3. Tutto bene?

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Ormai mi sono abituata ai ritmi di lavoro.

Il mio compito è quello di ripartire tutte le dichiarazioni di Charles. Semplice fin qui.

I social media questo inverno fino alla presentazione della Ferrari si scateneranno. Però sono abbastanza positiva per questa macchina.

Charles si sta rivelando una persona carina: mi sorride sempre quando mi vede, parla con piacere con me e io viceversa.

Ogni volta che lo guardo i suoi occhi splendono e sotto il riflesso del sole diventano verdognoli.

Però ho paura ad approcciarmi con lui. I postumi del periodo delle superiori si sente.

Durante quel momento, ho sviluppato un problema che ancora adesso mi affligge: il contatto fisico.

Essendo stata violentata e abusata, penso sempre che chiunque mi voglia toccare lo faccia per strattonarmi o per picchiarmi.

Però quando Charles mi ha appoggiato la sua mano sulla mia spalla, tutto ad un tratto quell'ansia è sparita.

Al solo sguardo con lui, tutte le mie preoccupazioni si sono volatilizzate.

Con lui probabilmente mi sento a mio agio. Ma è solo l'inizio.

"Buongiorno" esclamo appena metto piede nella Gestione Sportiva. "Buongiorno Anna" mi saluta in risposta Vasseur.

"Come sta andando?" domando allegra. "Molto bene, gli ingegneri stanno ultimando la macchina" mi risponde il team principal con orgoglio.

Non vedo troppo l'ora di vedere la nuova macchina. Chissà anche se sarà veloce.

"Dov'è Charles?" domando senza indugi. "In mensa a fare colazione" risponde un ingegnere.

Lo ringrazio e cerco la mensa. Appena la trovo intravedo Charles seduto ad un tavolino che mangia. A fianco poi c'è anche Carlos. E una ragazza...

Mi avvicino piano piano al tavolino.

"Ciao Charles" lo saluto sedendomi. "Ciao Anna" risponde al mio saluto il monegasco. "Ehi ciao Annalisa" mi saluta Carlos.

"Come state?" chiedo loro. "Bene dai, siamo carichi per la nuova stagione" risponde Charles mentre continua a mangiare. "Charles aspetta a parlare, hai ancora la bocca piena" lo prende in giro lo spagnolo. A quel punto il monegasco gli tira un pugno sulla spalla.

Mi scappa una piccola risata.

"Allora, cosa ne pensi di noi?" chiede ironico Carlos. "Avete l'aria molto simpatica, sono sicura che lavorare con voi sarà fantastico" rispondo sinceramente. Lo spagnolo sfoggia un sorrisino mentre Charles diventa quasi rosso come un pomodoro.

"Ragazzi dovrebbero farvi una foto, così la posso pubblicare sul profilo della Scuderia" si aggiunge pure la ragazza.

Ma chi è lei? Non ho capito.

"Annalisa, lei è Leila De Rosa. Leila, lei è Annalisa Meneghini" Carlos mi presenta la ragazza.

Ci stringiamo la mano per presentarci.

"Sono sicuro che farete molto amicizia" si aggiunge pure Charles. Sì vedremo, per ora mi sembra molto introversa.

"Comunque dai vi faccio una foto, abbiamo un nuovo potenziale trio" esclama Leila.

Ma per caso è fotografa? Non ho capito.

Un po' svitata però. Come quei due d'altronde.

Un'altoparlante richiama tutti gli addetti all'attenzione e perciò io e i ragazzi torniamo in sala grande.

"Che lavoro fai Annalisa?" mi domanda Leila mentre camminiamo. "Sono la nuova addetta stampa di Charles" rispondo subito.

"Tu che lavoro fai?" chiedo in risposta. "Io faccio la media manager, mi occupo di gestire i social media della Scuderia. Ecco perché prima ho chiesto di farvi una foto" mi risponde la bionda.

Però, che lavoro complicato. Non che il mio sia più facile.

"Di dove sei tesoro?" chiede la ferrarista. "Io vengo da Venezia, tu invece mi suggerisci un accento straniero, quasi francese" faccio notare. "Esattamente, mia madre è monegasca e io sono nata a Montecarlo, però abito in Italia da quando ho due anni" mi racconta.

È una coetanea di Charles.

"Ma tu quindi conosci da sempre Charles?" chiedo a Leila. "In realtà no lo conosco da soli 2 anni, perché sono arrivata in Ferrari nel 2021. Però è stra simpatico, siamo legati come amici" mi racconta l'italo - monegasca.

Chissà se saranno stati insieme. Non voglio chiederglielo perché se no è violazione della privacy.

Mentre cammino, in lontananza sento delle risatine.

E tutto ad un tratto tutto ciò che mi circonda sparisce. Le mie orecchie sembrano piene di cotone, la mia bocca sembra quasi immobile. Mi fermo a fissare un punto indefinito mentre le risate rimbombano nella mia testa.

Potrei esplodere.

"Ehi tutto bene?" una voce familiare riesce a farmi tornare alla realtà. Charles mi appare davanti con uno sguardo leggermente preoccupato.

"Sì Charles tranquillo sto bene" cerco di tranquillizzarlo grattandomi la testa.

"Se hai bisogno ti sto vicino" cerca di aiutarmi il monegasco.

No Charles, non ho bisogno del tuo aiuto. Quando le crisi sono lievi riesco a fare anche da sola.

"Grazie ma davvero non ne ho bisogno" insisto ancor di più, riuscendo a convincerlo.

Se mi comporto così quando ho le crisi deboli, diventerò bestia di Satana se le avrò forti?

Ovviamente spero neanche di averle, se no è un problema grosso.


Medicine, Safe Place And...Love | Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora