64. Come se fosse un figlio

274 8 16
                                    

Aprile 2024
Montecarlo, Principato di Monaco

Le settimane vanno via normalmente senza particolari colpi di scena. Durante la settimana di Pasqua sono andato a Bali per staccare un po' dalla vita frenetica da pilota, ma soprattutto per liberare la mente da tutti i brutti pensieri che mi perseguitano da ormai 1 mese, mentre questo weekend ero a Suzuka e ho finito la gara in quarta posizione, dopo essere partito ottavo.

Potevo anche finire sul podio ma lasciamo perdere.

Anche questa settimana non ci sarà nessun Gran Premio, dunque ho tanto tempo libero e anche tanti impegni da sbrigare. Per esempio giovedì andrò a Milano ad inaugurare la mia nuova linea di gelati, la LEC, mentre il prossimo weekend sarò ad assistere al torneo di tennis di Montecarlo, a cui partecipa il mio caro amico Jannik Sinner.

Ottime occasioni per svagarmi.

Ma adesso pensiamo ad altro. Sto iniziando ad adeguarmi ad una vita senza Annalisa, anche se non riesco a smettere di pensarla. Se dovessi pensare a cosa mi aveva detto settimane fa Matilda, potrei dire che sono quasi nella fase dell'accettazione. Non del tutto ma ci sono quasi vicino. Dovrei solo iniziare a sgomberare un pochino la casa da alcune cianfrusaglie che ora non mi servono più, come per esempio il lettino per il piccolo, le tutine da bebè che avevo lasciato nell'armadio o anche i quadretti con le foto di me e Annalisa appesi al muro.

Anche se questi ultimi vorrei tenermeli come ricordo.

Apro l'armadio della cameretta di baby J e prendo tutte le tutine che ho comprato per lui. Le osservo una ad una e le sfioro dolcemente con un dito. La mia preferita era quella con su scritto "Il mio papà è un eroe". Avrei tanto voluto vederla indossata dal mio piccolo campioncino...

Il suono del citofono mi distrae. Chi sarà mai che citofona a quest'ora? Spero che non siano i soliti fan che mi stalkerano per avere un autografo o una foto. "Chi è?" domando. "Charles siamo Riccardo e Marta" la voce di Marta risponde dall'altra parte.

Riccardo e Marta? Cosa sono venuti a fare qui da me?

"Apro subito" esclamo schiacciando il tasto di apertura del portone del mio palazzo. Mi giro e sbuffo. La mia casa è un disastro, non mettevo in conto che i miei amici venissero a farmi visita.

Corro velocemente nella stanza di baby J e rimetto a posto le tutine, poi ritorno in salotto e provvedo a mettere un po' a posto la sala.

Troppo tardi. Suonano al campanello.

Sbuffando mi avvicino alla porta e la apro. Mi si stagliano davanti Riccardo con in braccio la piccola Chiara e Marta al suo fianco con un enorme borsone. Li saluto abbracciandoli e dando un piccolo pizzicotto alla guancia della loro bimba.

"Scusate se la casa è un po' un disastro ma non mettevo in conto che voi sareste venuti e non l'ho messa in ordine" mi scuso subito. "Non ti preoccupare Charles, tanto diciamo che è una visitina veloce" mi rassicura Ricky sedendosi sul divano.

Continuo a guardare l'enorme borsa che porta Marta. "Marta scusa perché hai questo borsone con te?" domando un po' confuso. "Perché ho messo a lavare la mia altra borsa visto che era letteralmente un porcile" mi risponde la ragazza mentendo spudoratamente.

So bene che mi state nascondendo qualcosa.

"Zio Chal, voglio giocare! Posso prendere qualche giochino?" domanda la piccola Chiara con voce squillante. "Oh ma certamente Chiaretta bella, aspetta che prendo le macchinine e facciamo una gara di F1" salgo nella cameretta del piccolo, apro l'armadio dei giocattoli e tiro fuori delle macchinine di F1, dopodiché scendo e torno in salone, consegnando i giocattolini a Chiara. "Eecco qui tesorino, divertiti pure...E mi raccomando, fai vincere la Ferrari" scherzo lasciando la piccola in balia di se stessa.

Medicine, Safe Place And...Love | Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora