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Ore 13:21

Mi svegliai con un mal di testa atroce,le ossa deboli e la schiena dolente.
La mia stanza era debolmente illuminata dalle persiane che facevano entrare solo un briciolo di luce.
Mi alzai indolenzita per aprirle,e far svanire l'aria consumata dalla stanza.
Presi il cellulare e notai l'ora in cui mi ero svegliata.
<<Cazzo>>sbraitai.
Questo stesso pomeriggio avrei avuto la prima sessione dallo psicologo in collettività.
Ciò vuol dire che avrei incontrato altri pazienti,e che avrei dovuto sfogarmi insieme a loro.
Non ero per nulla d'accordo nel farlo,ma i miei genitori erano severamente contrari al farmi restare a casa.
Loro non sapevano come stavo veramente,credevano che uno psicologo bastasse a curare il dolore di una persona.
Mi diressi verso l'armadio e cercai qualcosa da indossare.
Optai per una paio di jeans a vita bassa,ed un maglioncino color panna che arrivava fino all'ombelico.
Corsi in bagno per lavarmi i denti,sistemare i miei capelli annodati e per truccarmi velocemente.
Presi la giacca,mi infilai delle converse nere velocemente ,presi il cellulare,le chiavi e corsi via di casa.

Lo studio era a 15 minuti da casa mia,perciò avrei fatto ritardo dato che l'incontro era alle 14:00 meno 10.
Infuriata con me stessa per non essermi svegliata presto,camminai il più veloce possibile.
Ad un certo punto il cellulare squillò.
<<Lily dimmi>>
<<T/n sei andata al corso?>>
<<Ci sto andando ora,mi sono svegliata tardi>>risposi col fiatone.
<<Ok,dopo ti passo a prendere ed andiamo a prenderci qualcosa di caldo da bere,ein Kuss>>
<<Un bacio anche a te>>risposi per poi chiudere la chiamata.
Lily era la mia migliore amica da quando avevo 6 anni.
Ci siamo conosciute in prima elementare,dopo che lei si era trasferita qui a LA da Berlino,e da lì abbiamo frequentato le stesse scuole per non separarci mai.
Però da quando la mia vita si era..incasinata..lasciai l'università per iniziare a lavorare.
Lavoravo come barista nella discoteca più famosa di Los Angeles,chiamata "The rooftop".
Era famosa perché spesso molti attori,cantanti,band,modelle e modelli, la frequentavano,e ciò incrementava la crescita di persone nel frequentarla.

Dopo 10 minuti arrivai.
Dalle porte trasparenti si intravedeva la grande Hall della struttura.
Decisi di entrare dopo aver preso un respiro coraggioso,e mi incamminai verso la donna dietro ad un lungo bancone bianco,che appuntava qualcosa su un foglio.
<<Salve,ho un'appuntamento nella sala collettiva con il dottor Hafford>>
<<Lo sa che è in ritardo di 10 minuti?>>disse continuando a scrivere qualcosa.
<<Mi può dire dove cazzo si trova questa sala o la cerco da sola?>>sbraitai attirando la sua attenzione su di me.
Indossava un completo nero,decisamente formale,che delineava le forme mature e leggermente esili.I capelli color rame erano raccolti in un chignon basso,e gli occhi nocciola erano definiti dalle ciglia voluminose grazie al mascara.
La bocca a forma di cuore era stata messa in risalto da un rossetto rosso,ed il naso estremamente perfetto ed incurvato all'insù era contornato da molte lentiggini.
<<L'ultima porta infondo al corridoio a sinistra>>rispose calma,per poi continuare ad annotare qualcosa sul foglio.
<<La ringrazio>>dissi con arroganza e me ne andai.
Come mi aveva detto,percorsi il lungo corridoio di marmo e pieno zeppo di quadri di Picasso.
Mentre mi dirigevo verso la porta mi fermai a guardarne uno in particolare,molto contorto.
C'erano molte donne nude,rappresentate in modo asimmetrico.
Guardai sotto la figura,e lèssi "Les demoiselles d'Avignon" .
Non sapevo la storia del quadro,ma quei corpi nudi ed esposti,mi fecero pensare a quando fu stata la mia volta.
Quando fui esposta senza il suo consenso.
Scossi la testa,cercando di far passare i brutti ricordi e arrivai davanti alla porta.
Feci un respiro profondo e bussai.
<<Avanti>>urlò una voce maschile e roca.
Appena entrai vidi una serie di ragazzi e ragazze di un'età compresa tra i 18 e i 25 anni.
<<T/n sei in ritardo di 20 minuti.>>disse un'uomo alto e maestoso.
Il dottor Hafford,fu l'unico psicologo che decise di tenermi in cura,dopo che una serie di strutture che frequentai,mi mandarono via dicendo che "il mio caso era un qualcosa che non poteva essere curato" e che "avevo un trauma irreparabile".
Volevo davvero bene al dottore,e sapevo che ritardare era una cosa che odiava.
<<Scusi>>dissi imbarazzata .
<<Prego siediti vicino a Tom,il ragazzo là infondo,e poi ti elencherò le regole>>disse spingendo il dorso della mano sulla schiena per invitarmi a sedermi.
Mi incamminai e mi seddi vicino al ragazzo dalle treccine nere.
Mentre mi avvicinavo lo analizzai.
Portava una bandana nera e bianca sulla fronte,ed era vestito in modo oversize.
Indossava dei baggy jeans ed una maglia nera,dello stesso colore del piercing che aveva al lato del labbro.
Aveva un neo sulla guancia sinistra,un naso all'insù e degli occhi nocciola avvolti da delle ciglia lunghe e folte.
<<Allora T/n>>disse lo psicologo.
<<Ci sono delle regole da rispettare.Le storie che vengono raccontate qui,davanti a tutti,non saranno più private.Ma l'identità di ognuno di voi al di fuori di qui,non va associata alla persona.>>disse con tono severo.
<<Mi spiego meglio,dato che in questa sala,ed in questa clinica offriamo servizi anche a personaggi pubblici e non,l'identità va conservata privatamente in qualsiasi caso>>
<<Sono chiaro a tutti?>>chiese sorridendo.
<<Si>>risposero gli altri pazienti all'unisono.
<<Bene,perché non iniziamo da te T/n,come mai sei qui?>>
Non sapevo che dire.
Ero lì perché Lily ed i miei genitori mi avevano costretta,non perché volessi andarci.
<<Io sono qui perché..>>dissi timidamente.
Ma non dovevo farmi vedere debole e timida,quindi utilizzi l'unica arma a mia disposizione.
L'essere stronza,e strafottente.
<<Perché le altre cliniche di merda dicevano che avevo un trauma irrecuperabile,anche se i dottori erano i primi a scoparsi le segretarie,e direi che un trauma bello grosso lo avevano loro..>>dissi per poi far ridere tutti.
O quasi..
Mi girai e vidi il ragazzo accanto a me digitare qualcosa sul cellulare.
<<Tom,niente cellulare>>disse il dottore.
Il ragazzo sbuffò e lo rimise in tasca.
<<Tu perché sei qui Tom?>>chiese per attirare la sua attenzione.
<<Lo sa perché sono qui,non serve che lo dica>>rispose secco ed arrogante.
<<Si,ma è un'attività di gruppo.Prendi T/n per esempio,ha usato l'ironia per raggirare la domanda,avresti potuto farlo anche tu,perché non l'hai fatto?>>
<<Psicanalizzarmi non le servirà a nulla,lei lo sa e questo è l'importante>>disse con tono scocciato.
