16. IL MATTINO SI AVVICINA

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VICTORIA

1.

Passano un paio d'ore prima che qualcuno bussasse alla porta e tre uomini entrassero nello studio. Erano Dominic, Deacon e... Alex.
Come avevamo fatto a non sentire nulla fuori o come mai non era suonata l'allarme all'ingresso? Ma certo, Dominic e Deacon avevano la scheda di riconoscimento.
Vidi James attraversare la stanza correndo verso l'entrata, dove c'erano dei ragazzi sgomenti.
Erano in divisa come alla partenza ma in quel momento erano tutti logori e strappati. Erano stanchi, sporchi e stremati.
"Oh, porca miseria." pensai. Erano vivi. Li fissai freddamente, cercando di capire se ero vittima di un'allucinazione oppure loro erano davvero qui.
La loro reazione era sbalordita specialmente quella di Alex, perchè James gli gettò le braccia al collo e gli scoccò degli sguardi per constatare se stesse bene. Lo stesso fece con Dominic, e con Deacon invece lo abbracciò e gli chiese se stesse bene. Senza controllare anche lui.
<Ragazzi!>
Lo guardarono completamente smarriti.
<Pensavo che kon vi riavrei mai più rivisti.> sussurrò James, dando voce alla paura collettiva.
Poi si voltò verso Alex e lo abbracciò. <Oh, Alex.>
L'autocontrollo di James ormai era perduto, non lo avevo mai visto in quello modo. Mi era una cosa nuova. Vidi che Alex non si tirò indietro al suo abbraccio.
Abigail, poi si avvicinò a mio fratello con un piccolo gridolino.
<Sei vivo! Merda... Sei qui!> disse abbracciandolo.
<Abigail!> esclamò Dominic
Ryan Curman squittì qualcosa dal mio fianco, poi si alzò in piedi e corse a unirsi a James e Abigail, abbracciando i nuovi arrivati.
Alla fine le lacrime iniziarono a scendere sulle mie guance.
Loro erano qui, stavano bene. Ma non riuscivo a muovermi. Abigail fu la prima a staccarsi dal gruppo, battendo la mano sulla spacca di Dominic. Anche Ryan lasciò andare, e infine James fece un passo indietro, lasciando respirare Alex.
<Scusa.> gli disse.
<Va tutto bene.> rassicurò Alex, con la costernazione ancora evidente sul suo volto.
Vidi Dominic scrutare la stanza, finché i suoi occhi non incontrarono i miei.
Io lo guardavo, mentre un'ondata di sollievo mi travolse, lasciandomi sfinita. Ma le mie lacrime non si fermarono. Lui avanzava verso di me, gli occhi color ghiaccio, anche se affaticati e ancora disorientati. Trovai in qualche modo la forza di alzarmi, vacillando, e di rifugiarmi tra le braccia di mio fratello.
<Dominic!> singhiozzai.
<Shh...> disse lui e mi tenne stretta, nascondendo il volto nei miei capelli e inspirando a fondo. Alzai il viso bagnato dalle lacrime.
<Ciao.> mormorò.
<Ciao.> sussurrai di rimando, il nodo in fondo alla mia gola bruciava.
<Ti sono mancato?>
<Un pò.>
Lui sorrise. <Lo vedo.> E con una carezza gentile, mi asciugò le lacrime che si rifiutavano di fermarsi.
<Pensavo... Pensavo...> dissi con voce strozzata.
<Lo vedo. Shh... Sono qui. Sono qui...> mormorò baciandomi la guancia.
<Stai bene?> gli chiesi, lasciandolo andare. Poi gli toccai le braccia, le spalle, per accettarmi che si trovasse davvero lì, di fronte a me. Era tornato. Lui si limitò a guardarmi.
<Sto bene. Non vado da nessuna parte.>
<Oh, grazie a Dio.>
<Penso che tu debba salutare qualcuno.> disse di colpo Dominic con un cenno della testa.
Aveva ragione, dovevo salutarlo, in fondo ero felicissima che Alex fosse vivo e vegeto. Mi ero promessa che gli avrei parlato ma dovevamo stare da soli e quello, non era il momento giusto.
Mi asciugai le lacrime e andai verso il ragazzo, che in quel momento mi guardava con determinazione e... desiderio. Credevo. Caspita, stavo impazzendo.
Lo abbracciai, lo stesso fece lui. Sentii il suo corpo rilassarsi e fare un sospiro di tranquillità e di sollievo. Quella fu per me la conferma che gli ero mancata e la futura di essere ricambiata.
<Stai bene?> chiesi.
<Si... ora si.>
<Cos'hai?> gli domandai sussurrando ancora abbracciati.
Lui si avvicinò al mio orecchio e mi disse: <Puoi anche non crederci, ma mi sei mancata.> concluse stringendomi con più forza a sé. Sorrisi sul suo collo e ci staccammo, notai che anche lui sorrideva.
Tutti in quella stanza ci guardavano in silenzio. Mi sembrò strano che Dominic non disse nulla ma fu la faccia della mia amica a dirmi ogni cosa. Era furiosa, e si vedeva molto, ma di colpo James parlò, facendomi togliere lo sguardo da Abigail.
<Dobbiamo festeggiare! Stasera si balla!>

MORTAL VIRUS: LA GENESIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora