Capitolo 19

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Alex's POV

"Pronti ad abbracciarti
Pronti ad abbracciarti
Na na na na"

Stupida canzone...

Questa canzone che mi ha fatto riappacificare con la persona che ormai amo ma che me l'ha fatta al tempo stesso perdere.

Voi dite che definirlo amore sia prematuro? Allora come la chiamate quella sensazione di quando hai le farfalle nello stomaco, la voce che trema dall'emozione e il cuore che batte forte anche solo con il semplice sfiorarsi? La voglia di saltarle addosso anche se ha quel pigiama di pail perché è abbastanza freddolosa, quando si rifugia tra le mie braccia che senza di lei si sentono vuote. Se non è amore spiegatemi che cos'è allora. Mi manca come l'aria. Mi sveglio sperando in un suo messaggio, anche se è per insultarmi. Invece il vuoto. Solo quelle maledette spunte blu. Mentre poso la chitarra e mi sdraio sul letto cercando il sonno che ho perso già da questi giorni, mi arriva una chiamata.

Alex: Pronto?

Luigi: Alex devi venire subito qui, Anna sta esagerando con i drink.

Alex: Non mi vuole vedere e nemmeno sentire, peggioro la situazione fidati. Portatela a casa.

Luigi: Come se fosse semplice. Tra un bicchiere un altro piange e ride dicendo il tuo nome. Vienila a prendere, ha bisogno di te.

Stacca la chiamata e io sono molto confuso. Senza perdere tempo indosso un jeans e una maglietta e corro per le scale. Prendo la macchina e mi avvio alla posizione che mi ha inoltrato Luigi. Sono molto preoccupato perché lei non beve e dalla voce di Luigi ha proprio esagerato. Appena arrivato vedo Luigi che mi stava aspettando fuori.

"Vieni con me." Mi dice e ci avviamo nella zona privè. Appena arrivati vedo i ragazzi tranne lei. Chiedo con lo sguardo dove fosse.

"È in bagno con Sissi, raggiungila." Mi dice Serena mentre mi indicava la strada dei bagni.

"Anna hai finito? Posso entrare?" Chiede Sissi da fuori la porta del bagno. Appena mi vede mi guarda sorpresa e sollevata.

"Alex non esce da una decina di minuti, vedi se a te fa entrare. Sono bagni privati quindi non sono nè maschili e nè femminili." Mi dice mentre si allontana raggiungendo gli altri.

"Anna, aprimi." Dico mentre continuo a bussare. La porta si apre rivelando Anna conciata malissimo, col mascara un po colato e i capelli raccolti in una coda disordinata.

"Non dovresti essere qui." Mi dice duramente con le braccia incrociate.

"Mi hanno chiamato perché non ti stavi controllando." Le dico mentre provo ad avvicinarmi ma lei si allontana.

"Forse perché mi manchi? Credevo che bevendo mi dimenticassi per almeno un secondo di te e invece avevo il tuo bel faccino impresso nella mente." Mi dice appoggiandosi allo stipite della porta. Wow non mi aspettavo che lo ammettesse così presto. Forse la sbornia ancora non è passata.

"Ti posso portare a casa?" Le chiedo dolcemente. Lei annuisce e andiamo a prendere le sue cose.

Tutti ci guardano straniti ma contenti che stiamo insieme. Prima di andare vedo degli occhiolini di incoraggiamento da Luca e Sissi.

Saliamo in macchina e passiamo il viaggio in silenzio. Io la guardo di tanto in tanto e la vedo assorta nei suoi pensieri appoggiata al finestrino. Arrivati davanti casa sua noto che si è addormentata. Per non svegliarla, parcheggio lì vicino. Prendo le chiavi dalla sua borsa e la prendo in braccio. Vedo che si appoggia e si sistema sul mio petto e a me sfugge un sorriso. Arrivati dentro casa sua, l'appoggio nel letto togliendole le scarpe e mettendola sotto le coperte.

"Alex rimani qui. Ho paura di sentirmi male durante la notte." Mi dice con la voce assonnata e con gli occhi chiusi. Io acconsento levandomi le scarpe e mettendomi sotto le coperte. Lei si gira nel mio lato aprendo gli occhi. Ci guardiamo intensamente. Io mi avvicino accarezzando la sua guancia. Vedo che a lei fa piacere ma quando mi avvicino di più lei scuote la testa.

"Alex ho bisogno di tempo." Mi dice solamente stringendo la mano appoggiata alla guancia e richiudendo gli occhi.

Annarè - Alex WyseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora