Annarè - Alex Wyse

Capitolo 14

"Quindi ragazzi mi raccomando. Per il prossimo esame ripetete bene Freud e la sua psicoanalisi. Come diceva il buon vecchio Freud: “Non siamo mai così indifesi verso la sofferenza, come nel momento in cui amiamo."

Al suono della campanella, raccolgo i miei fogli e penne e mi dirigo fuori dall'aula. Da quella discussione con Alex sono passati dei giorni. Non ci siamo sentiti minimanente. Mi ha cercata all'inizio chiamandomi ma il continuo rifiutare penso l'abbia portato a stancarsi e lasciare perdere. Ci sono rimasta male nel suo arrendersi ma ormai è andata così...

Eh allora perché il cuore mi batte forte anche solo pensandolo?

Tra delle settimane è Natale e già mi sto organizzando con Luca per scendere a Napoli insieme per le vacanze. Mentre cammino per i corridoi vedo molte persone guardarmi e sorridermi e non capisco minimamente il motivo.

"Eh per forza per lei, non si spiega oltre"

"Quanto è fortunata, vorrei essere io al suo posto"

Sento altri frasi del genere mentre passo e ripeto, che sta succedendo?!

Mentre esco dall'università, sulla metro accade la stessa identica cosa. Sono quasi a casa quando mi arriva una nota vocale da parte di Luca:

"Annarella credimi, se a quel ragazzo non lo perdoni dopo questo video vengo sotto casa tua con un lanciafiamme."

Anna: Di che video parli Luca?

Mi arriva il link di un video dal profilo Instagram di Alex. Clicco sul post e parte un video con lui seduto su uno sgabello e con la chitarra in mano:

"Questo pezzo lo iniziai a scrivere dalla mia uscita di Amici. Per varie situazioni non lo continuiai ma incontrando una persona è come se l'ispirazione fosse tornata. Lo dedico a lei. Grazie anche se sono stato un coglione."

La canzone che inizia a cantare è quella che ho sentito in studio e che mi mandò insieme al vestito. Mentre la canzone continua però, un'altra cosa mi sconvolge ancora di più. Alex davanti alla porta di casa mia con dei fiori. Il mio cuore stava per esplodere di gioia. Le lacrime iniziano a scendere senza controllo.

"La mia intenzione non era farti piangere." Mi dice mentre si avvicinava preoccupato.

"Infatti non sono lacrime di tristezza ma sono lacrime di gioia. È incredibile quello che hai fatto. Nonostante la timidezza hai avuto il coraggio di fare questo gesto." Dico mentre lui si avvicina ancora di più.

"Solo per te. Tu mi hai dato il coraggio di fare questo. Scusami ancora, non volevo farti del male." Mi dice mentre mi asciuga le lacrime e io sorrido sempre di più.

"Mi hai fatto del male, è vero. Ma se alla fine sarebbe successo questo allora meglio così." Dico per poi avvicinare le mie labbra alle sue. Questa volta non è solo uno sfioro di labbra. Quando lui capisce ciò che ho fatto, mi prende la guancia approfondendo sempre di più. Le nostre labbra, le nostre lingue è come se danzassero una danza classica e molto dolce. Ci siamo staccati per riprendere fiato e ci sorridevamo l'un l'altro.

"Non so che cosa mi stai facendo Annarè ma penso proprio che mi sto innamorando."