29. JACE

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«Ti prego» la voce di Alex è un misto di disperazione e supplica «Possiamo fermarci solo un minuto?»

Il modo in cui si agita sul sedile è irritante oltre ogni misura. Siamo in viaggio da un'ora e mezza e lei non ha saputo fare altro per tutto il tragitto. A parte infastidirmi in ogni modo possibile, ovvio.

«Manca pochissimo» ripeto per la milionesima volta, contemplando l'idea di ficcarle un intero barattolo di chewing gum in bocca solo per farla tacere «Resisti».

«L'hai detto anche un'ora fa» ribatte, il tono infantile come ogni volta che perde la pazienza. Come ogni volta in cui le cose non vengono fatte a modo suo, in realtà.

Una bambina iperattiva e capricciosa sarebbe meno difficile da gestire. Ne sono certo.

«Ma ora è vero», dico con un sospiro esasperato «Solo quaranta minuti, secondo il navigatore».

Quando non risponde, per un attimo mi illudo che la tortura sia finita. Che abbia finalmente deciso di arrendersi. Purtroppo per me, pochi secondi più tardi, le mie speranze di pace e tranquillità finiscono dritte nel cesso.

«Solo quaranta minuti?» la sua voce si alza di un'ottava, trasformandosi in un gemito strozzato «Ti supplico, non ce la faccio più!» si lagna, tenendosi una mano sulla pancia come se temesse di scoppiare da un momento all'altro «Ho bisogno di un bagno. Subito.»

Dio santo, si può sapere perché le donne non riescono a tenerla per più di un'ora?

Mi sfrego una mano sulla fronte, la vena sulla tempia che prende a pulsare sempre più forte «Oddio, giuro che non ti sopporto più».

«Tra quattrocento metri c'è una stazione di servizio», insiste, puntando il dito contro un segnale a lato della strada «Fermati lì».

Non posso fare a meno di sbuffare. È questione di principio ormai. «No, puoi resistere» dichiaro secco, il tono che non ammette repliche «E cristo, smettila di lamentarti, mi stai facendo venire il mal di testa», dico con un grugnito. In realtà è una bugia: quello è cominciato circa dieci minuti dopo la partenza.

Con la coda dell'occhio, la vedo girarsi verso di me. Non mi serve guardarla per percepire lo sguardo di fuoco che mi sta lanciando.

«Accosta Jace».

Il mio piede trema per un istante sul pedale del gas.

Chi si crede di essere per darmi ordini nella mia macchina?

Serro la mascella e continuo a guidare, cercando di mantenere il controllo della situazione. Sono quasi due ore che sopporto i suoi capricci, e non ne posso davvero più. Sono talmente stanco che, se solo non ci trovassimo in autostrada, penserei di lasciarla da qualche parte con un po' di contanti così da togliermela di torno una volta per tutte.

«Cosa ti fa pensare di poter decidere qualcosa dentro la mia macchina?» domando brusco, dando voce ai miei pensieri.

Alex non si muove di un millimetro.

«Ho detto accosta», ripete, lo sguardo fisso su di me e il dito ancora puntato verso l'uscita poco distante da noi.

Stringo forte la mano sul volante e prendo un respiro profondo. Una parte di me non desidera altro che mandarla a quel paese, lasciandola soffrire fino all'arrivo, mentre l'altra mi implora di mettere da parte l'orgoglio e porre fine a questo strazio. Per la mia sanità mentale, mi arrendo e opto per la seconda opzione.

«Sarà meglio che tu sia veloce», la avverto.

Il ruggito del motore si affievolisce mentre metto la freccia e rallento, entrando nel parcheggio della stazione di servizio. Non faccio nemmeno in tempo a fermarmi del tutto con la macchina che Alex è già schizzata fuori.
Nonostante la mia irritazione, la seguo con lo sguardo fino a quando scompare dietro la porta dello stabilimento. Il posto non sembra particolarmente losco, ma si sa: qualunque cosa prende sembianze più inquietanti di notte. Non hai idea di chi puoi trovare in giro, soprattutto a quest'ora. Nell'attesa, ne approfitto per tirare giù il finestrino e respirare un po' di ossigeno. Lascio che l'aria invernale mi pizzichi le guance, chiudendo gli occhi per un istante e stringendomi nella felpa. Passano solo una manciata di minuti prima che la portiera del passeggero si apra di colpo, facendomi scattare sull'attenti. Quando incontro di nuovo il viso di Alex, rilasso subito le spalle.   

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 10 ⏰

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