Painful melody

CAPITOLO 27

MIHAI

Dodici anni prima...

Le parole di Henry mi vibravano in testa come il ripetersi dell'eco di un bisbiglio in una grotta, anche il minimo sospiro intrecciato ad un'altra era udibile, ma io al solo ripensare a quelle parole riuscivo a sentire il ritorno del dolore che il mio migliore amico provava nel solo pensare ciò a cui doveva andare in contro sua sorella. Avrebbe ceduto l'anima per lei ed era proprio ciò che stava rischiando di fare, ma non gli importava, lo conoscevo e sapevo che quando si impuntava su qualcosa era capace di ribaltare il mondo. Persone con il suo cuore d'oro erano molto rare di quei tempi, ero stato molto fortunato a trovare una persona come lui che mi insegnava giorno per giorno come andava affrontata la vita.

"Fotti il mondo in silenzio lasciandogli credere che ti abbiano in pugno, perchè quando arriverà il momento in cui se ne accorgeranno, tu avrai già la tua vittoria e gli sorriderai dall'alto della tua magnificenza"

Mi ripeteva sempre quelle parole, ogni qualvolta qualcosa andava storto o ero giù di morale non occorreva neanche che glielo dicessi, che gli raccontassi come stessi, semplicemente si sedeva accanto a me e taceva uscendosene con quella frase poco dopo che forse poteva sembrare volgare e megalomane ma in fondo era la verità più assoluta. Chi faceva troppo rumore nell' affrontare le ostilità alla fine veniva sempre sorpreso, il silenzio distruggeva ogni previsione.

Mi aveva insegnato molto, tutti pensavano sempre che quelli con maggior esperienza erano coloro che erano cresciuti in cattività e forse era così, ma lui, pur essendo cresciuto nell'agio spesso e volentieri mi aveva aperto gli occhi. Per quanto tutti lo vedessero come un principe, crescere in quella famiglia avevo capito da molto tempo ormai che era difficile, se non un lavoro a tempo pieno che ti toglieva molti anni della tua vita. In un modo o nell'altro infatti lui ne era scappato, per sua sorella però le cose erano molto più difficili di quanto si pensasse.

I Martin non si sarebbero fatti sfuggire la loro ultima possibilità di guadagno futuro, avevano proprietà ovunque, attacchi alle maggiori potenze finanziarie, aziende sparse in tutto il mondo e una rete di commerci che toccava picchi surreale. Per non parlare di ciò che nascondevano alla luce del giorno, ciò che Henry voleva portare a galla e ciò per la quale lo avrei aiutato.

Tolto di mezzo Christian Martin, sarebbero stati finalmente liberi e al mio fianco, non avrebbero mai sentito la mancanza di nulla.

Ma pur consapevole che avrei dovuto far in modo che le cose tra me e Kei andassero per il meglio, non potevo chiudere un occhio su ciò che era successo la notte prima tra me e lei, bruciava troppo per poterlo dimenticare.

Non l'avrei costretta a fare nulla, la sua scelta non ero io e anche se il piano prevedeva che lei si innamorasse di me non l'avrei obbligata a starmi accanto se non mi voleva. Avremo comunque portato avanti il nostro piano.

Il tutto era molto semplice all'apparenza, ma difficoltoso nella pratica.

Henry doveva prendere parte agli affari di famiglia dalla quale si era tirato indietro anni prima, solo così saremo riusciti a strappargli le informazioni più cocenti ma non eravamo ingenui e nemmeno il grande Martin, un così improvviso interessamento da parte del suo primogenito per gli affari di famiglia che anni prima aveva rifiutato non sarebbe passato inosservato. Ma Henry era bravo, con qualche parola detta al momento giusto e nella sequenza giusta, sarebbe riuscito a riacquistare quel minimo di fiducia in suo padre che ci sarebbe bastata per infilarci nei giri che nascondeva. Ci saremmo poi dovuti inoltrare nell'ufficio di suo padre, al nostro ritorno a Los Angeles lui sarebbe stato lì ad attenderci, ciò voleva dire che la sua base d'affari si sarebbe momentaneamente trasferita nel loro castello dove si sarebbero nascosti i documenti e le prove che ci sarebbero servite.
Avremmo dovuto agire nell'ombra e d'astuzia per non farci scoprire, avremmo dovuto avere pazienza ma alcun tempo ci saremmo dovuti muovere alla svelta prima che tutto andasse all'aria. Nel silenzio più totale.