimenticata e me l'hanno portata subito qui.
Mi lascio cullare dal calore dell'acqua prendendomi del tempo per me stessa.
Chissà se mia sorella starà dando di matto o se la starà spassando con Vale.
Non ho voglia di chiamarla, non so bene cosa dirle e la mia unica priorità è fare colpo sulla famiglia di Mirko.
È una cosa importante per me.
Le piastrelle azzurre mi trasmettono calma e faccio fatica a chiudere l'acqua ed iniziare a prepararmi.⭐️ e/o 💭?
STAI LEGGENDO
Sogno e conflitto
ChickLit3/3 L'epica saga di tre anime che si affrontano tra i sogni di un amore ideale e i conflitti della realtà. Lele, Mirko e Vittoria si trovano immersi in un turbine di emozioni contrastanti mentre cercano di perseguire i loro sogni più profondi di am...