VII

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Era il 12 febbraio.

Alla fine Lily era riuscita a vivere più del previsto,prima i dottori pensavano non sarebbe arrivata a fine gennaio,e per miracolo ho ottenuto  altro tempo accanto a lei.
Le ultime settimane furono le più dure,non sapevo quando sarebbe arrivato il momento di salutare la mia Lily,speravo sarebbe arrivato il più tardi possibile.
Avevamo fatto di tutto queste settimane,siamo andate al karaoke,ci siamo ubriacate come due matte,siamo state a mangiare la pizza in spiaggia nonostante fosse abbastanza freddo e molto altro.
Lily era felice,ma si vedeva sopratutto negli ultimi giorni che la stanchezza di stava facendo avanti.
Mi aveva detto che sentiva il momento arrivare.
Non era spaventata in realtà,diceva che una volta finito tutto sarebbe stata in pace.
Anche io speravo lo sarebbe stata,a differenza mia.
Quando non era a casa piangevo senza sosta.
Persino non ero andata ne a terapia di gruppo,ne a quella privata.
Lo avevo detto,Lily sarebbe stato ciò di cui avevo priorità.
Stavo lavando la ciotola dopo aver fatto colazione,mi sentivo stanca.
Lily non faceva più le faccende domestiche,stavo pensando io a tutto.
Non poteva sforzarsi,non doveva.
Se l'avessi saputo prima,avrei fatto così fin da sempre.
Lily e Bill erano ancora insieme,ieri hanno passato la notte in Hotel.
L'unico che vedevo era Bill che veniva qua a casa,George Gustav e Tom non li avevo più sentiti.
Mi avevano scritto tutti,ma non risposi.
Il telefono squillò facendomi sobbalzare,era Bill.
<<T/n>>disse.
<<Ciao Bill,dimmi>>
<<Vieni in ospedale,per favore>>disse.
Il mio cuore cominciò a battere senza fermarsi.
Nonostante fossi conciata male,presi le chiavi e corsi in macchina per guidare il più veloce possibile verso l'ospedale.
Le lacrime continuavano a scendere,non capivo più nulla.
<<Cazzo più veloce!!>>urlai a alle macchine avanti.
Dopo meno di 10 minuti,che sembrarono infiniti,arrivai.
<<Sto cercando Lily Kennedy>>dissi in preda al panico all'infermiera che si trovava alla reception.
<<quinto piano corridoio a sinistra,seconda porta>>disse.
Corsi il più veloce che potevo,se solo non ci fosse stato quel cazzo di ascensore a rallentarmi!!
Eccomi lì.
Adocchiai Tom,Gustav e George fuori dalla porta,c'era anche la famiglia di Lily.
Mi asciugai le lacrime,ed entrai con velocità nella stanza.
Eccola lì,la mia Lily.
Era sdraiata,aveva una flebo attaccata al suo braccio proteso in avanti.
Bill le accarezzava i capelli,e lei sorrideva.
Mi chiedevo come facesse Bill a non piangere,ormai era ufficiale,stavano insieme.
L'avrebbe persa anche lui.
<<Kirsche>>disse debolmente.
<<Lily,cos'è successo?>>chiesi.
<<È svenuta>>mi rispose Bill.
Purtroppo fui arrivata tardi,il medico credo che doveva accertarsi che stesse meglio e ci fece uscire dalla stanza.
<<T/n,meglio dirtelo così sarai preparata>>disse Bill con gli occhi pieni di lacrime.
<<Sta per andarsene..>>disse.
Scoppiai a piangere,non mi reggevo in piedi,quasi caddi al suolo,ma Tom che si trovava accanto a me fu veloce ad afferrarmi in tempo.
<<Andiamo a fare due passi>>mi disse Bill.
Andai da lui,e cercai di fermare il pianto mentre camminavamo per il corridoio,allontanandoci dagli altri.
<<Sai,credo proprio di amarla>>disse con gli occhi lucidi.
<<Lei non credo che mi ami però>>disse Bill.
<<Non dire così,lei ti ama eccome>>lo rimproverai cercando di non piangere.
<<No T/n,l'unica persona al mondo che Lily ama sarai sempre tu>>disse sorridendomi malinconico.
<<Avrei voluto conoscerla prima,per passare più tempo assieme a lei,ma va bene così>>
<<Ho potuto provare un primo amore breve,ma sarà sempre lei la persona di cui parlerò a tutti>>disse piangendo.
<<Bill..>>dissi per poi correre tra le sue braccia.
Piangemmo entrambi,non avevo mai provato un dolore del genere.
Poi pensai a Bill,a quanto cercava di essere forte per Lily,del fatto che non avrebbe più rivisto la ragazza che amava.
Però aveva ragione.
"Anche Lily sarà sempre l'unica persona che io abbia mai amato,che amo,e che amerò per sempre"pensai,ma non lo dissi.
Questa frase me la sarei lasciata incisa nel cuore.
Da lontano,vidi il dottore uscire e mi precipitai insieme a Bill nella stanza,c'erano anche gli altri che si erano avventati all'interno per stare con lei.
Bill corse a baciarla,e lei sorrise.
<<Kirsche>>disse guardandomi.
Mi sedetti accanto a lei,sul piccolo lettino in cui era sdraiata.
<<Penso sia il momento,lo sento vicino>>disse.
Questa frase mi spezzò in due.
Cercai di non piangere,e di mostrarmi forte.
Le accarezzai i capelli.
<<Se sei pronta,ti lascerò andare,anche se sai che non voglio>>dissi.
Era successo tutto così velocemente,qualche settimana fa avevo scoperto tutto,se lo avessi scoperto prima avrei saputo come passare gli ultimi attimi con lei.
<<Voglio dirti che ti voglio un bene immenso,ti prego non abbatterti mai e continua ad essere forte>>
<<Non far vincere i tuoi mostri,affrontali e combattili>>
<<Sfoggia di più quel sorriso che amano tutti ma che non mostri mai>>
<<Fai nuove esperienze,innamorati,scopri il mondo,viaggia>>
<<Vivi per me>>disse.
<<Riguardo a te,zoccone>>disse Lily rivolgendosi a Bill.
<<Avrei voluto avere più tempo con te,ma nonostante tutto questo mese è stato il più bello della mia vita,anche grazie a te>>
<<A tutti voi>>disse Lily guardando tutti i membri della band,compresa me.
<<E Kirsche,continua a scrivere,e prometti che un giorno scriverai un romanzo che toglierà il fiato a tutti>>disse.
<<Ti voglio tanto bene Lily>>dissi abbracciandola.
<<Ragazzi,possiamo?>>chiese Stacy.
Mi scordai della sua presenza e quella del marito,compresi i nonni e gli zii.
Corsi ad abbracciare la madre,e poi uscii dalla stanza accompagnata dai ragazzi.
<<Sono distrutta>>dissi.
<<Non sei l'unica,ma andrà tutto bene>>disse Bill.
Come faceva ad essere così positivo nonostante tra poco ci avrebbe lasciati?
Non risposi,ed aspettai che la famiglia uscisse.
<<La morfina la sta aiutando a lasciarsi andare,vuole che siate tutti con lei>>disse la madre.
Entrammo,ed io non esitai a mettermi accanto a lei.
<<È bellissimo vedervi tutti qui>>
<<Le mie persone preferite>>disse.
Lily guardò Bill,che non esitò a baciarla,probabilmente per l'ultima volta.
<<Kirsche,non lasciarmi la mano>>disse sorridendo.
<<Mai;mai>>risposi.
<<Grazie a tutti per avermi fatto vivere una vita stupenda,anche agli ultimi arrivati,non vi sarò mai grata abbastanza>>disse.
<<E T/n,scusa se te l'ho detto tardi,ma volevo che andasse così,è perfetto>>disse.
<<Non devi scusarti,se è perfetto per te a me va bene,andrà sempre bene>>
Lei sorrise e guardò tutti.
<<Grazie>> disse come ultima cosa.
Poi dopo qualche secondo sentii la presa stretta della mia mano alleggerirsi.
Era andata,per sempre.
11:22,controllai sull'orologio.
Non avevo il coraggio di guardarla in faccia,volevo ricordarla ancora col sorriso impresso.
La madre ed il padre scoppiarono a piangere uscendo dalla stanza,seguiti dal resto della famiglia.
Bill mi abbracciò da dietro,e scoppiò a piangere assieme a me.
I dottori entrarono e ci dissero di lasciare la stanza.
Uscirono tutti,io non ci riuscivo.
Non mi sarei separata da lei.
I dottori mi portarono via con la forza,e mi allontanarono dalla mia Lily.
Mi allontanarono da lei,per sempre.
Urlai cercando di dimenarmi dalle prese strette degli infermieri,ma non riuscii a scappare,finché non rimasi fuori dalla stanza.
Vedevo Lily in un attimo essere già ricoperta da un telo bianco.
Caddi a terra,e piansi senza forza in corpo.
Vidi la madre di Lily venire da me per poi farmi alzare.
<<T/n cara,vieni qui>>disse per poi abbracciarmi e consolarmi,come se fosse mia madre.
Da una parte,aveva sempre ricoperto il suo ruolo.
Non immaginavo quanto stesse soffrendo in questo momento.
<<Ora andiamo tutti via,non è la cosa migliore restare qui,per nessuno>>disse rivolgendosi a tutti.
<<La mia Lily..>>dissi guardando i dottori e gli infermieri tutti attorno a quel corpo ormai ricoperto dal lenzuolo.
<<11:22 12/02/08>>dissi.
Tutti mi guardarono e non diserro nulla.
Io ero persa nel vuoto.
Le voci in sottofondo non erano più udibili.
Finché venni portata via dalle braccia di Stacy.
Tutti quanti tranne i genitori,se ne andarono.
Sarei rimasta,ma cos'altro avrei potuto fare?
Nulla,non potevo fare un cazzo.
Non mi girai neanche,sapevo che era Tom che mi stava tenendo stretta mentre raggiungevamo la mia aiuto.
Prese le chiavi che avevo nella tasca del giubbotto e si mise al posto del guidatore.
Durante il viaggio io continuai a piangere,Tom rimase in silenzio.

All for you -Tom KaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora