40. Una minaccia per il paddock

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Charles

Non credevo ai miei occhi quando vidi Annalisa giacere davanti al mio compagno di squadra con il pugno serrato e sporco di sangue e con uno sguardo da cane con la rabbia.

Dietro di lei si stendeva Carlos che si teneva la zona del petto con le mani e con una faccia veramente conciata male.

Dopo averla intimata di fermarsi, mi ero guardato intorno e avevo intravisto Lando con le mani in faccia che tentava di non piangere dalla paura.

Mi ha fatto un po' tenerezza, volevo tanto abbracciarlo.

E subito dopo che Leila e Anna se ne sono andate ho riposto di nuovo lo sguardo su Sainz.

"Ma si può sapere che problemi ha la tua ragazza????" mi urla contro il pilota della Mclaren nonostante io non avessi fatto niente.

Perché ti devi sfogare su di me se non ho fatto niente?

"Annalisa soffre di problemi di autostima da quando è giovane, non lo fa apposta" la giustifico.

Adesso anche i problemi di rabbia deve avere Anna. Non c'è mai pace per lei.

Mi avvicino allo spagnolo e inizio a guardare l'entità dei danni provocati dalla mia fidanzata.

"Sei messo bello male" commento palpandogli la zona del petto. Lo spagnolo reagisce al dolore urlando.

Gli ha tirato calci forti evidentemente.

Continuo a palpare ricevendo sempre in risposta delle urla.

Probabile che gli abbia rotto delle costole.

"Max, chiama il 999" intimo al bibitaro. "Che cos'è?" domanda preoccupato Norris. "È il numero delle emergenze di Singapore" rispondo rialzandomi.

"E come lo sai?" continua a domandare il britannico. "L'ho letto su Internet, semplice" lo spengo subito.

Mi avvicino a Carlos e lo monitoro per vedere se peggiora o se rimane stabile.

Chissà se riesce a resistere ancora un po'.

"O per l'amor del cielo che cosa sta succedendo qui?" la voce profonda di Vasseur ci fa voltare verso l'entrata dell'hospitality.

E ora cosa cazzo gli dico?

"Ma che è successo a Carlos?" domanda preoccupato il team principal. "Annalisa lo ha aggredito violentemente. Probabilmente gli ha rotto delle costole, respira a fatica" spiego la situazione allontanandomi dal mio compagno di squadra.

"E' terribile questo evento...Mi ero lamentato tanto delle parole forti che sono volate, ma questo fatto è molto più grave...Ora non rimpiango di averla sospesa per un mese" commenta Fred lasciandomi senza parole.

1 mese di sospensione??? Ma è tantissimo!!

"Come mai la vuoi tenere lontana dal paddock per così tanto tempo?? Ma sei impazzito Fred??" strillo a sentire la punizione per Anna. "E' giusto così, Annalisa è diventata una minaccia per il paddock con questi attacchi. Se non l'aveste fermata probabilmente avrebbe picchiato Carlos fino allo sfinimento e l'avrebbe ucciso" cerca di giustificarsi il nostro capo.

Sì ma almeno qualche settimana, non 1 mese...Come faccio senza di lei per 1 mese?

"E' arrivata l'ambulanza. Dobbiamo caricare Carlos" ci avvisa Max ritornando nel nostro punto. "Riesci ad alzarti, muppet?" domanda Norris preoccupato. Lo spagnolo fa un cenno negativo con la testa.

No ti prego se è pure rimasto paralizzato devo fare una testa così ad Annalisa stasera.

Mi precipito verso Carlos nel tentativo di alzarlo. Lo prendo per le spalle mentre lui si strugge dal dolore.

Sì è bruttissimo ma deve essere fatto.

"Nononono Charles, lascia fare a noi...Tu va da Anna" mi blocca subito il pilota Red Bull. "Cosa?? Ma state scherzando?? Io voglio aiutare Carlos" cerco di fargli cambiare idea. "Charles è in buone mani, vai dalla tua bella, avrà bisogno di un po' di sostegno..." mi convince Fred.

Decido di lasciare l'hospitality e me ne ritorno in motorhome, dove penso di trovare Annalisa.

Ed è così.

Appena salgo in camera mia la trovo sul letto di spalle. E' silenziosa e probabilmente non si è accorta che sono arrivato.

"Amore sono io, Charles. Stai meglio? Passato tutto?" domando cercando la sua attenzione. La castana si gira e mi guarda sconsolata. Non fiata.

Mi avvicino a lei e mi siedo sul letto. "Non l'hai fatto apposta Anna...Capita di avere gli scatti di rabbia, sai quanti ne ho io ogni weekend..." cerco di consolarla.

"La voce è sulla bocca di tutti...Sono lo zimbello di tutto il paddock..." si lamenta in lacrime Anna. "No amore non sei uno zimbello...Purtroppo è andata così e non ci possiamo fare niente..." cerco di aiutarla accarezzandole la testa. "No Charles ti giuro che mi sento in colpa...Non volevo fare del male a Carlos..." continua piangendo la castana.

Io odio quando fa così...Mi fa sentire in colpa e impotente...

"Lo so che non volevi fargli male...Ti sei solo fatta prendere dalla rabbia, è normale..." ricomincio a consolarla. "Non ascoltare quelli che ti giudicano male...Sono solo dei piccoli uomini" aggiungo continuando ad accarezzarle quella chioma castana.

"Adesso che cosa faccio? Porca puttana..." si nasconde sotto le coperte la ragazza. "Dovrai stare un mese senza di me...Sarà dura ma sono sicuro che terrai duro mon amour " le spiego tutto.

"Sai una cosa? Forse tornerò da Valerié, l'unica persona a cui mi posso affidare...E già che ci sarò prenderò un appuntamento da Matilda, ho tante cose da dirle..." inizia a programmare i suoi impegni Anna alzandosi dal letto e scrivendo tutto sul suo telefono.

Questa è la ragazza che conosco.

Dopo essermi fatto una doccia rinfrescante, decido di andare in centro medico con Anna per andare a vedere come sta Carlos.

Arriviamo al piano dove si trova lo spagnolo e riusciamo a trovare la sua stanza grazie a Leila.

"Come sta?" domando preoccupato. "Come credevi tu...Si è rotto qualche costola ed è ancora confuso...Ma non è grave" spiega la situazione la bionda. Guardo la mia ragazza, che ha uno sguardo preoccupato.

Annalisa

Ho veramente rotto delle costole a Carlos...Che assassina che sono.

Onestamente dove lo trovo il coraggio di entrare in quella stanza? Non c'è, ecco.

Col cuore in gola varco quella porta e mi trovo davanti lo spagnolo in un lettino, con cerotti ovunque per tutto il corpo e una flebo sul braccio. Al suo fianco si trova Norris, manco fosse la sua fidanzata.

Non riesco a guardare tutto questo. Mi sento così impotente davanti a quella scena.

"Carlos...Mi dispiace per quello che è successo...Non ero in me...Ti prego perdonami che non volevo farlo apposta" sbiascico qualche parola mentre le lacrime ricominciano ad impossessarsi dei miei occhi.

Silenzio tombale. Il 55 continua a guardarmi minaccioso.

"Sappi...Che per colpa tua...Probabilmente...Ho la carriera compromessa..." spezzetta la frase trattenendo il dolore.

Me ne rendo conto...

In un certo senso però questa sospensione potrebbe farmi bene...

Spazio autrice

Anche oggi mi scuso tantissimo per il ritardo. E' un periodo molto pesante dal punto di vista scolastico e oggi soprattutto sono andata a fare shopping e ho avuto pochissimo tempo per scrivere.

Va beh, spero vi piaccia ❤

P.s. In questi giorni ho ottenuto un grandissimo traguardo della storia: le 10k letture.
Non sto a dileguarmi tanto, vi ringrazio solo per il grazie sostegno ogni giorno
Vi voglio bene ❤️🫶🏻

Medicine, Safe Place And...Love | Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora