Capitolo 1

95 6 1
                                    

Yolanda

Fuori la pioggia continua a cadere, il croscio lento mi aveva sempre tranquillizzato quando ero piccola e tutt'oggi continua a darmi pace nella mia vita che da anni è diventata un vero e proprio inferno, un inferno fatto di sogni infranti, lacrime intrise di un dolore enorme. Un inferno nel quale un'anima innocente è entrata a far parte contro la sua volontà, un inferno dal quale sia io che la mia sorellina tentiamo di uscirne vive, un inferno in cui il mio piccolo raggio di sole non sa di appartenere, un inferno che ho sempre cercato di rendere solo mio con la speranza che lei potesse vivere ciò che avevano strappato a me.

 Un inferno fatto di fiamme dove lui tentava di farmele attraversare senza bruciature o danni permanenti ignaro delle cicatrici che avevo addosso causate dagli sforzi e dalla forza che impiegavo per non crollare.

I miei pensieri d'un tratto furono interrotti dalla manina calda della mia sorellina Ambra, mi giro sorridendole sopprimendo davanti a lei quel dolore che stringe il mio cuore. 

<<Yoly stasera esci?>>

<<Tesoro devo andare a lavorare ma faremo come sempre>>lei annuisce comprensiva e io la stringo forte tra le mie braccia <<<ti voglio bene Yoly>> <<anche io scimmietta.>>

Qualche ora dopo mi trovo in macchina dirigendomi nel locale dove ho trovato lavoro come ballerina grazie alla mia amica, nonché comproprietaria del locale. 

Una volta dentro mi precipito nello spogliatoio indossando la mia solita fascia nera come maglia abbinata ad un pantaloncino del medesimo colore che arriva a stento a coprire il mio sedere, sistemo i miei capelli ricci biondi e mi guardo allo specchio cercando di rivedere la figura perfetta e aurea che ricordo di me prima che tutto questo cominciasse, prima che l'odio e il senso di colpa per aver aperto gli occhi si diffondesse in me non lasciandomi la possibilità di respirare.

 All'improvviso Mireya la comproprietaria del locale entra sorridendomi <<sei bellissima>> le ricambio il sorriso e lei si avvicina <<la tua postazione sarà al centro abbastanza indietro così quelle mani di quei maiali in calore non ti potranno mai sfiorare>> <<ti ringrazio>> lei mi sorride ma poi il suo telefono squilla e lei si allontana un attimo per rispondere. Io mi giro di nuovo verso lo specchio e faccio un respiro profondo indossando per l'ennesima volta la mia solita armatura di ferro che mi impedisce di crollare. Torna dopo pochi secondi con un viso alquanto preoccupato <<cambio di programma>> inarco un sopracciglio e lei continua a parlare<<oggi al locale ci sono i Lancaster e hanno richiesto una giovane ballerina e... mia madre vuole che sia tu>> sgrano gli occhi dopo che mi ha detto questo e lei abbassa gli occhi impotente di poter far cambiare idea a sua madre <<mi dispiace ma se balli per loro mia madre ti aumenterà la paga per stasera dato che hanno offerto abbastanza soldi>> annuisco dandole le spalle <<<a che ora devo iniziare?>> <<Adesso.>> 

Faccio un respiro profondo e scendo le scale che mi porteranno dai Lancaster...Stento a crederci che dovrò ballare per loro.

Sono una delle famiglie più importanti d'America, tutti ricchi e viziati.

Ho sempre odiato le persone come loro, si limitano a guardare solo il loro mondo fatto di sfarzo e quando volgono il loro sguardo a noi comuni mortali che non possono permettersi chissà cosa ci guardino come la classica ruota di scarto, utile ma non essenziale. 

Girano molte storie sul loro conto, alcune raccapriccianti ma io non mi ci sono mai soffermata tanto.

Detesto i pettegolezzi e il cosiddetto "gossip", sono sempre stata una che non si interessava alla vita degli altri proprio perché volevo mantenere un certo distacco con le persone cosicché nessuno si sarebbe mai intromesso nella mia vita.

Tornando a noi, della famiglia Lancaster ne so davvero pochissimo, so che sono ossessionati dalle stelle e dalle costellazioni come lo si può intuire da tutti i nomi dei quattro fratelli: Alhena, Rigel, Orion e... Altair, il maggiore dei fratelli, l'incarnazione di un angelo con il cuore di un diavolo mi è stato detto e sono lieta di non averlo mai conosciuto perchè da ciò che si dice e che ho sentito gli sarei scoppiata a ridere in faccia. 

Non ho mai visto nessuno di loro e il fatto che dovrò ballare per una delle famiglie più importanti d'America con la consapevolezza che non ci saranno le mie colleghe davanti a me facendomi scudo da sguardi e battutine indiscrete sarebbe stato l'ultimo dei miei desideri, anzi non mi è mai nemmeno passato per la testa. 

Sarò sola ed esposta in un mare con quattro squali, con la speranza che questi non siano troppo affamati.

Fragments of broken dreamsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora