Capitolo 9

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"Seriamente a Napoli non nevica mai?" Mi chiede Alex incredulo davanti a un caldo cappuccino. Durante la passeggiata ci siamo fermati in un bar perché stava iniziando a far molto freddo, probabilmente nevicherà in questi giorni.

"È capitato rare volte ma non era nemmeno uno strato" Gli dico bevendo una buonissima cioccolata calda.

"Allora dovrai fare scorta di vestiti molto pesanti, nemmeno il mio cappotto basterà per proteggerti dal freddo" Mi dice ridendo. Questo lato sfacciato non me lo sarei mai aspettato, lo ammetto. Io arrossisco bevendo un altro sorso della mia cioccolata.

"Aspetta, ti sei sporcata qui" Si avvicina molto togliendo col dito la macchiolina vicino alle mie labbra. Arrossiamo entrambi ma non si allontana.

"Scusate se vi interrompo ma tu sei Alex? Quello di Amici?" Chiede una ragazzina, avrà dieci anni probabilmente.

"Tesoro ma che fai.. Perdona mia figlia ma ho la sua camera tapezzata della tua faccia." Dice un padre visibilmente in imbarazzo mentre cerca di prendersi sua figlia.

"Ma tranquillo anzi è un piacere, vuoi fare una foto?"Chiede Alex molto a suo agio, forse è abituato a queste situazioni. Non come me che la prima volta che mi fermarono volevo scappare perché non sapevo come reagire.

"Si perfavore" Chiede prendendo il telefono del padre e mettendosi in posa.

"Tu sei Annarè invece, vieni anche tu" E mi unisco anche io alla foto sotto richiesta della ragazza.

"Siete bellissimi insieme comunque, non vedo l'ora di far vedere la foto alle mie amiche" Ci dice mentre si avviava col padre all'uscita del bar.

"Scusami della situazione che si è venuta a creare ma con i fan è così e-"

"Alex tranquillo, mi ha fatto molto piacere. Continuiamo la passeggiata, che dici?" Gli dico alzandomi dal mio posto. Lui annuisce e andiamo ma stavolta mi prende la mano.

ALEX MI HA PRESO LA MANO, NON CI CREDO

Io col cuore che batte come un tamburo ci dirigiamo verso l'uscita continuando la nostra passeggiata. Continuiamo a camminare fino al Duomo quando mi arriva qualcosa sulla punta del naso congelata. Mi stranisco all'inizio ma dopo vedo vari fiocchi cadere. Guardo Alex con occhi sognanti mentre man mano stavano aumentando. Mi allontano da lui iniziando a giocarci cacciando la lingua fuori.

"Vieni Alex su, guarda quanti fiocchi" Dico girando su me stessa e lui che ride di gusto finché non mi raggiunge. All'improvviso ci guardiamo intensamente, quasi come al bar. Lui si avvicina a me sempre di più mettendo una ciocca dietro all'orecchio ma si ferma.

"Sarà meglio andare prima che nevichi troppo e le temperature si abbassano di più e così congelerai." Mi dice lasciandomi confusa riprendendo la mano e incamminandoci. Passiamo tutto il tempo in silenzio, si udisce solo il rumore dei nostri respiri finché non arriviamo davanti al mio portoncino.

"Sono stata bene oggi, grazie per il pomeriggio insieme" Gli dico. Lui mi guarda e si allontana.

"Anche io ma non può funzionare" Mi dice ad un tratto. Io rimango sorpresa da questa affermazione.

"Ma perché, è successo qualcosa?" Mi avvicino a lui ma si allontana sempre di più.

"Semplicemente io soni un'artista, devo comporre pezzi e non posso avere distrazioni. Poi non voglio mettermi in mezzo in certe situazioni." Detto questo si avvia per casa sua. Io rimango immobile e col cuore che batte all'impazzata. Entro dentro casa, mi accascio vicino la porta ed inizio a piangere.

Mi direte, Anna perché piangi? Infondo non è successo niente col quel ragazzo, è stata solo attrazione. Già solo attrazione che però mi ha fatto scottare parecchio.

Annarè - Alex WyseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora