XXIV

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Natale,eccoci qui.
Mi svegliai insieme a Tom sotto le coperte al caldo.
Non volevo muovermi da lì,mi sentivo protetta ed al sicuro.
Stavo così bene quando eravamo solo io e lui.
<<Buongiorno schmollend>>disse per poi darmi un bacio.
Si alzò ed io lo fermai per il braccio.
Lui sorrise.
<<Non andare via dai>>chiesi.
Lui rise.
<<Domani staremo tutto il tempo che vuoi a letto,ma ti ricordo che verranno i nostri genitori a  LA oggi,e saremo fuori a pranzo>>mi ricordò.
Dovevo fare una bella impressione.
Mi alzai anche io,ed entrambi andammo a farci una doccia.
Mentre sfregavo i denti velocemente,Tom mi raggiunse dopo essersi cambiato.
Indossava dei baggy jeans e una..camicia?!
Dopo essermi lavata i denti mi girai e lo guardai dalla testa ad i piedi.
<<Cazzo>>dissi.
Lui rise e mi mise seduta sul lavandino.
<<Non fare così,o ti toccherà farti un'altra doccia..>>disse mentre si avvicinava per baciarmi,e poi si tolse.
<<Questa me la paghi>>dissi imbronciata.
<<Dai schmollend,vieni qui>>disse per ritirarmi verso di lui e per baciarmi.
<<Vestiti>>disse per poi darmi una pacca sulla natica,come al suo solito.
Andammo in camera,cosa mi sarei messa?
<<Tom,dato che tu sei vestito elegante dovrei farlo anche io?>>chiesi.
<<Dato che andiamo in un ristorante di lusso solo per persone famose,direi di sì>>disse.
Ok,sapevo già cosa mettere.
Cercai infondo all'armadio,e lo trovai con ancora la pellicola sopra.
<<Questo va bene?>>chiesi.
<<È perfetto,mettilo schmollend,voglio vedere come ti sta>>disse.
Lo indossai e mi guardai allo specchio.
Era un vestito nero lungo,aveva uno spacco sulla gamba sinistra,e sopra il petto e le maniche erano ricamate di pizzo brillantinato.
Per fortuna i regali di Lily mi sarebbero sempre venuti utili.
Questo me lo regalò per i miei 16 anni,dicendo che quando sarei diventata una scrittrice famosa lo avrei indossato alla premeriere del film ispirato al mio libro.
<<Cazzo,sei bellissima>>disse Tom.
Mi girai ridendo.
<<Schizzato non ho ancora capelli, trucco e scarpe indossati>>dissi.
<<Sei sempre bellissima,anche con i tuoi pigiami pieni di animaletti imbarazzanti>>disse ridendo.
<<Hey,non insultare i miei pigiami!>>dissi.
<<Ti aspetto sotto,hai 30 minuti e poi dobbiamo partire>>disse per poi baciarmi e andarsene.
Andai in bagno e mi truccai,non pesantemente.
Un po' di eye liner marrone sfumato e mascara bastavano per gli occhi.
Velocemente piastrai i capelli,e poi indossai i tacchi.
Erano aperti,anche se fuori aveva smesso di nevicare la neve era attaccata al suolo.
Quindi sarebbe stato problematico,ma me ne sarei fatta una ragione.
Tom mi aveva parlato dei genitori,erano persone di campagna,per lo meno la madre,lei ed il compagno vivevano ancora in Germania.
Il compagno della madre aveva trasmesso il suo amore per la musica a loro.
Però dopo il successo dei figli,hanno iniziato ad accumulare ancora più soldi ed a sistemarsi per conto loro.
Gustav e George invece erano già fuori di casa,anche loro avrebbero pranzato con le proprie famiglie.
La mia non mi aveva neanche scritto,ma ne avrei fatto a meno..meglio così.
Eccomi pronta.
Mi sentivo carina,a parte per la cicatrice che avevo su un lato della fronte.
Non era enorme,ma quando spostavo i capelli dietro l'orecchio si notava,e a me non piaceva.
Scesi sotto con una pelliccia che in tutta la mia vita avevo messo almeno due volte,una sciarpa bianca e via.
Appena scesi le scale vidi i ragazzi guardarmi a bocca aperta.
Tom sopratutto.
Bill invece se lo aspettava,anche lui era vestito elegante.
Partimmo ed arrivammo al posto.
Oh cazzo..
<<Al ristorante del The Roof?>>chiesi.
<<Cazzo Bill,potevi dirmi che era qui il posto>> disse Tom accanto al fratello.
<<Scusatemi ma hanno prenotato mamma e Gordon,ormai siamo qui>>disse dispiaciuto.
Gordon  era il compagno della madre,se non erravo.
<<Ragazzi è tutto ok,solo che non me lo aspettavo,andiamo ora>>dissi.
Tom non lasciò la mia mano neanche per un secondo,e tutti i paparazzi iniziarono a farci delle foto.
Mi coprii il viso con le mani,i flash mi davano un fastidio terribile.
Entrammo,un maggiordomo venne subito a prenderci i cappotti.
Dentro si stava da dio,era caldo e accogliente.
Durante le varie estati mi avevano fatto fare qualche turno qui,ma poche volte.
Nonostante questo conoscevo tutto il personale,sarebbe stato imbarazzantissimo dover incontrare tutti,e non da dipendente.
Lasciati i cappotti seguii aggrappata alla mano di Tom la strada che ci stava facendo il maggiordomo verso il tavolo da 5 posti.
Eccoli.
La madre era bionda,come me,e portava un caschetto che le contornava il viso perfetto.
Gli occhi erano gli stessi dei figli,stupendamente color nocciola.
Indossava un lungo abito rosso,e dei tacchi bianchi.
Il patrigno,era pelato,e portava un po' di barba,ma leggermente.
Anche lui era vestito elegante.
<<Bambini miei,come siete belli>>disse per poi abbracciarli uno ad uno.
Salutarono anche il patrigno e poi passarono a salutare me.
<<Tu devi essere T/n?Sei bellissima Tom ha fatto una bella scelta>>disse abbracciandomi.
<<Si,piacere>>risposi.
Ricambiai l'abbraccio e poi salutai il patrigno con una stretta di mano.
Ci sedemmo,io accanto a Tom,con Bill ed i genitori davanti.
Iniziarono a parlare di musica con il proprio patrigno,ed io parlai con la madre.
<<Quindi T/n,raccontami un po' di te,come vi siete conosciuti?>>chiese.
<<Beh abito qui a LA da tutta la vita,e ho conosciuto Tom in clinica,il dottor Hafford segue e seguiva entrambi>>ammisi.
<<Oh..da quanto tempo?>>chiese.
<<Ormai ci conosciamo quasi da due anni,ma abbiamo deciso di metterci insieme poco più di un mese fa>>dissi.
La madre mi sorrise,non era una brutta strega come immaginavo..
<<Tesoro sono veramente contenta,spero che un giorno ti porterà all'altare>>disse sorridendo.
Anche se pensavo stesse esagerando ricambiai il sorriso dolcemente.
Il pranzo fu tranquillo fino al dolce.
<<T/n?!>>disse la cameriera.
Mi girai,era una mia vecchia collega,Charlotte.
<<Che ci fai qui?>>chiese sorpresa.
Io imbarazzata cercai di rispondere.
<<Sono a pranzo..>>risposi.
<<Vi conoscete?>>Chiese Simone,la madre dei gemelli.
<<Si,tu non lavori più qui e al The Roof?>> chiese.
Che figura di merda.
<<No ormai da molto,pensavo lo avessi capito..>>dissi imbarazzata.
<<Oh ok..ecco il vostri dolci,spero siano di vostro gradimento>>disse per poi andare.
Tom notò il mio imbarazzo e mi mise una mano sulla coscia.
<<Tesoro,lavoravi qui?>>chiese Simone.
E ora?
Non potevo mentire,dovevo dire la verità.
<<Si,qui ogni tanto,io lavoravo alla discoteca qui accanto,è esclusiva alle celebrità>>dissi.
Lei sorrise.
<<Visto Tom?Almeno hai trovato una ragazza che lavora,non come le solite modelle che si prendono tutti!>>disse.
Io risi.
<<Sai T/n,anche io da giovane ho lavorato tanto in vita di campagna,e vedrai che ogni sforzo varrà i propri frutti!>>aggiunse.
Sorrisi ed annuii.
Eccoci di fuori a salutarci.
<<Dimenticavo i regali!>>disse Simone.
Portò 3 pacchetti.
Per Tom e Bill due uguali,per me uno diverso.
<<Grazie mamma,li apriamo a casa,ci vediamo il più presto possibile>>disse Bill.
Salutammo i genitori,e poi tornammo a casa.
Eccoci a casa,finalmente direi.
Bill e Tom andarono sul divano per aprire i regali.
<<Sembrate due bambini che aspettano babbo Natale>>dissi ridendo.
Risero ed aprirono i piccoli pacchetti.
Tom aveva ricevuto una sciarpa ricavata a mano,e Bill una maglietta.
Entrambi sorrisero,si vedeva che fossero felici per così poco.
Io aprii il mio,e trovai un braccialetto.
Era composto da un filo e due ciondoli.
Su uno c'era scritto "carpe" sull'altro "diem"
Tradotto dal latino..cogli l'attimo..
Sorrisi,e Tom guardò il braccialetto.
<<Cosa vuol dire carpe diem?>>chiese.
<<Cogli l'attimo>>risposi per poi allungare il polso,volevo indossarlo subito.
<<È stupendo>>dissi.
<<Vedremo,i miei regali che vi darò a cena,battono tutti>>disse Bill.
Ridemmo tutti insieme,e poi il telefono squillò.
<<Pronto?>>disse Bill.
<<Come?Vabene arriviamo>>disse chiudendo la chiamata.
<<Tom dobbiamo accompagnare i genitori di George all'aereo porto,si è rotta la loro macchina e George è andato con Gustav>>disse.
<<Vabene,tu rimani a casa schmollend,e non aprire a nessuno>>disse Tom per poi baciarmi e se ne andò con Bill.
Ero piena e stanca,quindi andai di sopra per sistemarmi,quando sentii la porta riaprirsi.
<<Cos'avete dimenticato?>>chiesi.
Però non sentivo più nulla.
<<Ragazzi?>>dissi per andare scalza di sotto.
<<Hey!>>ripetei.
Nessuno mi rispose,quando il mio cuore si fermò.
C'era un ragazzo,quello del mini market con un coltello in mano.
Urlai ed iniziai a correre.
Cercai di andare su,ma una ragazza dai capelli blù con un'altro coltello in mano mi si buttò davanti.
Corsi di sotto nuovamente,ma la strada mi fu sbarrata da due ragazzi,probabilmente provenivano dal Marocco o da qualche paese Africano.
Entrambi con un cortello in mano.
Ero circondata,mentre camminavo all'indietro andai a sbattere contro qualcuno.
Mi girai,e vidi..KYLE?!
<<Kyle..cosa?->>dissi interrotta dal..

Buio..

All for you -Tom KaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora