3-Lele

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🖊1003

Lo bacio ancora una volta.
Sono convinto di non parlargli di ciò che mi ha raccontato Camilla sul passato di Vittoria.
Mirko è sensibile e vivrebbe il racconto in modo troppo emotivo.
Sono d'accordo con tutto ciò che mi ha detto.
-Devo andare da Davide-
-Penso sia impegnato-Mi ferma abbracciandomi.
-Ti amo- Dice agitando in modo buffo le sue soffici labbra.
-io di più- Sussurro lasciandogli un bacio sulla testa.
Gli passo una mano tra i capelli e lo coccolo un pochino prima di allontanarmi.
-Penso che Davide dovrà lasciar perdere ciò che sta facendo-
-Lo farà amore, ne sono sicuro-
Lo bacio un' ultima volta e agitato mi dirigo dal mio migliore amico.
So già dove trovarlo, poco prima che arrivasse Lele, Gianni era venuto a riprenderselo in studio.
-Davide- Lo richiamo.
-Confronto- Spiego a Gianni che sbuffa e allo stesso tempo permette al mio amico di scendere dalle sue gambe per raggiungermi.
-Proprio ora?-Mi chiede passandosi una mano sulla bocca.
-Ora, prima che lo facciate qui e scandalizzate qualcuno-
-Dai Gabri ora non arrabbiarti- Dice passandomi una mano sulla spalla.
-Usciamo?- Chiede quando prendo le chiavi di casa una volta all'ingresso.
-Solo un giro in macchina-
Annuisce si volta per salutare Gianni e mi segue nel portico.
Dopo pochi minuti riesco a convincere l'autista di lasciarmi prendere l'auto per andare a fare un giro e con la scusa di rientrare tra venti minuti dall'ingresso principale mi permette di andare.
Raggiungiamo la mia auto nel garage e in un attimo mi ritrovo a fare manovra per uscire da casa.
Mi sento già più leggero.
-Perché non parliamo dentro?-
-Perché abbiamo già parlato dentro ed io sono troppo agitato per restarci-
-Se incrociassi Vittoria il mio cervello si resetterebbe per i sensi di colpa-
Usciamo dal cancello e imbocco una strada a caso nella speranza di arrivare ad un parcheggio.
Non sono molto concentrato per stare alla guida.
-Che ti ha detto Mirko?, credevo ne avessimo già parlato... la sorella non mi piace, non mi convince proprio-
-Ma le hai viste a pranzo?, loro si cercano e provano a prendersi cura ancora l'una dell'altra proprio come facciamo noi.-
-Una persona falsa farebbe proprio questo-
-Chi te li ha messi questi dubbi?, prima eravamo d'accordo- Aggiunge.
-Mirko-
-È troppo buono quel ragazzo-
-Non per dire qualcosa di brutto ma nelle nostre relazioni i forti siamo io e te... loro sono belli proprio perché hanno questo carattere "molle" che ci rende più equilibrati-
Sono felice che ora possa dire ciò, fino a poco tempo fa era lui quello dal carattere "molle".
-Fate una via di mezzo, le avvicinate piano piano e proseguendo vedete come va- Aggiunge dopo una breve pausa di riflessione.
-L'amore non ti fa proprio ragionare amico mio- Dice sbuffando e poggiando la mano sulla mia spalla tesa.
-È un casino Dá- Ammetto per la prima volta sia a me che al mio migliore amico.
Finalmente trovo parcheggio e mi fermo spegnendo l'auto.
-C'ho paura, paura che sto terrorizzato, fermo, imbalsamato, mi sento un pezzo di marmo-
-Non puoi sapere sempre come finirà-
-Non voglio una crepa nel mio castello perfetto-
-La crepa si aggiusta Lé-
-Si, ma il castello si difende anche-
-Gabriele, basta. Pensa alla mia storia, tu hai aggiustato la crepa nel mio castello. Lo hai praticamente ricostruito pezzo per pezzo eppure la colpa non è di certo della strategia con cui difendevi le mura-
In un attimo mi ritrovo perso tra i ricordi, con il corpo di Davide marchiato dalle ferite e quasi scoppio a piangere.
-Tu devi solo continuare a fare quello che puoi, il resto devi lasciarlo andare-
Lo sento sbuffare.
-Alla fine tu devi accettare che non hai voce in capitolo, è della famiglia di Vittoria che stiamo parlando ed è lei a dover decidere se fare o meno il passo avanti-
-io..- Provo ad insistere.
-Tu non devi ostacolarla Gabri-
-Ha ragione Mirko- Taglio corto io.
-Si ci siamo proprio sbagliati, però facciamo finta di non aver mai fatto il discorso di prima e teniamo buono solo questo-
Rido di gusto e l'aria mi sembra nuovamente leggera.
-Non gli ho parlato di ciò che mi ha detto Camilla-
-Hai fatto bene, in fondo non dovresti saperlo nemmeno te-
-Comunque mi spiace proprio per quella ragazzina...- Sono certo che non si è accorto di averlo detto ad alta voce.
-È sfiga per te?- Aggiunge.
-Una volta abbiamo controllato con uno stupido quiz se avesse il malocchio o le stelle contro ma il risultato la riteneva benedetta da mani santificate-
-Mi viene quasi da ridere-
Gioca nervosamente con il tessuto della bandana.
Annuisco e prendo la strada verso casa.
-Ecco bravo, portami da Gianni che stavamo per giungere a cose importanti-
-Per favore, non voglio sapere- Dico frenando parte del suo entusiasmo.
-Ma tu mi racconti...-
-Io non sono pronto ad ascoltarti e darti consigli-
-Consigli? Sono io che ti ho dato consigli e non mi sembra tu sia mai tornato indietro lamentandotene.-
Ha ragione.
Arrossisco e divento nuovamente nervoso.
-Lele rilassati. Siamo sempre amici-
-Siamo entrambi fidanzati ora-
-E stiamo entrambi bene- Aggiunge.
-Realizziamo i nostri sogni- Rifletto parcheggiando l'auto nel garage.
-Vai pure, mi fermo a parlare con l'autista- Annuisce e scende dalla macchina permettendomi di rimanere da solo.
-Hey-Richiamo l'autista che aveva aperto il cancello per permettermi di portare l'auto in garage.
-É stato di parola signor. Bernini-
Annuisco.
-Mi permette una domanda?-
-La signorina Camilla e Vale sono usciti in macchina insieme?-
-L'autista del signor. Rossi è malato-
Insisto con lo sguardo sperando di ottenere una risposta alla mia domanda.
-Lui ha le chiavi dell'auto ed è libero di portare con sé chi desidera-
Non sono ancora soddisfatto.
-Ho aperto il cancello proprio come a lei qualche ora fa, non li ho visti uscire insieme- Sbuffa leggermente e alza di poco gli occhi.
-Io non ero ancora di turno- Aggiunge
Lo ringrazio e sorridente mi dirigo all'interno della casa.
Sono pronto per affrontare Vittoria.

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