13. JACE

2.3K 110 148
                                    

«Sei pronta?» chiedo, attraverso la porta del bagno principale dell'appartamento.

Quando ieri ci siamo messi d'accordo, abbiamo entrambi concordato che fosse più saggio che prepararsi qui. Se lei fosse uscita dal suo dormitorio con un vestito elegante Hailey avrebbe cominciato a sospettare, e se io fossi andato a prenderla sarebbe stato fin troppo ovvio. Farlo qui, mentre i ragazzi sono fuori a mangiare, era la scelta più sicura. Loro sanno che questa sera ho un evento dei miei genitori, e anche che ho trovato una ragazza disposta a fingersi la mia fidanzata, ma ovviamente non sono a conoscenza del resto della storia. Non sanno che la ragazza in questione è Alex, e non dovernno mai saperlo.  

«Ci sono quasi» la voce di Alex mi arriva attutita in mezzo ai vari rumori misteriosi che sembrano accompagnare tutto il suo processo di preparazione. Giuro che degli operai edili sarebbero più silenziosi, in confronto a lei.

«Precisamente quanto dura questo "ci siamo quasi"?» sbuffo, assicurandomi i gemelli ai polsi della camicia bianca «È mezzora che lo dici, quantificalo in numeri tangibili»

Di solito sono io quello lento a prepararsi. Ora capisco cosa provano i ragazzi ogni volta che dobbiamo uscire e io ci metto una vita.

«Calmati professore» brontola infastidita «Due minuti»

Sì, già sentita questa.

«Ti aspetto alla macchina» dico, bussando leggermente sul legno della porta «Lascio le chiavi sul tavolo, ricordati di chiudere» alzo la voce, con la speranza che mi ascolti «E datti una mossa già che ci sei»

Detto questo mi infilo la giacca elegante, guardandomi un'ultima volta allo specchio del salotto prima di uscire di casa e dirigermi alla macchina.

Come sempre, nonappena mi accomodo sul sedile e chiudo la portiera, tiro giù il finestrino e afferro una caramella alla menta dal vano porta oggetti. Poi aspetto. Aspetto e aspetto ancora.

Sto per perdere la pazienza quando all'improvviso vedo Alex scendere le scale del condominio, entrando nella mia visuale. Il vestito verde smeraldo che ho scelto le sta innegabilmente d'incanto, e la piccola spaccatura sul lato lascia intravedere una delle sue gambe lunghissime mentre cammina attraverso il parcheggio. I capelli biondi, sciolti in morbidi boccoli, adornano le sue spalle nude, mentre un paio di tacchi neri le slanciano la figura ancora più del solito. Se non la conoscessi, potrei persino permettermi di pensare che sia bellissima. Perché lo è. E questa sera è un vero schianto. Ma come dicevo, purtroppo la conosco, e per quanto il suo aspetto esteriore sia allettante, il suo carattere insopportabile impedisce ai miei pensieri di andare anche solo per un attimo in quella direzione.

Ingoio quel che rimane della caramella proprio le momento in cui Alex si avvicina alla macchina con aria a dir poco sorpresa.
Solo ora noto il cappotto scuro che regge in mano. Per adesso l'aria è tiepida, ma ha fatto bene a portarlo. Al ritorno farà decisamente più freddo.

«Questa è la tua macchina??» domanda scioccata, ammirando la carrozzeria lucidissima del mio Audi Q7 nero.

Ma che razza di domanda è?

«No, ho unito i cavi della prima auto che ho trovato nel parcheggio e l'ho fatta partire» rispondo sarcastico, alzando un sopracciglio «Tu cosa dici?»

Il viso di Alex si contorce in una smorfia.

«Dico che è davvero molto bella» ammette senza vergogna, aggirando la macchina per poi accomodarsi sul sedile del passeggero «E che tu sei il solito maleducato»

«Il segreto è far uscire la mia vera natura tutta in una volta prima della serata»

«In questo caso, spero che tu abbia delle cuffiette dentro questa astronave» ribatte, guardando in giro e cominciando a toccare ogni superficie attorno a lei.

PROVA AD ODIARMIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora