SKYLER
Arrivata in ufficio venni travolta da un'ondata di persone impegnate a trasportare pile e pile di fogli colorati.
Per un attimo non mi resi nemmeno conto che si trattassero delle copertine del libro di John, tanta era la confusione che mi vagava per la mente.
Sospirai al solo pensiero di lui, della discussione che avevamo avuto poco meno di un'ora prima e di tutto ciò che non riuscivo ancora a capire.
In quel momento mi resi conto di quanto, tutto in quello spazio urlasse il suo nome.Ogni angolo, ogni volto, ogni sussurro.
Ovunque mi voltassi vedevo solo lui.
Solo John Carter.
<<Skyler, sei qui>>, la voce squillante di Maggie fu capace di riportarmi con i piedi per terra.
<<Tutto ok?>>, sussultai quando mi posò una mano sulla spalla.
Mi limitai ad annuirle ricevendo come risposta uno sguardo interrogatorio.
Ciò che mi piaceva di lei era il modo in cui riusciva sempre ad essere comprensiva, preoccupandosi per me senza risultare invadente. Semplicemente rispettando i miei tempi e le mie scelte.
<<Qualcuno ha chiesto di te, ti sta aspettando nel tuo ufficio>>, continuò indicando la porta satinata poco distante da noi.
<<Grazie>>, sussurrai con un lieve sorriso forzato.
Con lo sguardo perso mi ritrovai a desiderare di trovarvi Elia ed Elena, pur sapendo quanto fosse impossibile visto il viaggio che stavano facendo.
Pochi giorni prima infatti avevano deciso di partire per il mediterraneo come regalo di anniversario. Ricordavo ancora quanto avessero insistito perché mi unissi a loro. Dicevano che ero troppo concentrata sul lavoro, che mi meritavo una vacanza.
Eppure con la mia testardaggine li avevo convinti a godersi del sano tempo da soli, promettendogli che sarei stata bene e che dopo la pubblicazione del libro l'avremmo recuperato.<<Skyler>>, una voce familiare richiamò la mia attenzione quando varcai la soglia della mia stanza. Lo riconobbi immediatamente.
Si trattava di Tyler.
<<Tyler ciao, che ci fai qui?>>, chiesi raggirando la scrivania per sedermi di fronte a lui.
<<La riunione con gli sponsor, non ricordi?>>, domandò come se fosse l'informazione più banale che potesse arrivare alle mie orecchie.
Eppure per me banale non lo era, non in quel momento perlomeno.
Me n'ero totalmente dimenticata.<<La riunione, certo>>, risposi tentando di mascherare il disagio che mi aveva provocato quella mia dimenticanza.
Sveglia Skyler.
<<Gli altri ci raggiungeranno, per il momento possiamo cominciare da soli>>, disse allungando il braccio per poggiare una mano sulla mia.
Quel contatto mi lasciò perplessa, stupita, ma non feci in tempo a replicare che una figura imponente fece capolino dalla porta.
Carter ci stava osservando, spostando lo sguardo tra le nostre mani unite ed i miei occhi.
In uno slancio spontaneo la ritrassi e mi alzai velocemente, poggiando entrambi i palmi sulla superficie legnosa della scrivania.<<Posso aiutarla?>>, chiesi ignorando le trepidazioni che mi inondarono il corpo non appena fece un passo verso di noi.
Quel movimento sprigionò nell'aria una scia del suo inconfondibile profumo che arrivò chiaro alle mie narici, penetrandomi in profondità.
<<Possiamo parlare?>>, chiese ignorando completamente la figura di Tyler che se ne stava seduto a guardare quella scenetta.
<<Come vede sono in riunione, per qualsiasi informazione sul progetto può chiedere a Maggie>>, mi schiarii la voce con l'intenzione di risultare quanto più sicura possibile.
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ChickLitSkyler Lewis. John Carter. Lei la sua studentessa. Lui il suo professore. Quello che sembrava uno stupido gioco di ruolo diventa qualcosa di molto più grande quando, cinque anni dopo, l'affascinante professor Carter ritorna nella sua vita con una sc...