19. JACE

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Oggi è una giornata di merda.
E come ogni giornata di merda, sembra non finire mai. Persino in questo momento, mentre me ne sto a flirtare in un angolo del Red, i minuti sembrano ore. Sono passati solo una manciata di giorni dal mio infortunio, e il mio umore non da segni di volersi risollevare. Ho provato di tutto per distrarmi, davvero di tutto. Per questo ora sono qui, appoggiato al muro sporco che fronteggia i bagni del bar, tentando di tenere in piedi una conversazione che non mi porterà assolutamente a niente. La ragazza che ho davanti è completamente ubriaca, così tanto che fatica a guardarmi in faccia mentre mi ripete quanto sia stupendo. Normalmente non mi darebbe alcun fastidio, d'altronde preferisco le cose semplici, ma il suo stato è decisamente troppo oltre il limite. Persino per me. Mentre la guardo non mi sforzo nemmeno di sorridere, mantenendo la mia solita espressione annoiata. Lei non si accorgerebbe comunque della differenza, quindi perché impegnarsi?
Come dicevo non ho alcuna intenzione di portarmela a letto, solo di distrarmi un po'.

«Sei davvero belliismo...» biascica la bionda, allungando una mano per toccarmi il petto in modo maldestro «Taaanto bello»

Non posso impedire al mio viso di piegarsi in una smorfia «Lo so, e comunque me l'hai già detto» commento, guardando inorridito una delle sue unghie incastrarsi nella trama del mio maglione. Per la seconda volta nel giro di cinque minuti. Con attenzione, ma senza lasciarmi sfuggire uno sbuffo, la stacco e ricaccio indietro la sua mano «Ma questo è cashmere, e non ti ripeterò una terza volta di tenere lontano quegli artigli».

«Wow» esclama una voce familiare «Tu si che sai come conquistare una ragazza»

Accanto a noi la porta del bagno si apre e si richiude nel giro di un secondo, rivelando un'altra bionda con cui speravo di non avere a che fare.

Alex porta un vestito a tubino rosso e a dei tacchi neri discretamente alti. Abbastanza da concederle il lusso di guardarmi comodamente negli occhi. Nonostante io resti svariati centimetri più alto di lei, questa nuova prospettiva permette ai nostri sguardi di scontrarsi quasi sullo stesso campo.

«In effetti sì» ruoto leggermente il busto per lanciargli un'occhiata eloquente «Non sto facendo niente se non essere scortese, eppure lei è ancora qui» le faccio notare, indicando con un cenno la ragazza accanto a me «Cosa significa questo secondo te?»

«Che è ubriaca, Jace» ribatte subito, mettendosi una mano sul fianco fasciato di rosso «E da quello che posso vedere, anche parecchio»

Mi volto verso la ragazza, ora impegnata ad accarezzarsi i capelli con adorazione, e sospiro profondamente. Tra tutte le persone che potevo incontrare in questo momento, Alex è la peggiore. Farà in modo di ricordarmi questo aneddoto fino alla fine dei tempi.
Quando torno a guardarla, uno sfacciato sorrisetto le incurva le labbra luccicanti.
Dio se la odio.

«È comunque più simpatica di te» dichiaro, ricambiando il sorriso con aria di sfida.

«Questo perché tu ritieni antipatico chiunque non cada ai tuoi piedi o ti riempia di complimenti» afferma, facendo un passo avanti e posizionandosi ad un centimetro dalla mia faccia «Dimmi, bellissimo e sexy Jace...» la sua voce scende di un'ottava mentre allaccia le mani dietro il mio collo e solleva la bocca in direzione della mia «Ti sono più simpatica adesso?»

Il suo atteggiamento cambia così rapidamente che non ho il tempo di realizzare cosa stia succedendo. La situazione ha preso una piega del tutto inaspettata: Mentirei se dicessi di non esserne sorpreso... E forse anche un po' destabilizzato.

Le parole mi escono come un sussurro rabbioso «Cosa diavolo stai facendo?»

Con la coda dell'occhio mi assicuro che attorno a noi non ci sia nessuno, e solo ora mi accorgo che la ragazza ubriaca non c'è più. Mi chiederei che fine abbia fatto se solo me ne importasse qualcosa... Se solo la bocca di Alex non mi sfidasse a prenderla qui, adesso. Se solo i suoi fianchi non spingessero così prepotentemente sulla mia cintura. Senza pensarci li afferro con entrambe le mani, conficcando le dita nel tessuto del suo vestito aderente. Se per respingerla o avvicinarla ancora, al momento non saprei dirlo.

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