III

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Ore 15:29

Sentii delle mani accanto alle mie spalle che continuavano a scuotermi.
<<T/n svegliati diamine!!>>disse una voce, quella di Lily.
<<Cazzo lasciami dormire>>dissi con la voce impastata.
<<Sono le 15:29 T/n!!>>urlò.
Mi alzai di scatto.
<<Cazzo,cazzo,cazzo!>>urlai.
<<Ringrazia a dio che oggi l'appuntamento è alle 16!!>>sbraitò.
<<Io non posso farti da sveglia durante la settimana,lo sai che sono in università,devi imparare a svegliarti in un'orario decente T/n>>
<<Lo so,mi dispiace,proverò a svegliarmi prima,ora posso andare a fare colazione?>>
<<Vai vai,ti preparo dei vestiti>>disse per poi andare verso l'armadio.
Mi sentivo in colpa a far fare sempre tutto a lei.
Era come una mamma,organizzava tutto,cucinava sempre e sapeva come gestire tutto.
Per non parlare dell'università!Aveva il massimo dei voti in ogni materia,nonostante non studiasse quasi mai a casa,dicendo che bastava farlo a scuola ascoltando.
Io non sapevo nemmeno come ero entrata in università..
<<Hai mangiato tutti i Reeses Puff?>>
<<No,li hai finito tu ieri,non ti ricordi?!>>
<<Hai ragione>>dissi per poi rinunciare alla colazione,non avevo neanche fame.
Andai in camera,e vidi il letto rifatto.
<<T/n devi sistemare questa camera,sopratutto l'armadio>>
<<Lo farò domani>>dissi per poi dirigermi al bagno.
Mi lavai i denti e mi truccai,riguardo ai capelli li pettinai solamente.
Poi tornai in camera da letto e misi i vestiti che mi aveva scelto Lily,ovvero una maglia nera a maniche lunghe,che faceva da guanto,tranne che per le dita;poi dei jeans a vita bassa e misi le converse ed una felpa nera per concludere il tutto.
<<Dai che ti accompagno io in macchina così non fai ritardo>>disse per poi uscire dalla stanza.
Questa mattina non mi sentivo bene,anzi,ero completamente circondata di tristezza.
E non sapevo nemmeno il motivo.
<<Ho scordato le medicine per la cura cazzo>>
<<Tranquilla,puoi prenderle in ogni momento della giornata,te le ho messe nella borsa così puoi prenderle ora>>rispose.
Sorrisi,Lily prevedeva sempre tutto,e mi passò la bottiglietta d'acqua che si trovava sul mini scaffale della portiera accanto a lei.
Dopo aver cercato nella borsa trovai le medicine e le inghiottii una dopo l'altra.
Mi girai e vidi che Lily sorrideva.
<<Cosa c'è da ridere?>>chiesi divertita.
<<Sono solo contenta>>
<<Contenta di cosa?>>
<<Del fatto che quelle siano pasticche per curarti,non per sballarti e distruggerti ancora di più>>rispose.
Calò il silenzio.
Mi chiedevo sempre perché Lily non mi aveva mai abbandonata,aveva continuato a convivere con me nonostante fossi una drogata non sana di mente.
<<E del fatto che ora sei quella di una volta,la mia bellissima Kirsche>>disse sorridendo.
Ricambiai il sorriso,e notai che eravamo arrivate.
<<Ti chiamo dopo,mi vieni a prendere così ci prepariamo per il concerto?>>le chiesi.
<<Ovvio,a dopo>>disse per poi abbracciarmi.
Una volta scesa dall'auto,mi resi conto che ero arrivata ben 8 minuti in anticipo.
Mentre mi dirigevo verso la struttura,mi sedetti su una panchina,e feci per accendere una delle mie amate wiston blu,finquando qualcuno me la stappò dalle labbra.
Alzai lo sguardo e vidi Tom che si posava la sigaretta tra le labbra e la accendeva con il mio accendino,della quale non mi ero neanche accorta non fosse più tra le mie dita.
<<Cazzo,era l'ultima>>dissi sbuffando.
<<Allora ce la smezziamo>>disse per poi passarmela mentre buttava fuori il fumo dalle narici.
Alzai gli occhi al cielo e feci un tiro profondo.
<<Stasera quindi tu e la tua amica verrete al nostro concerto?>>chiese togliendomi nuovamente la sigaretta dalle mani.
<<Si,e staremo anche a cena con voi dopo il concerto>>dissi scocciata.
<<Non riesci a stare senza vedermi eh?>>disse con tono sfacciato.
<<Lo faccio solo per Lily,farei di tutto per lei>>dissi spontaneamente,senza pensarci due volte.
<<Si vede che avete un bel rapporto>>disse passandomi di nuovo la sigaretta.
