SKYLER
Non parlavo con Carter da due settimane.
In quel periodo ci eravamo concentrati molto sullo sviluppo della parte grafica, perciò non avevamo avuto motivo di incontrarci.
Gli avevo scritto delle mail, lui ne aveva scritte a me ed era sembrato sempre molto disponibile.
Quella mattina l'avevo visto correre al parco, come quasi tutte le mattine in cui passavo di lì.
Indossava la solita maglietta nera, percorreva la solita stradina ed era sempre concentrato sulla musica.
Se me l'avessero detto in passato non avrei mai creduto che vederlo sarebbe diventato abitudinario.
Oramai eravamo cresciuti, il passato era passato e dovevamo solo guardare avanti, però c'era sempre qualcosa che mi ci teneva ancorata.
Quella sensazione mi faceva paura e reprimerla era difficile, ma non potevo fare altrimenti.
Il fatto che lui fosse scappato via senza dare spiegazioni era già una risposta a tutte le mie domande.Una volta arrivata in ufficio mi affrettai a sbrigare alcune pratiche con dei clienti.
Non vedevo l'ora di scattare, ma avrei dovuto aspettare l'ora di pranzo per liberarmi.<<Arrivo subito>>, risposi alla receptionist.
Avevo richiesto varie tipologie di carta per la stampa del libro, volevo che fosse tutto perfetto.
<<Maggie scendo un attimo>>, avvisai la mora infilandomi poi in ascensore.
Schiacciai il pulsante del piano terra, ma poco prima che le porte si chiudessero una mano si introdusse tra loro bloccandole.
Mi spostai leggermente per fare spazio all'uomo che si era appena precipitato come una furia nell'ascensore.<<Scusi sono desolato>>, disse senza guardarmi.
Voltandomi nella sua direzione potei studiarlo.
La sua altezza mi sovrastava.
Con una mano si sistemò i capelli biondi e quando si girò a guardarmi i suoi occhi verdi incontrarono i miei scuri.
Era vestito elegante, teneva una valigetta in mano e avrà avuto un paio di anni in più di me.<<Sono Tyler comunque>>, allungò la mano nella mia direzione. Io la strinsi sorridendo leggermente.
<<Tu devi essere Skyler>>, continuò.
<<Come...>>.
<<Oh c'è scritto sul badge, non sono mica uno stalker tranquilla>>, rise indicando il cartellino che portavo al collo.
<<Il badge certo>>, mi unii alla sua risata.
Ma quanto cavolo ci metteva questo ascensore.
Tornai a guardare di fronte a me quando una domanda mi sorse spontanea.
<<Lavori qui? Perché non ti ho mai visto>>, domandai spostando gli occhi prima sulla sua valigetta e poi sul suo volto.
<<Sono lo sponsor di un vostro cliente>>, mi sorrise.
<<Capisco>>, constatai guardando lo schermo con i numeri.
Piano terra.
Quando provammo ad uscire dall'ascensore ci scontrammo, così lui mi fece segno di passare per prima e poi mi seguì.
<<Ti trovo nel pomeriggio?>>, mi chiese poco prima di andarsene.
<<Ultimo piano. Devo uscire ma magari arrivi prima del mio cliente>>, scherzai osservandolo da lontano.
<<Ci conto Skyler>>, disse scomparendo tra le porte rotanti.
*
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ChickLitSkyler Lewis. John Carter. Lei la sua studentessa. Lui il suo professore. Quello che sembrava uno stupido gioco di ruolo diventa qualcosa di molto più grande quando, cinque anni dopo, l'affascinante professor Carter ritorna nella sua vita con una sc...