Finalmente ricominciano le corse. La nostra prossima tappa è Baku, in Azerbaijan.
Non vedo l'ora che sia già venerdì, siccome si sperimenta il nuovo format della Sprint, cioè venerdì qualifica per la gara di domenica, sabato qualifica per la Sprint del pomeriggio e domenica la gara stessa.
Sì è complicato ma poi ci si abitua.
Charles è arrivato sorridente e rilassato. Finora non ha avuto attacchi di panico e ormai prende costantemente le medicine.
"Sei contento che finalmente si torna a gareggiare?" chiedo al monegasco mentre passeggiamo per il paddock.
"Sì, soprattutto in una pista molto speciale per me" risponde il ferrarista. Gli chiedo perché.
"Praticamente ho corso qui dopo la morte di mio padre. Ero venuto qui per vincere per lui" mi spiega emozionato.
Oddio... Vero... Charles ha perso il padre molto giovane... E ha avuto una forza incredibile per correre...
"Sei stato molto forte mentalmente... Non immagino tu come ti sia sentito in quella situazione" mi complimento con Charles per la sua tenacia e forza mentale.
"Sicuramente non è stato facile perderlo così giovane... Ma è uno stimolo in più per raggiungere il mio obbiettivo: diventare Campione del Mondo" aggiunge.
Arriviamo alla zona interviste e intravediamo Mara Sangiorgio, la giornalista di Sky Sport F1, che attende Charles per intervistarlo.
"Dai, spacca tutto" lo incoraggio, vedendolo tremare un po' dall'ansia.
Il monegasco si avvicina alla giornalista e inizia l'intervista. Io come al solito uso il mio registratore.
"Allora Charles, come ti senti per questo weekend? Pensi di poter essere in lotta per la vittoria?" questa è la prima domanda di Mara. "Per la vittoria no, almeno per il podio sì" risponde con sincerità il monegasco.
"Secondo te pensi che la Ferrari avrà lavorato per cercare di essere un po' più veloce delle altre avversarie?" pone la seconda domanda la giornalista. "Io mi fido della squadra, abbiamo lavorato tanto nell'ultima settimana e confido che ci sarà qualche miglioramento" afferma sorridente Charles.
"Ultima domanda un po' scomoda... Nelle ultime settimane sono usciti degli articoli che affermano che tu abbia avviato contatti con la Mercedes, è vero?" pone l'ultima domanda la Sangiorgio.
Guardo Charles. Perché ci mette così tanto a rispondere?
"No, è tutto falso. Non ho mai parlato con nessun team al di fuori del mio, la Ferrari. Io amo la Ferrari più della mia stessa vita. Questi articoli sono usciti perché i giornalisti non avevano contenuti da portare e volevano scatenare un caos inutile. Ma la verità è che io non sto pensando al mio futuro e per ora non ci tengo a pensarci. Per ora voglio cercare di portare risultati utili, poi quando servirà ne parlerò con Fred e gli altri" Charles risponde con una sincerità mai vista prima.
In una sola frase è riuscito a tirare una frecciatina contro quelli che si definiscono "giornalisti". Lo ammiro.
L'intervista finisce, perciò torniamo nel paddock. "Charles sei stato fantastico, hai dato una lezione a certe persone" mi complimento per le parole con Charles. "Avevo bisogno di dirle, sono stato preso in giro malamente" risponde sinceramente il monegasco.
"Ora che ci penso, devo andare da Fred a spiegargli il mio problema, vuoi venire con me?" gli chiedo. Lui acconsente e per questo incominciamo a camminare verso l'ufficio del Team Principal.
Arrivati alla porta, bussiamo. "Avanti" l'accento francese di Vasseur ci invita ad entrare. Apriamo la porta e mettiamo piede nell'ufficio del francese.
"Charles, Annalisa. Che piacere avervi qui, di cosa avete bisogno?" chiede Fred appena siamo un po' più soli.
Io e Charles ci guardiamo negli occhi. Il monegasco fa cenno con la testa, con lo sguardo mi dice "Vai, diglielo tu".
"Fred, devo dirti una cosa che tengo nascosta da quando ho iniziato a lavorare a Maranello" esordisco con un po' di tachicardia. "Sono qui a tutto orecchie" mi tranquillizza il capo.
"È dalle medie che purtroppo soffro d'ansia, quindi a volte mi capita di avere attacchi di panico per un trauma che mi è rimasto dal periodo in cui ancora andavo a scuola. Dalle medie fino all'università i miei compagni di classe continuavano sempre ad insultarmi perché erano gelosi del mio rendimento scolastico. Mi parlavano alle spalle e facevano i finti carini nei miei confronti, e per di più hanno anche abusato di me nei bagni. Proprio per questo evento ho sviluppato un problema con il contatto fisico" racconto per filo e per segno tutti i fatti.
Fred rimane a bocca aperta a sentire la mia storia.
"E Charles cosa c'entra?" chiede il francese confuso. "Anche io ho il suo stesso problema, ma non ho avuto traumi del genere. Ho iniziato ad avere questi problemi quest'anno, più precisamente in Australia" spiega Charles.
Tutti e tre rimaniamo in silenzio per ben 10 secondi.
"Anna, potevi dirmelo prima, perché hai aspettato adesso per farlo?" chiede Fred un po' seccato.
"Avevo paura che dicendolo mi avresti licenziato" confesso. A quel punto il Team Principal si mette a ridere.
"Anna, capisco che do l'impressione di essere un dittatore per l'operazione di smantellamento che sto mettendo in atto, ma secondo te sarei stato così malvagio da mandare via una ragazza come te? Per di più dopo 3 mesi che lavori qui?" afferma Vasseur ridacchiando.
"Conoscendoti sì" ironizza Charles.
"Molto divertente Charles. Tornando seri, non lo farei mai, cara Annalisa, al contrario, io sarei qui pronto ad aiutarti per fare in modo che non avvengano eventi avversi" mi rassicura il francese.
"Ricordatevi: la salute mentale è importante. Abbiate cura di voi stessi" ci raccomanda.
Ringraziamo Fred e ce ne andiamo. "Te l'avevo detto che sarebbe andata bene, devi fidarti di me ogni tanto" mi prende in giro Charles. "Ora ci siamo tolti un grande peso, non credi?" commenta il monegasco.
Improvvisamente mi viene un lapsus: Leila non lo sa.
Mi metto a correre ignorando Charles che mi chiama e vado a cercare la mia amica. Chiedo pure a Carlos, che mi dice che si trova in hospitality.
Entro in hospitality e la trovo seduta sul tavolo a lavorare al PC. Sempre al computer la trovo.
"Ciao Leilaaa" la saluto appena toglie gli occhi allo schermo. Ci diamo un forte di abbraccio, sembra che non ci vediamo da anni.
"Come stai?? Come hai passato queste due settimane di ferie?" mi domanda la bionda.
"Molto bene, sono tornata a Maranello e ho festeggiato Pasqua con la mia migliore amica e a sorpresa Charles. Tu cos'hai fatto?" racconto le mie vacanze.
"Io sono tornata a Monaco e sono andata a vedere delle partite di tennis, mi pare ci fossero anche Charles e Pierre Gasly con la sua nuova fidanzata" mi racconta lei.
Ah beata lei.
"Sei contenta che si torna a gareggiare?" domando emozionata. "Sono carica a molla" risponde gasata Leila. "Soprattutto perché potrai tornare ad esultare per Max" la prendo un po' in giro.
"Sì, hai qualche problema?" risponde un po' irritata. "Nono, i problemi sono tuoi. Io non c'entro niente" faccio spallucce.
"Comunque dovevo dirti una cosa che mi tenevo dentro da qualche mese, ma avevo paura di dirtela" mi decido finalmente a dirglielo. "Che succede?" chiede preoccupata la bionda.
"In pratica soffro d'ansia. Ho avuto degli alti e bassi dalle medie fino all'università e ho sviluppato un trauma da abuso. A volte mi vengono gli attacchi di panico perché nella testa mi perseguitano le risate dei miei compagni di classe" racconto in breve alla mia amica, che mi guarda con gli occhi spalancati.
"Oh Anna mi dispiace tantissimo... Non credevo tu avessi subito delle cose così terribili... Hai fatto bene a raccontarmi, la salute mentale è importante. Ricordati che ogni volta avrai un problema io sarò qui ad aiutarti" mi rassicura Leila con un abbraccio.
Ormai le ultime parole rimbombano nella mia testa. Finalmente posso contare veramente sulle persone se non sto bene.
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Medicine, Safe Place And...Love | Charles Leclerc
RomanceAnnalisa Meneghini riesce ad esaudire il suo desiderio di entrare nella Scuderia Ferrari. Niente potrebbe andare storto, se non fosse che soffre di attacchi di panico, problema che si porta dalle medie. E se fosse proprio uno dei piloti della Ferra...