Feci un tiro profondo e mi girai verso di lui,sorprendendolo nel guardarmi mentre aspiravo.
Mi rigirai sentendo le guance bruciare.
Non mi succedeva spesso,anzi,non arrossivo mai.
<<Fai tanto la stronza,ma non è così,si vede che non sai nasconderlo>>disse d'un tratto.
Non volevo parlare di me,non con lui,quindi cambiai discorso.
<<È tardi svitato,meglio entrare>>dissi buttando per terra il mozzicone di sigaretta.
Feci per alzarmi quando sentii delle mani calde avvolgere le mie dita.
Tom mi tirò contro di se,ed io finii per sbattere contro il suo petto.
Mi manco il respiro,ero sicura di aver sentito il mio cuore fermarsi per un attimo.
<<Perché non rispondi alla mia domanda?>> disse guardandomi negli occhi.
<<Perché non sono cazzi tuoi>>risposi guardando altrove.
Mi prese violentemente il volto,facendomi incastrare gli occhi ai suoi.
Ed ebbi paura.
La violenza era la causa principale del mio trauma.
Lui parve accorgersi della paura che provai a causa della presa forte sul mio volto,che alleggerì.
<<Non mi piace essere trattato così,bambina>>
<<Neanche a me piace essere trattata così,svitato>> risposi.
Lui sorrise e mi lasciò andare,per poi avviarsi verso l'ingresso.
Dato che tra 1 minuto sarebbe iniziato il ritrovo,entrai anch'io,ed arrivai in stanza in tempo.
Vidi tutti quanti seduti negli stessi posti,quindi mi sarebbe toccato stare accanto a quell'essere nuovamente.
Come si permetteva a toccarmi con tutta questa confidenza?Non ero mica una pezza da stracciare e buttare via.
Che stronzo!
Entrai senza neanche salutare i presenti e mi diressi verso il mio posto.
<<Buongiorno anche a te T/n>>disse il dottor Hafford.
<<Buongiorno>>risposi in modo secco.
Tom continuava a fissarmi,sentii il suo sguardo ispezionarmi ovunque.
<<Bene,ora che siamo tutti vorrei parlarvi di ciò che faremo oggi>>
<<Oggi verrete tutti uno alla volta a scrivere qua sulla lavagna,una delle cose che vi hanno rovinato la vita,può essere una frase o una parola>>disse.
<<Iniziamo con Katie>>aggiunse infine.
Io sarei stata l'ultima,dato che ero l'ultima a concludere il cerchio.
La lavagna si stava riempiendo di parole: morte,cibo,droga,alcool,dipendenza,violenza e molte altre.
Arrivò il turno dello schizzato,che con una visibile controvoglia,si alzò per poi scrivere qualcosa sulla lavagna:rabbia.
Il problema che aveva,probabilmente era collegato alla rabbia.
Avevo notato infatti il modo rude è forte con cui mi stringeva il viso.
<<T/n ci sei?Tocca a te>>disse il dottore riportandomi alla realtà.
Anch'io controvoglia mi alzai e mi diressi alla lavagna.
Ero sicura di ciò che avrei scritto,solo 6 lettere che componevano una parola.
Stupro.
Quella parola,mi lasciava sempre senza fiato.
Ricordare ciò che avevo passato era orribile,ed il fatto che non fosse stato solo uno stupro il mio problema,anche se fosse grave solo questo medesimo,rendeva il tutto peggiore.
Perché per rovinarmi sarebbe bastato solo quello.
Invece perché lui mi aveva fatto tutte quelle altre cose?
Tornai al mio posto con lo sguardo perso nel vuoto.
<<Bene ragazzi,possiamo finire la sessione qui,ci vediamo la prossima settimana>>disse il dottore.
Presi la borsa ed uscii,nuovamente fermata dallo svitato.
<<Tutto ok schmollend?>>mi chiese.
<<Si schizzato,tutto ok,non preoccuparti>>
<<Non potrei mai preoccuparmi per una schmollend come te>>ribattè.
Ed a me scappò un sorriso spontaneo.
E quando lo feci,lo vidi guardarmi  più profondamente.
Non sorridevo spesso in modo genuino e spontaneo.
<<Ci vediamo stasera schizzato,e mi devi una sigaretta!>>dissi mentre me ne andavo via.
Lui non rispose e rimase fermo a guardarmi con le mani in tasca.
Uscita dalla struttura raggiunsi Lily che mi aspettava in macchina.
<<Kirsche,come è andata?>>mi chiese per poi darmi un dolce bacio sulla guancia.
<<Bene,andiamo a casa,voglio riposarmi un po',mi sento stanca>>aggiunsi.
<<Sono le medicine,è normale,basta che alle 8 ti trovo sveglia>>disse ridacchiando.

All for you -Tom KaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora