35. ESPERIMENTO N.3

2 2 0
                                    

ALEX

1.

F

ui trascinato dal soldato attraverso corridoi labirintici del complesso. Mentre camminavo, la mia mente era piena dei ricordi delle parole di Victoria, le sue confessioni di amore. Mi sentivo come se ogni passo mi avvicinasse sempre di più a un destino incerto, ma il pensiero di lei mi dava la forza di andare avanti.
Mentre il soldato mi guidava lungo il corridoio, mi resi conto improvvisamente che stavamo prendendo una direzione diversa. Il mio stomaco si contorse in un nodo di ansia mentre mi chiedevo cosa potesse significare quel cambiamento di percorso.
Infine, giungemmo davanti a una porta imponente che l'uomo aprì con un gesto deciso. Fui spinto all'interno della stanza e il mio sguardo cadde immediatamente su un macchinario grosso e un lettino piccolo per operazione al centro della stanza.
Un brivido mi corse lungo la schiena mentre fissavo quegli oggetti con ansia crescente.
Poi, improvvisamente, udii dei passi dietro di me e mi voltai di scatto per vedere chi fosse entrato. Vidi Nicolas, seguito da Mike e altri tre dottori che si avvicinavano con espressioni serie e determinate.
<Salve, Alex.> disse Nicolas con voce calma ma autoritaria. <Spero che ti stiano trattando bene.> continuò guardandomi negli occhi. <Beh, iniziamo!>
Le parole di mio fratello risuonarono nell'aria carica di tensione, mentre lottavo per trovare il coraggio di rispondere. La mia mente era una tempesta di domande senza risposta, e il mio cuore batteva all'impazzata nel petto, il suono assordante dei battiti riempiva la stanza con la sua presenza ossessiva.
L'ansia si trasformò in puro terrore mentre mi rendevo conto che quello che stavo per affrontare sarebbe stato molto più grande di quanto avessi mai immaginato.

Mi trovavo sul lettino legato, circondato da quei scienziati e Nicolas. L'atmosfera era tesa. Mio fratello, si avvicinò con fare serio, il volto pensieroso.
<Alex...> disse. <Questa simulazione da come avrai capito, sarà diversa da tutte quelle che hai affrontato finora. Vogliamo studiare non solo il modo in cui il virus influisce sul tuo corpo, ma anche sulla tua mente.>
Le parole di Nicolas mi scossero. Mi sentii come se un brivido glaciale mi avesse percorso la schiena.
<Di che genere di simulazione stai parlando?>
Mio fratello si passò una mano tra i capelli corti.
<Abbiamo sviluppato un nuovo approccio. Vogliamo esaminare le reazioni al virus sulla tua mente, e per farlo useremo un veleno estratto dai Night's Shadows. Così li chiamate?>
Le parole mi colpirono come un pugno nello stomaco. I Night's Shadows. Quel gruppo misterioso di infetti altamente pericolosi mi riempiva di terrore, e pensare di essere esposto di nuovo al loro veleno mi metteva ansia.
Mike, si unì alla conversazione. Il suo volto severo trasudava autorità mentre spiegava i dettagli della procedura.
<Le prime due simulazioni ci hanno fornito preziose informazioni sulle reazioni fisiche al virus. Ora è il momento di esplorare l'impatto sul tuo cervello.>
Mi sentii soffoccare. La pressione, l'ansia, l'incertezza mi avvolgevano come un sudario oscuro.
<Ma... ma come sapete che sarà sicuro?>
Nicolas con un sorriso teso. <Non lo sappiamo. E' l'unica via per capire appieno il virus dentro di te e trovare un modo per controllarlo.>
Lottavo per mantenere la calma. La mia mente era in tumulto, le mie emozioni in caos.
<Sei forte, fratellino.> disse, avvicinandosi e posando una mano sulla mia spalla.
Deglutii a fatica. <Forte un cazzo. Sono obbligato, non ho altra scelta.>
Il silenzio cadde sulla stanza mentre mi preparavo mentalmente per ciò che mi attendeva. Le parole di mio fratello risuonavano nelle mie orecchie.
Quando finalmente Mike annunciò che era giunto il momento di iniziare, il cuore mi batteva così forte che sembrava volesse uscire dal petto.
Prima che le luci si spegnessero e l'oscurità mi inghiottisse, Nicolas mi augurò buona fortuna. Lo fissai con uno sguardo carico di rabbia edisperazione.
<Fanculo.> mormorai.
Mike si avvicinò con in mano una siringa piena di liquido violaceo e inserì l'ago nel collo.
Spinse lo stantuffo, si chinò e mi guardò negli occhi. <Il siero farà effetto in un minuto.> disse. <Sii coraggioso per Victoria, Alex. Finirà presto!>
Quelle parole mi sorpresero.
Il cuore cominciò a battere furiosamente.
Perchè Mike, uno scienziato dell'Evangelica, avrebbe dovuto dirmi di essere coraggioso?
Tutti i muscoli del mio corpo si rilassarono contemporaneamente e tutto si fece buio.

MORTAL VIRUS: LA GENESIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora