Non so cosa sto facendo.
È tutta la sera che non sono in me, e non capisco per quale motivo. O meglio, non voglio ammetterlo.
Tutto stava andando alla perfezione. Ho sistemato le mie cose nella camera, mi sono preparato per l'evento e poi... poi Alex è uscita da quel bagno. Era così sexy ed elegante... così dannatamente bella che il mio cervello ha smesso di ragionare. Ogni scelta che ho preso da quel momento è stata insensata e stupida. Priva di logica e particolarmente pericolosa.
Tutto quello che dovevo fare era semplicemente fingere di avere una relazione con lei, senza esagerare e senza dare nell'occhio. Invece ho fatto l'esatto opposto. Se il veloce bacio sulla tempia poteva passare inosservato, quello sulla pista da ballo non lo sarà di certo. Lo ammetto, nel primo caso ho finto con me stesso. Ho finto che si trattasse solo di un modo per avvalorare la nostra recita. Quando ho messo le labbra sulle sue però, con il fiato corto e il desiderio che mi pompava nelle vene, non ho più potuto nascondermi. Lo schiaffo della verità mi è arrivato nel momento stesso in cui ci siamo separati... e ho capito che non mi bastava. Io volevo di più. Volevo lei. Completamente.
Negli ultimi giorni avevo ignorato quella sensazione, quel bisogno sempre più forte, sperando che si trattasse solo di un pensiero assurdo. Sperando che il fastidio che provo per lei sarebbe bastato perché quell'idea perversa venisse spazzata via dalla mia mente come cenere al vento. Ma non è stato così. La cenere si è trasformata invece in un fuoco lento, logorante, trasformando la mia testa nel luogo perfetto per quella serie di immagini impure.
Io la odio.
Io la disprezzo.
Io la detesto.Eppure la voglio.
Eppure la bramo.
Eppure la desidero.In piedi accanto al tavolo dei vini, butto giù l'ultimo sorso del mio Dom Perignon e abbandono il calice al primo cameriere che mi passa davanti. Con passo deciso attraverso la sala, setacciando con lo sguardo ogni angolo e controllando ogni parete.
Quando finalmente la individuo, non mi faccio problemi ad interrompere la discussione che sta avendo con il bell'uomo davanti a lei.
«Michael, buonasera» lo saluto, costringendolo in un secondo a smettere di guardare la scollatura di Alex «Bella serata, non credi?» l'uomo sulla quarantina si volta e mi rivolge un cenno del capo, vagamente imbarazzato. È consapevole di essere stato colto in flagrante, e anche del fatto che non la passerà liscia.
«Come sempre, signor Evans» concorda, raddrizzando le spalle d.
Se c'è un'unica cosa che adoro di tutta questa buffonata degli eventi, è poter essere in grado di vedere dei grand'uomini intimorirsi davanti alla mia presenza. Nonostante in questa sala siano presenti moltissime persone facoltose, chiunque qui dentro sa che la mia è una famiglia importante. E non hanno intenzione di mettersela contro. Non se vogliono ancora fare affari con noi almeno.
«Credo di aver visto tua moglie di là» asserisco, indicando con un cenno del mento la sala adiacente alla nostra «È stata una serata lunga. Immagino che sarà stanca» gli faccio notare, permettendo ad un velo di ironia di trapelare dalla mia voce «Forse sarebbe il caso che andassi da lei»
Il mio tono non ammette repliche, e Michael lo sa. Per questo si limita a salutare entrambi con un lieve piegamento della testa e ad allontanarsi alla svelta.
«Sei un guastafeste, lo sai?» Alex mi aggredisce di colpo, cogliendomi quasi di sorpresa.
Se pensavo che il bacio l'avesse destabilizzata abbastanza da non rivolgermi la parola, mi sbagliavo di grosso.
La cosa più assurda, è che non saprei dire se questo sia un bene o un male.
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PROVA AD ODIARMI
RomanceJace Evans è il playboy per antonomasia. Biondo, occhi azzurri come il ghiaccio e stella della squadra di Hockey della scuola. Uno schiocco delle dita e qualunque ragazza cade ai suoi piedi, estasiata di provare l'esperienza migliore della sua vita...