JOHN
Condividere la mia vita con lei era risultato molto più bello di qualsiasi immaginario.
Skyler era finalmente diventata parte della mia quotidianità e niente di così magico mi era mai accaduto nella vita.
Giocavamo tra di noi nella maniera più innocua al mondo. Ci provocavamo in ufficio e ci amavamo nel privato. Ed era tutto così bello, tutto così casa.<<Che hanno i miei capelli che non va?>>, chiesi passandovici le mani nell'avvicinarmi alla sua scrivania.
<<Prima stavano bene, ora li hai scombinati>>, rise Skyler coprendosi la bocca con il palmo della mano.
Mi osservava dal basso con due occhi marroni carichi di gioia. Di purezza.
Decisamente i più belli che avessi mai visto.<<Stai giocando con me?>>, chiesi avvicinandomi lentamente a lei.
La vidi ruotare la sedia per direzionarla verso me. La sua figura era parallela alla scrivania e si scontrava con la mia che la sovrastava dall'alto.
<<E anche se fosse?>>, chiese con un tono innocente che però di innocente non aveva niente.
<<Non mi provochi, signorina Lewis>>, dissi chinandomi all'altezza del suo volto con le mani poggiate ai lati della sedia.
<<Non mi sembra opportuno averla così vicina, professore>>, aveva le gambe accavallate che riportò alla stessa altezza divaricandole leggermente.
I miei occhi vi si posarono per il tempo necessario a far volare l'immaginazione ed in quel momento più che mai desiderai di essere soli. Aveva le gambe fasciate da un semplice jeans scuro abbinato ad un maglioncino grigio che le carezzava le spalle fino ad arrivare ai polsi.
<< La mia presenza la imbarazza, signorina?>>, sussurrai vicino al suo volto che acquisì colore quando mi scostai dall'orecchio per tornare a guardarla negli occhi.
Adoravo il modo in cui mi guardava e poi distoglieva lo sguardo. La faceva sembrare così piccina alla mia presenza, quando in realtà aveva un potere su di me che non poteva nemmeno immaginare.
Le poggiai due dita sotto al mento alzandole il volto verso il mio. Avevo il bisogno dei suoi occhi.<<Guardami Skyler>>, sussurai a poco dalle sue labbra.
I suoi occhi incrociarono i miei e furono come un lasciapassare per baciarla.
Sorrisi sulla sua bocca quando mi appoggiò le mani sulle guance per attirarmi a lei.<<Skyler!>>, una voce stridula arrivò dal corridoio facendoci paralizzare sul posto.
Ci allontanammo velocemente ricomponendoci a debita distanza.
<<Skyler mi serve il tuo...Ehm>>, una donna dal caschetto color nocciola ci si parò davanti con una cartellina carica di documenti in mano.
L'avevo già vista nei corridoi dell'ufficio e a qualche riunione per il mio libro.
Doveva essere la collaboratrice di Skyler.
Maggie. Se non mi sbaglio.<<Tutto bene qui?>>, chiese spostando lo sguardo tra me e lei.
Skyler era seduta alla scrivania in una maniera abbastanza forzata. Sembrava a disagio.
Io tenevo il braccio sospeso nella libreria alle sue spalle. Solo in quel momento mi resi conto di essere rimasto immobile da quando era arrivata. Mi affrettai quindi ad afferrare un libro a caso per poi dirigermi verso la porta.<<Mi serviva questo>>, lo alzai davanti agli occhi della donna quando mi ci ritrovai davanti.
<<Arrivederci>>, dissi sorpassandola e lasciando definitivamente quella stanza.
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ChickLitSkyler Lewis. John Carter. Lei la sua studentessa. Lui il suo professore. Quello che sembrava uno stupido gioco di ruolo diventa qualcosa di molto più grande quando, cinque anni dopo, l'affascinante professor Carter ritorna nella sua vita con una sc...