Il dottore scosse la testa e chiese ad un'altra ragazza,di nome Rory,il motivo della sua partecipazione,spiegando poi che si trovasse lì a causa della morte del padre.
Il ritrovo andò avanti così per 1 ora,in cui sentii davvero storie agghiaccianti.
<<Bene ragazzi,potete andare,ad accezione di voi due>> disse il dottore indicando me ed il ragazzo,che per tutta l'ora continuava a fissarmi in modo malizioso.
Uscirono tutti dalla stanza,e rimanemmo soli noi 3.
<<So che è il primo incontro,ma non dovrà andare avanti così >>
<<Le attività di gruppo, si fanno per aiutare a risolvere le difficoltà emotive ed incoraggiare lo sviluppo personale dei partecipanti al gruppo>>
<<Sfogatevi,raccontatevi,e questo vi aiuterà. Perché oggi avete fallito,e non siete stati coraggiosi a differenza degli altri..rifletteteci.>>disse per poi indicarci la porta.
Mi incamminai fuori dalla porta e mi avviai per il corridoio,fermata poi però ,sempre dallo stesso quadro.
<<Tra tutti i quadri ti fermi a guardare Le demoiselles d'Avignon?Sei lesbica per caso?>> disse una voce roca e profonda alle mie spalle.
<<No,e fatti i cazzi tuoi>>risposi in modo arrogante.
<<Calmati bellezza,e abbassa la cresta>>
<<Che vuoi?>>risposi altrettanto stronza per poi girarmi.
Il ragazzo,decisamente più alto di me,mi ingombrò con la sua statura ed io finii appiccicata al muro.
<<Calmati,biondina,non fare la stronza con chi è stronzo più di te>>mi sussurrò all'orecchio con fare minaccioso.
Non mi facevo più intimorire da nessuno,dopo quello che avevo passato.
Alzai lo sguardo verso di lui,e lo guardai dritto negli occhi,per poi scansarlo ed andarmene.
Chi si credeva di essere?
Ero stata fin troppo gentile con lui.
Uscii velocemente dalla struttura e vidi Lily seduta sulla panchina nel giardino che si trovava di fronte.
<<Kirshe!>>urlò per venirmi incontro ed abbracciarmi.
<<Quante volte ti ho detto che non mi piace che mi chiami cigliegina?>>dissi infuriata mentre cercavo il pacchetto di wiston blu nella borsa.
<<CAZZO T/N>>disse.
<<Che c'è?>>
<<MA QUELLO È TOM KAULITZ>>disse entusiasta guardando alle mie spalle.
<<Chi?>>
<<IL GEMELLO DI BILL KAULITZ IL CANTANTE DEI TOKIO HOTEL,QUELLI CHE ANDIAMO A VEDERE DOMANI>>disse ancora più entusiasta.
Mi girai,ma non lo fui affatto.
Lo vidi con la sigaretta ed il cellulare in mano.
Quello stronzo.
Non ebbi neanche il tempo di rispondere che Lily mi trascinò con se verso di lui.
<<Tut mir leid, Tom zu stören, ich bin ein großer Fan von dir. Könntest du mir ein Autogramm geben?>>chiese in tedesco.
<<Bestimmt>>rispose sorridendo per poi firmarle il pezzetto di carta che aveva estratto insieme al pennarello dalla sua borsa.
<<Tausend Dank!>>rispose.
Tom mi guardò di sfuggita con un sorrisetto antipatico,ed io mi girai per poi andarmene con Lily.
<<Gli ho detto che sono una sua grande fan e ho chiesto se mi faceva un'autografo>>
<<Lo sai che quello stronzo ed io abbiamo appena litigato,e che ci dovrò andare in terapia di gruppo?>>dissi furiosa alla mia amica.
<<FAI TERAPIA CON LUI?CHE FORTUNA!!>> rispose.
Alzai gli occhi al cielo e mi avviai in macchina assieme alla mia amica,che era più che gioiosa.
<<Domani poi vedrò Bill!!>>
<<Chi è questo Bill?>>chiesi mente cercavo le mie Bubblegum alla ciliegia.
<<Te l'ho già detto,il gemello di Tom>>rispose mente usciva dal parcheggio.
<<Vabbè,ora andiamo al Joe's Cafe, e ti racconterò tutto!!>>disse entusiasta.



Spazio autrice
Il primo capitolo,si conclude qua!
Sapevo che avete amato l'ultima storia su Tom..e nonostante io mi stia dedicando ad un romance,non potevo non portarvene un'altra.
Se nella scorsa storia tra Tom e T/n c'è stato un'amore dolce e puro,in questa storia,vedrete delle sfumature d'amore diverse,carnali e passionali.
Siete pronte/i per il continuo?

PS
Volevo un'attimo ringraziarvi,per tutte le letture ed i commenti bellissimi che mi avete scritto sotto i capitoli della scorsa storia.
Non saprò mai ringraziarvi per le belle parole che mi avete detto,e che possono sembrare poco,nonostante per me siano davvero tanto.
Perché sono queste piccole cose a farmi continuare il percorso che piano piano sto iniziando.
Spero che questa storia potrà piacervi e soddisfarvi,lasciarvi senza fiato e commuovervi.
Grazie per tutto il supporto,non vi ringrazierò mai abbastanza❤️.

-mj

All for you -Tom KaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora