Estate 2022 - Roma/Fregene
Sorprendentemente, tra gli innumerevoli compagni deficienti che avevano tenuto a farle sapere cosa pensassero della questione di Mika non si annoverava Milo.
Isla aveva disertato la riunione finale del comitato, non premurandosi neanche di inventare una scusa. Giovanni ci aveva pensato per lei.
Sapeva di essere codarda, ma Isla era grata che la notizia fosse trapelata quando sia la scuola che il campionato erano ormai giunti al termine. Questo aveva permesso a lei di stare vicina a suo fratello, partecipando al cerchio di familiari ed amici che aveva formato un cordone di protezione stretto attorno al ragazzo, e a Mika di respirare, lontano dai riflettori, dalla stampa, dai fiumi di parole e speculazioni che stavano scrivendo, montando ed inventando sul suo conto.
Perciò fu sorpresa quando una sera nel rientrare in bicicletta a casa, trovò Milo seduto al tavolo della cucina con suo padre Elias. Stavano parlando del Parco di Veio e di scarpe da trekking.
Entrò senza salutare, e si versò un bicchiere di acqua ghiacciata recuperata dal frigorifero e lo tracannò tutto d'un fiato.
«Isla! Perbakko, vuoi farti venire una congestione?» Si allarmò come sempre Elias.
Lei scrollò le spalle e si riempì nuovamente il bicchiere, questa volta però lo sorseggiò con teatrale lentezza, gli occhi fissi su Milo.
«Milo è venuto a cercarti, sapevo saresti tornata per cena quindi gli ho detto di aspettare», la aggiornò suo padre.
«Cosa vuoi?», gli abbaiò con poca grazia, non curandosi della presenza del proprio genitore.
Elias si portò una mano sugli occhi, scuotendo la testa amareggiato. «Isla Isla, dove abbiamo sbagliato con te? Ti pare il modo di trattare un compagno di classe?»
«Non siamo compagni di classe.»
«No?», si sorprese Elias, voltandosi a guardare Milo.
Il ragazzo, imperturbabile, scrollò le spalle. «Siamo entrambi nel consiglio studentesco.»
Elias annuì, il sorriso di nuovo sulle labbra.
«Ti va di fare due passi?», le propose Milo.
«Sono appena rientrata», fece resistenza Isla, lasciandosi cadere su una sedia come a sottolineare il proprio proposito di non schiodarsi da lì.
Elias si alzò. «Vi lascio, vado a vedere se la mamma ha voglia di guardare quel kdrama tanto triste che abbiamo iniziato l'altra sera. Ciao Milo, è stato un piacere.»
Si strinsero la mano formalmente, ma poi Elias ridacchiò e gli lasciò una pacca amichevole sulla spalla prima di trotterellare fuori dalla cucina chiudendosi la porta alle spalle. Isla storse il naso di fronte a quello sfoggio di discrezione del padre.
«Simpatico tuo padre.»
«Sì bè, è di famiglia.»
Lui sorrise beffardo per un secondo, dopodiché i suoi occhi tornarono seri. «Mi spiace per tuo fratello, la gente è stupida.»
Già, la gente lo era davvero. Stupida e cattiva. Pronta a giudicare, a voltare le spalle e a rinnegare. Isla era da una settimana che navigava in uno strano stato sospeso in cui non sapeva se far prevalere la sua furia o la tristezza senza speranza che la attanagliava.
«Cosa sei venuto a fare?»
«Non ti ho più vista nell'ultima settimana. E poi sei scomparsa dal forum, e volevo-.. Stai bene?»

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QUATTRO
ChickLit[STORIA COMPLETA] Quattro fratelli. Quattro storie. Quattro anni, quelli impiegati da Niko, geniale primogenito, per conseguire una laurea in matematica. Quattro mesi, il tempo trascorso dall'ultima volta che Aki è stato avvistato. Quattro ore, il r...